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Gen 23


Fino al 23 febbraio 2020, in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Primo Levi, la GAM di Torino espone per la prima volta in Italia una selezione significativa dei lavori in filo metallico realizzati dal grande scrittore e intellettuale.
Si tratta di oggetti con un forte carattere intimo e domestico, destinati agli scaffali dello studio dello scrittore oppure a essere regalati agli amici piĂą cari. Non ci sono datazioni precise (risalgono indicativamente al periodo 1955-975) nĂ© titoli attribuiti dall’autore, il materiale utilizzato è generalmente il filo di rame: il suo lavoro di chimico specializzato nella smaltatura dei conduttori elettrici gli consentiva di disporre di scarti e materiali da saggio in quantitĂ . Come tali, dunque, sono trattati nella mostra: non come opere d’arte ma come prodotti della fantasia e dell’abilitĂ  manuale di Levi, un gioco nell’accezione piĂą ampia e positiva del termine.
Ciò che nulla toglie alla grazia e alla qualitĂ  dei manufatti: pensieri e suggestioni dell’autore prendono corpo in questi oggetti, nei quali la precisione scientifica del particolare si accompagna e si alterna a un piglio piĂą impressionista. Gli animali sono la prima fonte di ispirazione, ma non mancano le creature fantastiche e la figura umana.
Accostarsi a questi lavori consente di aprire una straordinaria finestra sul mondo di Levi: un mondo di competenze e di sensibilità molteplici e ricchissime, ben al di là dell’immagine univoca, più nota e diffusa, di testimone della persecuzione e della deportazione. Ne emerge una figura ricca e complessa, nella quale convivono la formazione del chimico, una solida cultura letteraria classica, la passione per le lingue, le etimologie e i giochi di parole (il gioco è da lui considerato una delle attività primarie dell’uomo), l’alpinismo, il fantastico, l’ironia e l’umorismo, una curiosità aperta per le più recenti espressioni artistiche, un interesse vivo e competente per la matematica, la fisica, le scienze naturali.
A fare da sfondo a tutto questo, vi è la grande importanza attribuita da Levi al lavoro, a quello manuale in particolare, alla mano artefice, perchĂ© – ci ricorda lo stesso Levi – “imparare a fare una cosa è ben diverso dall’imparare una cosa”. La materialitĂ  degli oggetti da lui creati è esaltazione del lavoro libero e del confronto con la materia, perchĂ© comprendere la materia è comprendere il mondo ma anche perchĂ© la Materia è “la grande antagonista dello Spirito”.
A commento delle figure si è scelto di proporre con una certa libertà citazioni letterarie anziché puntuali didascalie. Sono parole tratte per lo più dall’opera di Levi e, in qualche caso, da alcuni dei suoi autori prediletti.

[Fonte: InPiemonteInTorino]

Maggiori informazioni sul sito della GAM – Galleria d’Arte Moderna