
È stata inaugurata all’Accademia Albertina di Belle Arti, la seconda edizione di EXPOSED Torino Foto Festival, manifestazione internazionale interamente dedicata alla fotografia contemporanea. Fino al 2 giugno, il festival animerà la città con dodici mostre gratuite in sedi espositive diffuse, coinvolgendo sedici artisti internazionali che con i loro scatti affrontano i temi cruciali e complessi della contemporaneità: dai cambiamenti climatici alle disuguaglianze sociali, dalla memoria collettiva al rapporto sempre più ibrido tra uomo e tecnologia.
L’Accademia Albertina: cuore pulsante del festival
L’Accademia Albertina, sede simbolo della formazione artistica torinese, si conferma cuore pulsante del festival, ospitando le opere di cinque artisti che offrono visioni penetranti del nostro presente.
Tra questi, il fotografo congolese Georges Senga con Décalquer, che indaga le radici dimenticate di una comunità nippo-congolese segnata dal neocolonialismo minerario. Accanto a lui, lo statunitense Gregory Halpern, membro della celebre Magnum Photos, presenta Omaha Sketchbook, una narrazione visiva sulla città di Omaha, Nebraska, sospesa tra ruralità, crisi sociale e aspettative future.
Spazio anche alla ricerca visuale e politica di Lisa Barnard con Running Fast – Senses Off, una riflessione intensa sulle tecnologie militari e la percezione. Silvia Rosi, vincitrice del C/O Berlin Talent Award 2024, intreccia autoritratto e memoria diasporica in Disintegrata, mentre Valeria Cherchi esplora con RE:Birth la violenza ostetrica e ginecologica, combinando documentazione e sensibilità artistica in un racconto stratificato.
Una rete diffusa di mostre in tutta la città
Al di fuori dell’Accademia, il festival si ramifica in altre sedi cittadine. Tra queste, l’Archivio di Stato, dove il taiwanese Sheng-Wen Lo espone Not Bad Intentions. Attempts to Coexist, una riflessione sull’antropocentrismo ambientale. Nello stesso spazio, la mostra collettiva To Be In and Out of the World, curata da Zoé Samudzi, mette in dialogo artisti da Palestina, Sudafrica e Hong Kong.
Alla GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, il boliviano River Claure, vincitore dell’EXPOSED Grant 2024, rilegge il mito dell’Amazzonia con l’opera Once Upon a Time in the Jungle, unendo western, cultura indigena e immaginario postcoloniale.
Le OGR Torino ospitano la collettiva Almost Real. From Trace to Simulation, incentrata sul rapporto tra fotografia e intelligenza artificiale, con opere di Alan Butler, Nora Al-Badri e Lawrence Lek.
A Palazzo Carignano, l’installazione Climate Tribunal di Paolo Cirio trasforma i ghiacciai in soggetti giuridici per denunciare le responsabilità delle aziende nel cambiamento climatico.
Un festival che coinvolge, educa e si espande
Completano il programma numerosi appuntamenti del public programme, tra cui visite guidate, talk, workshop e attività didattiche. Il primo evento si terrà giovedì 17 aprile proprio all’Accademia Albertina, con tre panel dedicati a colonialismo, immagini sintetiche e convivenza umano/non-umano.
Torna anche EXPOSED Photomatch, in collaborazione con Fotofestiwal Łódź, con tredici fotografi selezionati tramite open call che dialogheranno con esperti internazionali in un format innovativo di portfolio review.
Per gli appassionati di fotografia analogica, Lomowalks in collaborazione con LOMOGRAPHY proporranno itinerari alternativi alla scoperta della città, mentre l’Educational Programme rende il festival accessibile a tutte le età con materiali didattici e mediatori culturali. Ai più piccoli è dedicato il Passaporto Kids, guida educativa illustrata disponibile gratuitamente.
Infine, grazie al progetto Echoes, EXPOSED si estende oltre le sedi ufficiali, coinvolgendo musei, gallerie, collettivi e spazi indipendenti, trasformando Torino in un vero e proprio laboratorio di visioni contemporanee.
EXPOSED Torino Foto Festival