Alla Circoscrizione 6 si è svolta la cerimonia di intitolazione di un giardino a Claudio Napoleoni, area verde compresa tra le vie Vistrorio, Cogne e Troya.
La figura dell’economista (fu professore ordinario di Politica economica presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino) e del politico (venne eletto deputato nel 1976 e, successivamente, senatore), è stata illustrata dal presidente del Consiglio comunale e della commissione Toponomastica, Giovanni Maria Ferraris.
Alla cerimonia è intervenuta anche la presidente della Circoscrizione 6, Nadia Conticelli.
L’arcivescovo Cesare Nosiglia è stato ospite a Palazzo Civico questa mattina. Si tratta della prima visita ufficiale nella sede dell’Amministrazione comunale da quando monsignor Nosiglia è alla guida della diocesi torinese. Giunto a Palazzo di Città questa mattina qualche minuto prima delle undici, il successore del cardinal Severino Poletto ha trovato ad accoglierlo il sindaco Piero Fassino e il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Maria Ferraris.
Qualche parola di benvenuto e, dopo un breve colloquio privato nell’ufficio del primo cittadino, si è svolto l’ incontro in Sala Rossa con gli assessori e i consiglieri comunali.
Davanti ai membri dell’assemblea municipale, l’arcivescovo Nosiglia ha detto che la sua presenza in Sala Rossa deve essere considerata anche come “un gesto di piena disponibilità a far sì che le comunità cristiane possano collaborare con tutte le altre componenti della società con spirito aperto al dialogo, al corretto confronto delle diverse posizioni religiose e non, culturali e politiche di cui è espressione autorevole il Consiglio comunale”.
Volontà di confrontarsi e collaborare non sono certo una novità per i rapporti tra Chiesa torinese e amministrazione civica. “I campi su cui la Chiesa e le istituzioni ormai da tempo hanno avviato nella nostra città un proficuo impegno di collaborazione sono molteplici – ha ricordato Nosiglia – e riguardano aspetti molto sentiti e vissuti dalla gente: la famiglia, il lavoro, i giovani, l’educazione e la cultura, i poveri, gli immigrati.”
Collaborazione senza preclusioni. “La Chiesa – ha aggiunto l’arcivescovo – intende far parte e offrire il suo specifico contributo in questa alleanza, mettendosi in dialogo con tutti senza preclusioni: uomini di cultura e di scienza, della politica, del mondo del lavoro e di ogni realtà umana e religiosa, per valorizzare insieme ciò che di buono, di bello, di giusto e di vero ognuno porta con sé e orientare il proprio impegno verso il bene comune.”
Collaborazione nei fatti. “Ho chiesto al signor sindaco – ha detto ancora Nosiglia – di agevolare opportuni tavoli operativi di consultazione e di progettualità concreta nei molteplici ambiti che vedono impegnati nella città il Comune, le parrocchie e tante realtà religiose, civili e culturali, una sorta di “cabina di regia” che permetta di non disperdere le forze, non frammentare le risorse disponibili e mantenere un raccordo stabile anche per affrontare eventuali emergenze, come sta avvenendo per la questione dei nomadi e degli immigrati”.
Collaborazione per sfruttare le mille risorse della città, è quanto ha evidenziato nel suo discorso il sindaco Piero Fassino. “Serve mettere in campo energie, intelligenze, saperi, competenze, esperienze e buone pratiche. E – ha sottolineato il primo cittadino nel suo intervento – questo significa mettersi in relazione con le tante articolazioni professionali, civili, sociali, religiose di cui la società torinese è ricca. E fare ricorso a quel giacimento di generosità, amore per il prossimo, spirito di servizio civico che è costituito dal volontariato, dal no profit, dal terzo settore. E in tale contesto prezioso e irrinunciabile è il contributo che già oggi viene – e sempre di più potrà venire – dalla Chiesa, dal mondo cattolico, dalle tante espressioni di impegno sociale, civile, associativo che traggono ispirazione dalle ragioni della fede”.
“Siamo nella città dei Santi Sociali – ha ricordato Fassino – , la città in cui uomini illuminati scelsero di scendere in strada per dedicare se stessi al fianco degli ultimi, dei più umili. E il 200° anniversario dei San Giovanni Bosco, che festeggeremo nel 2015, sarà l’occasione per rivisitare e restituire alla memoria collettiva della città un periodo cruciale della storia di Torino e il ruolo essenziale che vi svolse il cattolicesimo sociale. Siamo nella Torino che lungo tutto il Novecento seppe accogliere e integrare chi venne qui a cercare lavoro e dignità e che oggi – ha sottolineato il sindaco – deve accogliere con la stessa apertura di cuore e di mente chi venendo da lontano ricerca qui le ragioni di una dignità di vita o chi è costretto alla fuga o all’esilio dai tremendi conflitti del nuovo millennio”.
Un appello alla collaborazione nel nome del bene comune è venuto infine dal presidente del Consiglio comunale, Giovanni Maria Ferraris, che ha invitato a “superare gli steccati e le divisioni che troppo spesso insidiano i partiti e la dialettica politica, rischiando così di far perdere di vista il fine ultimo e supremo del nostro agire”. “Affinché i buoni propositi si traducano in buone azioni – ha evidenziato Ferraris – è necessario che la partecipazione politica sappia riscoprire la sua più autentica e primaria vocazione al bene comune.”
La Commissione Elettorale ha effettuato a Palazzo Civico la proclamazione degli eletti in Sala Rossa, 40 più il sindaco.
Insediandosi formalmente dopo la proclamazione, il nuovo primo cittadino è intervenuto brevemente di fronte ad una Sala Rossa gremita. Dopo aver espresso dolore e sdegno per l’attentato di questa mattina in Afghanistan, che ha provocato il ferimento di cinque militari italiani, ha reso omaggio ai suoi predecessori e in particolare a Sergio Chiamparino, sottolineandone l’autorevolezza e la capacità con le quali ha guidato Torino per dieci anni.
Impegnandosi ad essere il sindaco di tutti, Fassino ha sottolineato come per la città si sia aperto un nuovo ciclo, che vede la vecchia factory town assumere un’identità plurale, dove all’industria automobilistica (che deve continuare a essere una realtà importante) si affiancano realtà rilevanti come quella finanziaria, il polo universitario, il settore terziario, un’offerta culturale di eccellenza.
E’ il frutto, ha rimarcato Fassino, della mobilitazione delle risorse umane, professionali, tecnologiche e finanziarie della società, unita al coraggio e alla determinazione dell’Amministrazione comunale nel perseguire la trasformazione.
Di fronte alla crisi economica e sociale, che incide anche sotto la Mole, vi sono sfide impegnative. Creare lavoro e stabilità di reddito per i precari, assicurare la coesione sociale offrendo servizi per infanzia, famiglie, anziani, integrazione multiculturale. E poi, fare di Torino una città in cui le donne siano sempre più motore di sviluppo e investire nel sapere e nella conoscenza, per una Torino capitale dell’innovazione e della scienza. Attenzione anche per la sostenibilità ambientale e la mobilità.
Possiamo vincere la sfida, ha detto Fassino, perché questa città è un giacimento straordinario di imprese, sapere e competenze: responsabilità delle istituzioni è mettere in campo progettualità e strumenti per promuovere una nuova fase di crescita.
Sarà necessaria la condivisione, che il sindaco ha definito come il metodo che ispirerà la sua azione. Confronto in Consiglio comunale cercando ogni convergenza possibile per il bene della città, cooperazione con le Circoscrizioni, concertazione con gli altri Comuni dell’area metropolitana e ricerca di ogni intesa con Provincia e Regione al di là del differente colore politico delle amministrazioni. E soprattutto, dialogo e concertazione con la società torinese nelle sue diverse articolazioni.
Questo, ha spiegato Fassino, anche con la costituzione di un Comitato di indirizzo strategico composto da qualificate personalità torinesi.
Infine, il primo cittadino ha annunciato che entro 48 ore sarà definita la composizione della Giunta, con la conferma del 50% degli incarichi riservato alle donne: la priorità, ha sottolineato, sono le esigenze di buon governo della città, mentre le legittime esigenze di rappresentanza politica dei partiti e della loro dialettica interna possono trovare soddisfazione in altre sedi della politica.
In conclusione, il ringraziamento del sindaco al Capo dello Stato, che ha voluto offrire riconoscimento al ruolo nazionale di Torino e al modo straordinario con cui il capoluogo piemontese sta celebrando i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Avvenuta la proclamazione, il sindaco Piero Fassino, secondo la legge, ha dieci giorni di tempo per convocare la prima seduta del Consiglio comunale, che darà il via alla XV tornata amministrativa dal dopoguerra.
In base alla verifica dei risultati elettorali del 15 e 16 maggio scorsi, oltre al sindaco Piero Fassino, con 255.237 voti validi, risultano ufficialmente eletti in Consiglio comunale:
Partito Democratico, 16 consiglieri:
Stefano Gallo, Enzo Lavolta, Domenico Carretta, Ilda Curti, Luca Cassiani, Stefano Lo Russo, Roberto Tricarico, Michele Paolino, Giulio Cesare Rattazzi, Silvio Viale, Marta Levi, Domenico Mangone, Marco Muzzarelli, Alessandro Altamura, Giovanni Ventura, Lucia Centillo
Popolo della Libertà, 8:
Michele Coppola (candidato sindaco), Maurizio Marrone, Andrea Tronzano, Silvio Magliano, Paola Ambrogio, Paolo Greco Lucchina, Enzo Liardo, Raffaella Furnari
Moderati, 4:
Gabriele Moretti, Michele Dell’Utri, Giovanni Maria Ferraris, Giuliana Tedesco
Lega Nord, 3:
Mario Carossa, Fabrizio Ricca, Roberto Carbonero
Italia dei Valori, 2:
Giuseppe Sbriglio, Giovanni Porcino
Sinistra Ecologia Libertà, 2:
Michele Curto, Marco Grimaldi
Movimento Cinquestelle, 2:
Vittorio Bertola (candidato sindaco), Chiara Appendino
UDC – Unione di Centro, 2:
Alberto Musy (candidato sindaco), Federica Scanderebech
Domenico Coppola Sindaco, 1:
Denis Martucci (per decesso del candidato sindaco)
C.R. – Ufficio stampa del Consiglio comunale
Il discorso del Sindaco Piero Fassino (formato pdf)