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Ott 17


Alla morte dell’impressionista francese Edgar Degas, nel 1917, furono ritrovate nella sua bottega 150 sculture di cera o di terra. Quando l’artista era ancora vivo, erano quasi sconosciute al grande pubblico, a eccezione della Ballerina di 14 anni, presentata all’esposizione impressionista del 1881. Esposta in una vetrina come un esemplare da museo, questa scultura si potrà ammirare insieme ad altre 79 opere nella mostra ‘Degas – Capolavori dal Musèe d’Orsay’, a cura di Xavier Rey, che apre i battenti domani alla Promotrice di Belle Arti di Torino e sarà aperta fino al 27 gennaio 2013. Pur essendo tra i protagonisti della stagione artistica impressionista della seconda metà dell’Ottocento, Degas ha una posizione del tutto autonoma all’interno del movimento. “Lavorando al fianco di realtà come il prestigioso Musée D’Orsay e il gruppo editoriale Skira, con la Fondazione Torino Musei – ha voluto specificare stamattina il Sindaco Piero Fassino – pur in presenza di minori risorse economiche, sapremo conservare le nostre eccellenze e rilanciare nuove offerte culturali, confermando Torino al centro dei grandi eventi dell’arte. L’esposizione rafforza i rapporti culturali tra Italia e Francia, due Paesi che sono stati fondamentali per la formazione del talentuoso artista. Gli ottanta capolavori, tutti di altissimo livello, esposti per più di tre mesi al Valentino, saranno una splendida occasione per i torinesi, i turisti italiani e stranieri e chiunque verrà in città ad ammirarli, per ripercorrere e analizzare il tocco artistico di uno dei principali protagonisti della pittura e scultura francese”. La pittura di Deagas trascura l’immediatezza degli amici impressionisti basata sulle sensazioni visive mentre coglie magistralmente l’essenza di un momento. In mostra sono visibili tutti i temi della sua produzione: dall’ambiente familiare all’esperienza italiana, dal mondo parigino degli artisti a quelli della musica e dei caffé, al paesaggio, i cavalli e le corse, alle celeberrime ballerine e al il nudo. Due straordinari ritratti aprono l’esposizione: l’Autoritratto del giovane artista (1855) e quello del nonno Hilaire de Gas (1857), il Ritratto di famiglia (La Famiglia Bellelli, 1858-1869), opera che per le sue considerevoli dimensioni (2 x 2,5 metri) raramente ha lasciato il museo parigino. Seguono i ritratti di familiari, uno spettacolare Studio di mani del 1859- 1860 e alcuni Studi di teste, olii o pastelli, copiati da grandi artisti del passato come Della Robbia e Mantegna. Per informazioni e prenotazioni: www.mostradegas.it

Vedi anche: A un passo da Degas. Le fasi dell’allestimento

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Set 27



Conclusa la tre giorni mondiale torinese di volley 2010.
Tre giorni ricchi di spettacolo e bel gioco che ha visto l’impianto di viale Bistolfi tutto esaurito domenica sera per l’incontro tra Francia e Bulgaria allenata da coach Silvano Prandi, tra gli artefici negli anni ’80 dei successi a livello italiano ed europeo del Cus Torino (la prima squadra non del ‘blocco sovietico’ ad aggiudicarsi la Coppa Campioni).
Due ore e mezzo di bel gioco arricchiti da una cornice degna nella quale si sono distinti anche i supporter delle due nazionali giunti a Torino in gran forza.
Numerosi, sugli spalti, anche i tifosi della Repubblica Ceca.
Il Mondiale – che pure non vedrà più incontri a Torino postandosi per le fasi successive in città che possono mettere a disposizione sedi più capienti e offrire una risposta di pubblico ancora maggiore (Milano per le gare dell’Italia contro avversarie tutto sommato modeste come Giappone ed Egitto ha riempito gli 11.500 posti del Forum) – è stata l’ennesima occasione per promuovere la città ed apprezzare, insieme alla bellezza degli impianti, la puntuale e precisa organizzazione locale.

Tutte le informazioni sul sito del Campionato del Mondo di Pallavolo – Volley 2010

[fonte: TorinoClick]

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