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Mar 15



Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, ospitato a Palazzo Carignano, è stato presentato questa mattina alla stampa dopo cinque anni di lavori in una veste completamente rinnovata.
“L’illuminazione, i colori delle sale, la cui scelta è stata effettuata in base a codici cromatici sempre riconducibili ai temi trattati, e l’utilizzo di contributi multimediali – ha spiegato il presidente del Museo, Umberto Levra, professore ordinario di Storia del Risorgimento nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino – assicurano al visitatore un’esperienza unica nel suo genere”.
Il periodo storico risorgimentale è raccontato in chiave europea oltre che torinese, piemontese e italiana e le sale sono arricchite da filmati – visibili su schermi di grandi dimensioni – realizzati con immagini provenienti dalle più importanti collezioni europee. Grandi tavoli interattivi consentiranno inoltre al visitatore di approfondire i temi sviluppati dai filmati.
Il nuovo allestimento offre la possibilità di scegliere tra percorsi differenziati, a seconda del tempo a disposizione del visitatore e dell’interesse che ha per approfondire i temi presentati. Il pubblico avrà a disposizione delle audio e videoguide, realizzate – come spiegano gli organizzatori – con criteri di rigore scientifico e grande attenzione alla comprensione e fruibilità dei contenuti storici.
Il percorso breve dura 45’ circa e descrive tre oggetti particolarmente significativi all’interno di ciascuna delle 30 sale. Lo standard, della durata di 90’ circa, è realizzato con gli stessi criteri del precedente, ma gli oggetti su cui si sofferma sono circa sette per sala, per un totale di 210.
L’ultimo, il più approfondito, è di circa due ore nelle quali sono commentati 288 oggetti, circa dieci per sala.
In totale saranno esposti circa 2.580 pezzi, scelti tra più di 50mila, per raccontare le tappe che hanno portato all’Unità Nazionale, in Italia come nei paesi europei che, sempre nell’Ottocento, hanno combattuto per liberarsi dal dominio straniero.
Il museo si inaugurerà, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la massima autorità dello Stato, tra pochi giorni, il 18 marzo, in occasione delle celebrazioni per il Centocinquantenario dell’Unità d’Italia, data in cui la città potrà riappropriarsi di uno dei suoi più importanti gioielli museali. “ Credo di interpretare il pensiero di tutti dicendo che la Città si trova di fronte a un momento straordinario – ha sottolineato con soddisfazione Fiorenzo Alfieri –è giusto entusiasmarsi per le cose che siamo riusciti a realizzare.
Dobbiamo individuare nel Museo del Risorgimento un ruolo centrale per i festeggiamenti, è – ha continuato – il tassello fondamentale” Spiega ancora che il perché delle prossime celebrazioni è spiegato bene proprio in nelle stanze del Museo, importante luogo di memoria.
La “messa in scena” è stata affidata all’architetto Richard Peduzzi, già Direttore dell’Accademia di Francia a Roma, che ha lavorato al progetto unitamente al suo staff sia per gli aspetti scenografici che per quelli di comunicazione.

Dal 20 al 31 marzo il Museo potrà essere visitato gratuitamente.

Il sito del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano

[fonte TorinoClick del 15/03/2011]

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Mar 08



A pochi giorni dall’apertura ufficiale del 19 marzo 2011 alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione dei festeggiamenti del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino svela i suoi segreti in anteprima, riaprendo le sue porte dopo quattro anni di lavori di ristrutturazione ed ampliamento degli spazi.

Il museo cambia volto, ma soprattutto cambia la sua impostazione e la sua mission: non una semplice ristrutturazione architettonica ma un intervento che mira a posizionare in modo dinamico e interattivo la nuova realtà museale all’interno del cammino culturale italiano. Il suo aspetto, contemporaneo e avveniristico, è stato ideato e progettato dall’architetto Cino Zucchi e l’innovativo spazio espositivo è firmato dallo scenografo Françoise Confino, che a Torino ha già allestito il Museo Nazionale del Cinema.
L’investimento complessivo ammonta a 33 milioni di euro, di cui 22 milioni destinati alla ristrutturazione dell’edificio e 11 milioni agli allestimenti interni.
Gli spazi del museo, quasi raddoppiati passando dagli 11.000 mq della struttura originale agli oltre 19.000 mq di quella attuale, raccontano la storia dell’automobile insieme alla storia di una cultura e di una società attraverso un percorso unico al mondo per linguaggio e per patrimonio.

L’inaugurazione del Museo dell’Automobile assume un’importanza ancor più significativa per Torino e per l’Italia: 150 anni fa veniva istituita nel capoluogo piemontese la prima capitale del neonato stato italiano e 51 anni fa nasceva il primo Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, che oggi riapre per essere il museo di tutti, dedicato non solo agli appassionati ma anche alle famiglie, ai giovani, ai turisti e ai curiosi.

Il Museo, vanta una delle collezioni più rare ed interessanti nel suo genere con quasi 200 automobili originali di 80 marche diverse dalle prime autovetture a vapore del 1769 alle più recenti fino al 1996.

Dal 20 marzo 2011 il Museo sarà aperto il lunedì dalle 10 alle 14; il martedì dalle 14 alle 19; il mercoledì, il giovedì e la domenica dalle 10 alle 19; il venerdì e il sabato dalle 10 alle 21.
Il costo del biglietto è: intero 8 euro, ridotto 6 euro, scuole 2,50 euro.

Approfondimenti:

  1. Immagini del Sopralluogo al Museo Nazionale dell’Automobile del 14 gennaio 2011
  2. immagini dell’apertura del cantiere del 9 Novembre 2009
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Gen 14



Sabato 19 marzo il Presidente Giorgio Napolitano raggiungerà il Museo Nazionale dell’Automobile, in corso Unità d’Italia 40, per tagliare il nastro e inaugurare il restaurato spazio espositivo. “Un museo che rinasce per la città” ha sottolineato stamattina l’assessore alla cultura Fiorenzo Alfieri durante il sopralluogo organizzato dalla quinta Commissione consiliare di Palazzo Civico.

È toccato al direttore Rodolfo Gaffino Rossi spiegare lo stato dei lavori a due mesi dalla nuova apertura. L’ingresso rimarrà lo stesso, le luminose vetrate di fronte alla collina e a ridosso del fiume Po davanti al quale sarà riproposto il precedente parcheggio di 90 posti.
Della gigantesca struttura preesistente che porta la firma Amedeo Albertini, l’architetto che progettò e costruì l’edificio terminato nel 1960, sono stati mantenuti e restaurati i fabbricati esterni e la scala centrale interna che porta ai tre piani (più un garage interrato) su cui si erge l’immobile.
Appena varcata la soglia, una sintesi di quanto conservato all’interno del museo accoglierà il visitatore che, se deciderà di andare a vedere il nuovo allestimento, una volta obliterato il biglietto, attraverso un tornello potrà accedere liberamente alle varie aree del museo.

Un grande spazio che renderà ben visibile e permetterà di ammirare le struttura curvilinea sovrastante accoglierà il pubblico: “Si tratta di una soluzione nuova – ha spiegato Gaffino – che servirà come luogo d’aggregazione e potrà anche ospitare eventi,incontri o piccoli concerti”. Il percorso espositivo comincia al secondo piano al quale, oltre che dalle storiche scale mantenute in vita, si può arrivare attraverso gli ascensori o le scale mobili.
Su questo livello si potrà realizzare un viaggio nel tempo dal carro di Leonardo (realizzato sull’antico progetto da un’azienda di Firenze) alla Multipla familiare, mentre il primo piano sarà invece dedicato alla storia della ruota e quella del motore.
La biblioteca, fornita di 20mila volumi, la cineteca e l’emeroteca occuperanno il piano terra: qui verranno ricavate due sale – una da 150 posti per le conferenze e l’altra, per i congressi, che potrà accogliere 400 persone – che potranno vivere autonomamente ed essere date in affitto. Non mancheranno l’area ristoro e l’annessa terrazza con vista sul Po. Per il nuovo allestimento scenografico è stato scelto lo scenografo franco-svizzero François Confino già autore di quelli del Museo del Cinema e del Barolo. “Attraverso il suo aiuto il Museo diventerà un grande polo attrattivo” ha sottolineato l’assessore Alfieri.
Il costo dei lavori è di 22milioni di euro (17milioni del Comune e 5 della Regione) per il restauro a cu vanno sommati 11milioni (Regione, Provincia, Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, Camera di Commercio e Aci) per gli allestimenti. “Abbiamo deliberato che il 50% delle spese dovranno essere coperte dalle entrate – ha terminato Alfieri – e preventivato circa 200mila visitatori l’anno”.

Le immagini dell’apertura del cantiere del 9 Novembre 2009

[fonte: TorinoClick]

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