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Nov 18


Jasmine Trinca, madrina dell’edizione 2016, dedicata a David Bowie, insieme alla direttrice del festival Emanuela Martini e Gabriele Salvatores, guest director di questa edizione hanno inaugurato ufficialmente il 34° Torino Film Festival all’Auditorium Giovanni Agnelli – Lingotto, prima della proiezione di Between Us di Rafael Palacio Illingworth (USA 2016, 93’), film su una coppia di trentenni in crisi a Los Angeles.

158 lungometraggi, 17 medi e 38 corti, 46 opere prime o seconde, 43 anteprime mondiali, 25 internazionali, 8 europee e 73 prime italiane con l’immagine scelta per il festival, tratta dal film Absolute Beginnes diretto da Julien Temple nel 1986, in omaggio David Bowie
Questa è la 34^ edizione del Torino Film Festival in programma fino al 26 novembre, che apre con la commedia drammatica BEETWEEN US di Rafael Palacio Illingworth.
Tante le sezioni e gli ospiti tra cui Paolo Sorrentino, Nanni Moretti, Roberto Bolle, Caterina Caselli, Rita Pavone, Jasmine Trinca, Costa Gavras, Riccardo Scamarcio, Gabriele Salvatores, Alberto Munzi, Christophe Doyle, Altan, Gianni Amelio, Denis Lavant e Daniele Segre.
Per la sezione Festa mobile tra i titoli più in rilievo troviamo “Sully” di Clint Eastwood su Chesley Sullenberger che portò il volo 1549 della Us Airways con i motori in avaria sulle acque dell’Hudson, “Elle” di Paul Verhoeven e con Isabelle Huppert, “Free State Jones” di Gary Ross conMatthew McConaughey, “A Lullaby To The Sorrowful, Mystery” di Lav Diaz che con le sue 8 ore di durata ha già avvinto la platea di Berlino 2016. La giuria quest’anno sarà presieduta dal grande direttore della fotografia americano Sarà Ed Lachman e vedrà la partecipazione dello scrittore e regista canadese Don McKellar, del direttore generale di German Films Service Mariette Rissenbeek, del regista romeno Adrian Sitaru e dell’attrice israeliana Hadas Yaron.

www.torinofilmfest.org

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Nov 09


Centocinquantotto film nel segno dell’impegno, e poi tante sezioni e ospiti, tra cui Paolo Sorrentino, Nanni Moretti, Roberto Bolle, Caterina Caselli, Rita Pavone, Jasmine Trinca, Costa Gavras, Riccardo Scamarcio, Gabriele Salvatores, Alberto Munzi, Christophe Doyle, Altan, Gianni Amelio, Denis Lavant e Daniele Segre.
Questa è la 34^ edizione del Torino Film Festival in programma dal 18 al 26 novembre, che aprirà con la commedia drammatica BEETWEEN US di Rafael Palacio Illingworth.
Alla presentazione per i giornalisti, al Cinema Massimo di via Verdi, erano presenti fra gli altri le assessore alla Cultura della Città di Torino e della Regione Piemonte. “Appena finita la settimana dell’arte contemporanea – ha detto l’Assessora alla Cultura della Città di Torino Francesca Paola Leon – la città si immerge nel cinema grazie ad una rete sempre più coesa, tra Tff, Museo del Cinema, Film Commission, il Cineporto, la Rai e l’Università”. L’assessora Antonella Parigi ha invece sottolineato che “Il cinema è sempre più una vetrina per il territorio basti pensare al nuovo Premio Langhe, Roero e Monferrato, che abbiamo realizzato con il Tff e che andrà quest’anno a Paolo Sorrentino”.
Il programma è stato, ovviamente, presentato dalla direttrice del Tff, Emanuela Martini che tra le tante novità e sezioni ha evidenziato che “con Gabriele Salvatores, guest director di quest’anno, il Torino Film Festival ha una vera comunione di amorosi sensi. Quando abbiamo gettato le basi con lui della sezione ‘Cinque pezzi facili’, dedicata ai film che gli hanno segnato la vita, abbiamo subito capito che avevamo gli stessi gusti”.
A presentare il 34/o festival erano presenti anche Roberto Nepote, direttore del Centro di Produzione Rai di Torino ed ex direttore di Rai Movie, che ha sottolineato come la Rai sia sempre più coinvolta nel Festival e interessata al nuovo Market del cortometraggio, “un tipo di cinema oggi sempre più interessante e richiesto anche dal pubblico televisivo”.

www.torinofilmfest.org

[Fonte: TorinoClick]

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Ott 05


Stampe fotografiche originali, disegni preparatori per i lungometraggi, cortometraggi inediti, video musicali, making-of e montaggi con le sequenze più celebri e rappresentative.

Materiali eterogenei e preziosi di una mostra – al Museo nazionale del Cinema – Mole Antonelliana dal 6 ottobre al 9 gennaio 2017 – che ricostruisce interamente la carriera artistica di Gus Van Sant, dalle polaroid degli inizi, agli acquerelli, passando per i dipinti e i cut-up fotografici. Al centro, naturalmente, il suo cinema, con tutte le influenze letterarie, artistiche e musicali che lo contraddistinguono.

Tra i più interessanti registi statunitensi della scena indipendente, Gus Van Sant è un artista poliedrico e attivo su diversi fronti, oltre al cinema: la pittura, la fotografia, la scrittura. Elementi comuni a tutti i linguaggi sono il paesaggio urbano di Portland, gli spazi desertici, le visioni intermittenti, una certa percezione alterata della giovinezza, ispirata alle istanze della beat generation.

La mostra è un progetto de La Cinémathèque française in coproduzione con il Museo Nazionale del Cinema, il Musée de l’Elysée e la Cinémathèque suisse di Losanna.

Tutte le informazioni sul sito del Museo Nazionale del Cinema

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