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Mar 17


A partire dal 19 marzo 2016 Palazzo Madama presenta al pubblico la Camera di Vetro, la nuova sala per le arti decorative al secondo piano del museo, interamente progettata e realizzata grazie al generoso contributo di Rotary Club Torino, sponsor unico del nuovo allestimento.
Il progetto ha visto coinvolti, accanto allo staff del museo, lo studio “Officina delle Idee” e il Rotary Club Torino, che ha seguito con costanza e in prima persona lo sviluppo dei lavori.
La nuova sala è il risultato di un attento studio di progettazione e riallestimento di “Sala Vetri e Avori”, spazio del museo storicamente dedicato all’esposizione della raccolta di oreficerie medievali, bronzetti rinascimentali, smalti, vetri soffiati, avori intagliati e della straordinaria collezione di vetri dipinti e vetri a oro graffiti.
Il nuovo progetto ha permesso di trasformare questa sala da galleria espositiva di tante tipologie tecniche differenti a sala tematica dedicata essenzialmente al vetro, presentato in tutte le sue declinazioni.
L’allestimento, che ha raccolto suggestioni dalle gallerie del vetro del Museo del Vetro di Murano, del Musée des Arts decoratifs di Parigi e del Victoria and Albert Museum di Londra, racconta la storia di questo materiale così versatile attraverso le opere, la presentazione dei componenti e degli strumenti impiegati dall’antichità a oggi per la sua fabbricazione. Il risultato è una vera e propria Wunderkammer del vetro, un luogo scintillante e carico di suggestioni.
Il progetto ha comportato un intervento di rifunzionalizzazione delle originali vetrine in radica di noce del 1933 – volute appositamente per questa sala dall’allora direttore Vittorio Viale – e un innovativo studio dei piani di appoggio, dell’apparato illuminotecnico e della grafica, completamente rinnovata e arricchita da nuovi apparati narrativi che contribuiscono ad accentuare l’aspetto emotivo e educativo della visita.
Molti i capolavori presenti nel percorso appartenenti alla collezione di vetri dipinti e dorati del museo, che attualmente costituisce la più ricca raccolta in Italia e una delle più importanti al mondo per valore storico e artistico. Donata al museo da Emanuele Taparelli d’Azeglio – grande collezionista di arti decorative e direttore del Museo Civico di Torino fino al 1890 – questa collezione conta oggi 190 esemplari dal XIII al XVIII secolo.
Il progetto ha consentito anche la riscoperta e l’inserimento in sala di due opere eccezionali, entrambe assolute novità, a deposito da più di 30 anni e restaurate appositamente per il nuovo allestimento.
Innanzitutto il Reliquiario-acquasantino della seconda metà del XVII secolo, un pezzo rarissimo acquistato dal museo nel 1881 per volere del direttore Emanuele d’Azeglio e poi subito inviato a Murano, presso la Compagnia Venezia Murano, per essere restaurato. L’opera presenta un tipo di decoro, con boquets di fiori colorati in vetro, documentato nel Seicento a Venezia soprattutto per le cornici di grandi specchiere ma difficilmente presente in arredi sacri e reliquiari di questa tipologia.
Il nuovo allestimento è inoltre impreziosito dallo spettacolare Lampadario che domina il centro della sala. Acquistato da Città di Torino nel 1928, appartiene alla tipologia del celebre lampadario ideato da Giuseppe Briati per Ca’ Rezzonico a Venezia intorno al 1750, nato come risposta veneziana ai lampadari boemi a pendagli sfaccettati. L’esemplare esposto a Palazzo Madama – a 16 bracci e 24 luci – presenta una moltitudine di fiori, foglie e campane in cristallo senza policromia, con la particolarità di avere tutti i bracci metallici interamente rivestiti da elementi tubolari in cristallo disposti a catena, che nascondono la struttura metallica sottostante e contribuiscono ulteriormente all’effetto spettacolare dell’insieme.

[fonte: Palazzo Madama]

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Gen 19


Fino a lunedì 26 gennaio la Galleria Belvedere e l’atrio di Palazzo Lascaris ospitano la mostra ‘Enrico Berlinguer e lo sguardo degli artisti. Nel 30° anniversario della morte’, trenta opere inedite di altrettanti artisti contemporanei che celebrano la figura dello storico segretario del Pci.
All’inaugurazione sono intervenuti, coordinati da Davide Gariglio, capogruppo Pd in Consiglio regionale: Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale; Silvia Fregolent, deputato; Piero Fassino, sindaco di Torino, Roberto Speranza, presidente gruppo Pd Camera dei Deputati.
La mostra, ideata da Graziella Falconi, è organizzata dal Gruppo parlamentare del Pd in collaborazione con l’Associazione Enrico Berlinguer e l’Associazione MetaMorfosi. Già esposta a Roma nello scorso mese di giugno, l’esposizione è itinerante tra varie sedi in tutta Italia e ha già toccato, oltre Roma e Torino, Pescara, Napoli e Pesaro.
Gli artisti partecipanti: Gianni Asdrubali, Luigi Boille, Pietro Bortolotti, Ennio Calabria, Vincenzo Caputo, Erio Carnevali, Michele De Luca, Stefano Di Stasio, Fernando Falconi, Andrea Fogli, Flavia Franceschini, Giorgio Galli, Gianfranco Goberti, Mara Guerrini, Alexander Jakhnagiev, Giacomo Lusso, Claudio Marini, Giuseppe Modica, Franco Mulas, Gianfranco Notargiacomo, Anna Ottani, Mirko Pagliacci, Giampaolo Parini, Emilio Patrizio, Salvatore Pupillo, Giuseppe Salvatori, Jimena Sanchez, Carlo Sipsz, Giovanna Sposato, Stella Tundo.
La mostra nasce, nella sua composizione iniziale di dieci opere, nel 2012 in occasione del novantesimo anniversario della nascita di Berlinguer: l’Associazione Berlinguer rivolse a diversi artisti contemporanei un appello affinché il sentimento popolare e le testimonianze di stima e di affetto espressi nei confronti del leader, trovassero una reinterpretazione viva ed originale. A quell’invito ha risposto un primo nucleo di artisti, le cui opere hanno costituito il nucleo iniziale, durante il suo tragitto in varie città d’Italia – a Savona con la Fondazione Centofiori, a Bologna con la Fondazione Duemila – l’esposizione si è arricchita del contributo di vari artisti locali.

La mostra è aperta al pubblico dal 19 al 26 gennaio a Palazzo Lascaris con orario: 10 – 18 dal lunedì al venerdì. Ingresso gratuito.

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Apr 18


L’esposizione, realizzata in collaborazione con la Tate Britain di Londra e curata da Alison Smith, Lead Curator, 19th Century British Art alla Tate Britain, presenta per la prima volta a Torino e in Italia alcuni capolavori indiscussi della Confraternita dei Preraffaelliti: una delle poche trasposizioni pittoriche del romanticismo.

La voce italiana della mostra sarà Luca Beatrice che, inoltre, racconterà, in un saggio a catalogo e nel video in mostra, l’influenza che la Confraternita dei Preraffaelliti ha avuto sulla cultura occidentale, tra gotico e dark, a partire dagli anni ’80. Allestita nel rinnovato Palazzo Chiablese, l’esposizione illustra, attraverso opere che sono entrate nell’immaginario collettivo mondiale e altre meno note, le idee rivoluzionarie e moderne di questo gruppo di pittori, vissuti nella seconda metà dell’Ottocento, che hanno dato vita ad uno dei più noti movimenti artistici del XIX secolo.

In mostra sono presenti vere e proprie icone del periodo come Ophelia di John Everett Millais, L’amata (La sposa) di Dante Gabriele Rossetti, Prendi tuo figlio, Signore di Ford Madox Brown e Sidonia von Bork 1560 di Edward Coley Burne-Jones insieme ai grandi paesaggi romantici della campagna inglese.

Maggiori informazioni sul sito www.mostrapreraffaelliti.it

[fonte: Torinocultura]

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