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Lug 24


Baristi, bartender, musicisti e avventori: sono questi i protagonisti di Bar Stories on Camera. Galleria Campari / Magnum Photos, la nuova mostra in arrivo nella Project Room di CAMERA da giovedì 25 luglio. Un racconto del mondo dei bar dagli anni Trenta all’inizio degli anni Duemila, con 50 scatti che mettono in dialogo l’Archivio Storico Galleria Campari con i grandi fotografi internazionali dell’agenzia Magnum Photos, tra cui Robert CapaElliott ErwittInge MorathMartin Parr e Ferdinando Scianna.

Dopo le tappe precedenti in Galleria Campari a Sesto San Giovanni e ad Art Basel a Basilea, il progetto arriva a CAMERA con un percorso espositivo rinnovato: tre sono le sezioni tematiche – Sharing MomentsBar CampariThe Icons – che restituiscono tutta la sfaccettata vitalità di questo particolare universo. Illuminati dalle luci delle insegne e delle bottigliere, nei bar le persone stringono relazioni amorose e affettive, concludono affari, condividono passioni e interessi, sognano rivoluzioni o celebrano conquiste. Dai momenti di condivisione quotidiana ai volti di celebri attori e artisti, lo spazio del bar si svela in un viaggio che attraversa epoche e città, raccontando al meglio l’evoluzione della società contemporanea, dei suoi riti e dei suoi miti.

Sono storie che in mostra ci sono raccontate anche attraverso alcuni oggetti vintage. Alle fotografie si aggiungono una selezione di bozzetti originali di menù realizzati per Campari negli anni Trenta dall’artista futurista Fortunato Depero e una raccolta di studi di insegne al neon di Campari degli anni Cinquanta.

Maggiori informazioni sul sito di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Lug 16


Dal 6 al 20 settembre, la rassegna MITO per la Città, giunta alla XVI edizione, si affianca alla programmazione principale di MITO SettembreMusica per coinvolgere anche chi, per varie ragioni o impedimenti, non può partecipare al festival. Un servizio musicale al benessere, con tanti artisti esordienti che percorrono la città dell’assistenza a bordo di mezzi itineranti, ma anche con 24 concerti gratuiti o a prezzi accessibili in piccoli teatri, chiese e luoghi della cultura disseminati tra le diverse Circoscrizioni e alcuni centri della Città Metropolitana.

“MITO per la Città ha il grandissimo merito di portare avanti una proposta trasversale, sia a livello di spazi che di età – dichiarano il Sindaco Stefano Lo Russo e l’Assessora alla Cultura Rosanna Purchia – permettendo alla musica di entrare in contatto con tutte e tutti e contribuendo a rendere la nostra città e il nostro territorio sempre più culla ideale per quella cultura diffusa che acquista ancora più valore se condivisa”.

Circa la metà delle 97 tappe musicali itineranti proposte nei 15 giorni della rassegna incontreranno, anche nell’ambito del progetto Torino Futura, i bambini, allievi di nidi, materne ed elementari, oppure i piccoli utenti dei centri specializzati per la loro salute. Altri momenti sono dedicati alle case di accoglienza per adulti o famiglie, oltre che ai centri di assistenza alla disabilità, alla psichiatria e alle patologie invalidanti. La rassegna si muove poi tra ospedali e ambulatori della città e della cintura e tante case di riposo, andando anche a incrociare i presidi de La cultura dietro l’angolo.

“Ciò che dobbiamo fare è creare delle connessioni con la città” – Afferma ancora il Direttore Artistico Giorgio Battistelli. – Capire le peculiarità e le esigenze di un territorio per mettere in atto una strategia di contenuti. L’importante è avere un rapporto naturale con ciò che si ascolta. Ciò che mi ha colpito di Torino è proprio la stratificazione degli spazi. Ogni luogo è bellissimo e ricco di storia, allora bisogna far risuonare questa storia attraverso la musica. E dobbiamo fare musica ovunque, le strade devono risuonare, attraverso le note si ristabilisce una connessione armonica.”

Con MITO per la città anche i partner del festival diventano protagonisti: Gallerie d’Italia – Torino, museo di Intesa Sanpaolo, ospita infatti il 14 settembre un appuntamento con sonorizzazioni di film dei fratelli Lumière e di Georges Méliès, mentre presso The Heat Garden di Iren il 10 settembre suonano Roberto Bevilacqua, viola da gamba e Silvia Musso, arpa e il 18 settembre I Mantici.MITO per la Città è un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, con il contributo del Ministero della Cultura e con il sostegno – sin dalla prima edizione – del Partner Intesa Sanpaolo e della Fondazione Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, degli sponsor Iren, Pirelli, Fondazione Fiera Milano, sponsor tecnici Xori Groupe e Acqua Sant’Anna, e supporter Novacoop. Media partner Rai Cultura, Rai 5, Rai Radio 3, La Stampa. Charity Partner Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro.

Il sito della manifestazione MITO per la Città

Giu 26


Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino presenta una mostra che, insieme a un amplissimo progetto territoriale, intende approfondire il tema della crisi climatica, offrendo una visione sinottica dei cambiamenti millenari lungo il percorso del fiume Po, paradigma di quanto sta avvenendo su scala mondiale.

Il progetto nasce in dialogo con l’Assessorato alla Cura della città, Verde Pubblico e sponde fluviali della Città di Torino e dalla collaborazione tra Palazzo Madama e fondamentali partner nazionali, da sempre impegnati sui temi della conservazione e tutela ambientale, in primis l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (ABDPO) e l’Agenzia Interregionale per il fiume Po (A.I.Po) insieme alle Riserve della Biosfera del Po, oggi unite nella Riserva MaB UNESCO Po Grande. Accanto a essi gli interpreti torinesi, dal Politecnico di Torino all’Università degli Studi di Torino, allo European Research Institute che quotidianamente portano avanti la ricerca e lo studio del Po e dell’acqua in generale da prospettive disciplinari diverse, e con la media partnership di Rai Radio3.

Affrontando i temi essenziali del cambiamento climatico in un’esposizione che intesse un racconto visivo tutto sviluppato nell’interazione tra grande pittura e fotografia, illustrazione e infografica capaci di narrare il paesaggio italiano nella sua complessità e articolazione, dalle Alpi al mare, il progetto espositivo punta l’attenzione sul tema dell’acqua e in particolare sul nostro Grande Fiume, che da millenni determina il paesaggio e la vita della popolazione, è via di comunicazione ma anche supporto essenziale per le attività agricole e industriali, ed esplora le conseguenze e analizza le potenziali soluzioni messe in atto sul territorio dai diversi enti di ricerca e di tutela del Po.

652 chilometri di lunghezza, 141 affluenti, quasi 87.000 chilometri quadrati di bacino idrografico, 19.850.000 di abitanti, il 37% della produzione agricola italiana, il 55% dell’industria zootecnica nazionale: il Po e il bacino padano, dove si produce il 40% del PIL nazionale, costituiscono una delle aree con la più alta concentrazione di popolazione, industrie e attività commerciali a livello europeo.

Questo incredibile sviluppo è stato reso possibile grazie alla storica stabilità e abbondanza della portata delle acque del maggior fiume d’Italia, che provengono da innumerevoli fonti e processi naturali diversificati – sorgenti montane, fusione nivale, ghiacciai, grandi laghi e risorgive di pianura – ma che negli ultimi decenni hanno visto un significativo mutamento, portando a un fenomeno di crisi che si sta verificando ovunque a livello globale.

Proprio per le sue peculiarità e per il suo portato di memoria, di stratificazione storica e di paesaggi, il Po – romano e pagano, bizantino e longobardo, feudale e delle signorie, delle campagne e delle città, romantico, agricolo, industriale, turistico e cinematografico – è capace di restituire in maniera emblematica e chiaramente percepibile la crisi climatica e i suoi effetti: la fisionomia del pianeta sta cambiando più rapidamente di quanto abbia fatto negli ultimi millenni ed è ormai dimostrato il ruolo che gli esseri umani hanno esercitato in questo processo.

La mostra Change! ha l’obiettivo di descrivere questi cambiamenti, offrendo occasioni di riflessione sulla crisi e sui possibili scenari di adattamento ad essa, ma anche di esortare all’azione e alla presa di coscienza: è tempo di agire.

Fonte e maggiori informazioni sul sito di Palazzo Madama