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Mag 31


Consegnato, questa mattina, con una cerimonia a Palazzo Civico, il Sigillo Civico per Franco Cravarezza.
A ritirare il massimo riconoscimento che la Città conferisce ai cittadini per il contributo che hanno saputo fornire in diversi campi della vita della città, il figlio Tomaso.
Il Generale di Corpo d’Armata, infatti, morì lo scorso mese di novembre, quattro mesi dopo la decisione del Consiglio Comunale di concedere l’onorificenza.
In apertura di cerimonia, la presidente della Sala Rossa, Maria Grazia Grippo, ha sottolineato come un giorno che avrebbe dovuto rappresentare un momento di festa e di restituzione da parte della Città verso Franco Cravarezza, si sia trasformato in un omaggio alla memoria.
“C’è da un lato l’orgoglio sincero che riempie il cuore, dall’altro una malinconia profonda che il cuore lo appesantisce”, ha affermato, ricordando l’infaticabile generale nel mettersi al servizio della comunità, prima con la carriera militare negli alpini, poi con una missione culturale e civica alla guida del museo “Pietro Micca”.
Ha sottolineato come il generale Cravarezza sapesse intraprendere gesta grandi con lo stesso stile impeccabile con il quale praticava i piccoli gesti, coniugando la storia con la S maiuscola con il quotidiano, lo stesso senso del dovere, la stessa affabilità, il sorriso, la dedizione che riservava ai giorni memorabili come ai quelli trascurabili.
Con questo spirito, ha evidenziato Grippo, dopo la carriera militare, assunse la guida del Museo continuando a promuovere la conoscenza della storia e delle tradizioni del mondo militare, un museo che considerava patrimonio straordinario di idealità e di identità, utile a formare l’idea di sentirsi parte di una collettività.
Il presidente dell’Anpi, Nino Boeti, ha ripercorso alcuni momenti della vita professionale del generale Cravarezza, definendolo un uomo straordinario che ha servito con dignità ed onore il nostro Paese e la nostra Città. Ne ha sottolineato in particolare le qualità umane con le quali si rapportava con i suoi soldati che considerava parte della sua famiglia.

E’ stato un Sigillo civico conferito all’unanimità di tutte le forze politiche, ha evidenziato il sindaco Stefano Lo Russo. Cravarezza è stato capace di trasmettere, con la sua essenza e con la sua persona, i suoi valori, la sua dimensione umana, il suo rigore, la sua attenzione alla nostra città. “A noi, ha concluso, compete far sì che tutto quello in cui lui ha creduto e messo a disposizione dell’intera città non venga disperso”.
Dopo la consegna del Sigillo civico e la firma sul Libro d’Onore, Tomaso Cravarezza, figlio del generale, ringraziando la Città per il riconoscimento, ha evidenziato come suo padre si sarebbe sentito in imbarazzo in questa cerimonia, non avendo mai agito per accrescimento del prestigio personale anteponendo sempre i valori cristiani ed etici, con l’animo del buon padre di famiglia, di dedizione al lavoro, alle istituzioni, all’approfondimento e alla divulgazione della cultura, soprattutto nei confronti dei giovani.

Apr 25


“Su un muro di cemento lungo la pista ciclabile di Scandiano in provinica di Reggio Emilia nella biciclettata del 25 aprile scorso ho visto dipinti una trentina di nomi di donne. Nomi che oggi non si usano più, soppiantati da altri, più alla moda. Nomi che difficilmente avevano un onomastico, figli piuttosto dell’amore per la letteratura, l’opera e il teatro, nomi che da soli ci parlano di un’altra Italia, l’Italia della resistenza e del dopoguerra. Sul muro era scritto: “omaggio alle staffette partigiane”, raccontava Vinicio Capossela in occasione della presentazione del concerto  di oggi all’Auditorium ‘Giovanni Agnelli’ del Lingotto.

Con un lungo applauso del pubblico, in piedi, per Nicoletta Soave, staffetta partigiana, si è aperto ‘Voi che passate il testimone’, la serata  per il 25 Aprile promossa da Città di Torino e realizzata da Fondazione per la Cultura Torino, in collaborazione con il Polo del ‘900, con il sostegno del Comitato per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione Repubblicana del Consiglio Regionale del Piemonte.

Sul palco dell’Auditorium del Lingotto, prima di dare spazio alla musica, le parole del sindaco di Torino Stefano Lo Russo che, rivolto alla Soave, le ha detto “questo applauso è per te e per le persone come te che ci hanno consentito oggi di essere qui in un Paese libero e democratico. Come ci ricordava oggi il presidente Mattarella – ha aggiunto – è sul 25 aprile che si fonda la nostra Costituzione profondamente antifascista, basata sui valori di libertà che oggi più che mai dobbiamo celebrare. E lo facciamo qui in una a città profondamente antifascista e che vuole continuare a esserlo” Accanto a lui il vicepresidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Resistenza, Daniele Valle, che ha ricordato come la serata sia “dedicata a una giovanissima staffetta, Elisa Falerno, figlia di un partigiano, che ha cominciato a fare la staffetta a 14 anni e che fu colpite da un cecchino da una finestra del palazzo di fronte a dove oggi si trova il Consiglio regionale, il 27 aprile ’45”.

“Il ruolo avuto dalle donne nella resistenza è fondamentale, e non abbastanza riconosciuto – sottolineava Capossela – Tra le azioni che hanno svolto c’è stata soprattutto quella di fare guerra alla guerra. Di conservare e tenere vivo ciò per cui la vita vale la pena di essere vissuta: il valore stesso della vita. Quel loro farsi madri, figlie, sorelle e compagne dell’umanità ci sia d’esempio e ci sorregga ora che sentiamo il mostro risorgere sotto i nostri piedi ed è necessario passare il testimone. Noi tutti abbiamo ricevuto un testimone (e la parola martire in greco significava testimone), come in una lunga staffetta in cui si corre per l’affermazione della cultura della vita su quella della morte. Una corsa che non è il fine ma il mezzo, perché mai su questa terra la pace e la giustizia e l’affrancamento dal bisogno saranno dati per acquisiti, ma sempre ci sarà da tenerli in vita lottando, a partire dalla nostra coscienza”.

Abbiamo scelto le staffette per questo concerto, seguendo la proposta di Capossela anche perché abbiamo pensato che fosse l’occasione per richiamare l’attenzione sul contributo straordinario che hanno dato le donne alla lotta di Resistenza”, ha ricordato oggi Valle. “Nella parola staffetta – ha aggiunto Capossela seduto al pianoforte – c’è il senso di passare il testimone. E noi oggi siamo qui a raccogliere quel testimone”.

[Fonte: TorinoClick]

Apr 25


Lo strazio di una madre che ha perso il proprio figlio e raccomanda di non dimenticare il suo sacrificio e di continuare anche in suo nome la lotta per la libertà che lui ha conquistato a prezzo della vita: è l’appello a una memoria che deve continuare a rimanere viva quello che, con la lettura della poesia ‘La madre del partigiano’ di Gianni Rodari, ha aperto la cerimonia del 25 aprile al cimitero Monumentale in ricordo dei partigiani e delle altre vittime della Resistenza.

Un invito ribadito dal sindaco Stefano Lo Russo che ricordando che “il 25 aprile è davvero una festa di tutti” si è augurato “che la memoria della Resistenza sia davvero portata avanti, soprattutto in un momento difficile come questo, e che vi sia una riflessione profonda sul valore dei diritti a poter esprimere liberamente il proprio pensiero, alla libertà, alla democrazia, sul prezzo pagato da queste ragazze e ragazzi per conquistarli e sul fatto che non siano acquisiti per sempre, ma vanno difesi ogni giorno”. +

Alla cerimonia al cimitero Monumentale erano presenti l’assessore regionale Fabrizio Ricca, gli assessori comunali Chiara Foglietta e Jacopo Rosatelli, i vertici di forze armate e forze dell’ordine, rappresentanti della comunità ebraica e delle associazioni combattentistiche, della Resistenza e dei deportati. Il corteo ha toccato i luoghi più significativi, il cippo ex deportati e quello ex internati, il Campo della Gloria, il cippo dei caduti dei reparti regolari delle forze armate, il sacrario alle vittime civili di guerra e il Campo Israelitico.
 
[Fonte: TorinoClick]