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Nov 20


Parte ufficialmente oggi il Torino Film Festival, una 33^ edizione che secondo il direttore Emanuela Martini si identifica con tre parole chiave: identità, sperimentazione e pubblico.
Identità: l’edizione 2015 del TFF conserva e rafforza il principio fondante della manifestazione: dedicare il premio principale a lungometraggi internazionali che siano massimo opere terze; il Festival si conferma pertanto talent scout di registi d’avanguardia cui poter offrire una vetrina di qualità che contribuisca ad accrescere la visibilità internazionale degli autori in gara.
Sperimentazione: in tutte le sezioni del festival ci sono film molto diversi fra loro in cui la contaminazione dei generi gioca un ruolo da protagonista; un cinema di qualità che non vuole essere arginato in categorie rigide che a volte stanno un po’ strette al bisogno di libertà d’espressione degli autori.
Pubblico: se un festival si misura dall’indice di gradimento del pubblico, il TFF ha sempre dimostrato di essere vincente; chi frequenta Torino nei giorni del Festival non può infatti fare a meno di notare le code ai botteghini; una conferma di pubblico che, di anno in anno, rafforza il valore della manifestazione rendendola vetrina prestigiosa della Settima arte e, allo stesso tempo, strumento di sviluppo e valorizzazione del territorio.

Tutte le informaziono sul sito del TFF – Torino Film Festival

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Nov 22


“Un festival caldo e accogliente che tenterà di realizzare in nove giorni l’utopia di un cinema senza confini, dove lo spettacolo e l’intrattenimento popolare abitano nello stesso luogo dei percorsi d’autore, del documentario e del cinema sperimentale; ma anche un Festival 2.0, continuamente ‘connesso’ e fruibile dagli utenti del web”: ecco il 31° Torino Film Festival nelle parole del nuovo direttore Paolo Virzì.

Sostanzialmente inalterato nella sua identità, creata in oltre trent’anni di ricerca votata al cinema nuovo e alla scoperta delle migliori tendenze contemporanee del cinema indipendente internazionale, il TFF conferma così anche per l’edizione 2013 le abituali sezioni competitive: dal Concorso internazionale lungometraggi (vinto l’anno scorso da Shell di Scott Graham) a TFFdoc (in cui nel corso degli anni sono stati premiati autori come João Rui Guerra da Mata e João Pedro Rodrigues, Julien Temple, Ben Russell, Sylvain George, Daniele Gaglianone, Stefano Savona, Alina Marazzi o Gianluca e Massimiliano De Serio) fino a quelle incentrate sui cortometraggi come Italiana.corti (che presenta opere italiane inedite) e Spazio Torino (riservato ai cineasti nati e residenti in Piemonte).

Numerose e come al solito ricche di scoperte le sezioni non competitive del festival, che saranno sospese tra spettacolo e ricerca, anticipazioni e provocazioni, cinema mainstream e film di nicchia. Tra queste, una novità dell’edizione del 2013 è la sezione EuroPop, dedicata a film europei di gusto popolare, che spesso hanno avuto ottimi incassi in patria ma che rischiano di rimanere inediti e invisibili in Italia.

Il cinema italiano, oltre a essere presente nelle varie sezioni, offrirà lo spunto per anticipazioni e dibattiti, mentre uno spazio sarà dedicato ai nuovi film prodotti con la partecipazione del Torino FilmLab, il laboratorio internazionale di formazione, sviluppo e sostegno alla produzione per sceneggiatori e registi all’opera prima o seconda nato nel 2008 e che comprende diversi corsi e programmi (Script&Pitch, Writer’s Room, AdaptLab e FrameWork). Tutti i programmi si svolgono in parallelo e si concluderanno durante il 31° Torino Film Festival con il Meeting Event (in programma dal 25 al 27 novembre 2013). Il TorinoFilmLab comprende anche Interchange, un workshop di sviluppo e coproduzione con il mondo arabo.

Infine, la tradizionale retrospettiva, dedicata alla New Hollywood, che sarà curata da Emanuela Martini e che presenterà, nell’arco di due edizioni del festival, circa ottanta film americani realizzati tra il 1967 e il 1976 da autori come Peter Bogdanovich, Bob Rafelson, Jerry Schatzberg, Martin Scorsese, Steven Spielberg, Francis Ford Coppola, Sydney Pollack, Jonathan Demme o Michael Cimino, responsabili di un cambiamento stilistico e immaginario radicale attraverso il quale l’industria cinematografica americana è risorta dalle proprie ceneri, grazie anche a nuovi, disillusi antieroi che hanno la faccia di Jack Nicholson, Dustin Hoffman, Robert De Niro, Gene Hackman, Elliott Gould o Al Pacino.

Tutte le informazioni sul sito del Torino Film Festival

[fonte: Torinocultura]

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Feb 05


Al Cinema Massimo di via Verdi 18 è stato presentato il nuovo direttore del Torino Film Festival, Paolo Virzì.

“Un festival caldo e accogliente, sostanzialmente inalterato nell’identità, che tenterà di realizzare in nove giorni l’utopia di un cinema senza confini, dove lo spettacolo e l’intrattenimento popolare abitano nello stesso luogo dei percorsi d’autore, del documentario e del cinema sperimentale; ma anche un Festival 2.0, continuamente ‘connesso’ e fruibile dagli utenti del web”: ecco il Torino Film Festival di Paolo Virzì.

Insieme alla retrospettiva dedicata alla New Hollywood, che sarà curata da Emanuela Martini e che presenterà, nell’arco di due edizioni del festival, circa ottanta film americani realizzati tra il 1967 e il 1976, il neo direttore ha presentato le principali novità del Torino Film Festival.
La sezione Figli e amanti sarà sostituita da un breve ciclo di film italiani degli ultimi vent’anni, la cui proiezione sarà accompagnata da un incontro con gli autori e con storici, giornalisti e scrittori che rifletteranno sulla cultura, lo stile di vita e la storia contemporanea del nostro Paese.
Nella stessa ottica di valorizzazione e analisi del cinema italiano, una seconda retrospettiva sarà dedicata a un cineasta italiano recente.
Sul modello del festival di Telluride, ogni anno una personalità del cinema internazionale diventerà Guest Director del festival e curerà personalmente una sezione specifica.
Sono già aperte ipotesi di collaborazione con il Dams dell’Università degli Studi di Torino, con il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e con il Teatro Stabile di Torino.
Inoltre, aggiunge Paolo Virzì, “perché il Festival sia davvero una festa, da un lato abbiamo il progetto di rilanciare il Premio del pubblico, nel quale gli spettatori saranno invitati a votare i film del Festival, e dall’altro stiamo studiando la maniera con cui dare un risalto affettuoso al momento dell’ingresso degli ospiti in sala, attraverso una formula nuova, spettacolare e informale, un caloroso benvenuto al quale partecipi anche il pubblico torinese”.

www.torinofilmfest.org

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