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Lug 01


Torino ha accolto in un clima di festa l’arrivo della terza tappa del Tour de France. Sono stati tantissimi i torinesi che hanno affollato il percorso fin dal primo pomeriggio, incitando i ciclisti, protagonisti di un finale di tappa spettacolare. Sul traguardo, al termine del rettilineo di corso Galileo Ferraris, ha trionfato l’eritreo Biniam Girmay, mentre l’ecuadoregno Richard Carapaz è la nuova maglia gialla. 

E’ stata una straordinaria vetrina internazionale per la città. Il Tour de France è infatti il terzo evento sportivo più seguito al mondo, dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio. C’erano le Tv di 190 paesi, 100 canali di cui 60 live per milioni e milioni di telespettatori, quasi 300 i giornalisti accreditati nella sala stampa allestita all’Inalpi Arena. E sono più di 12 milioni le persone che ogni anno affollano le strade per seguire le gesta sportive dei ciclisti più titolati al mondo. Uno spettacolo che quest’anno è partito per la prima volta dall’Italia. 

Il Sindaco Stefano Lo Russo ha commentato: “I riflettori del grande sport internazionale oggi erano tutti puntati su Torino, che come sempre ha dimostrato una grandissima capacità organizzativa e conferma la propria abilità nell’ospitare al meglio i grandi eventi sportivi internazionali grazie ad una macchina ormai collaudata e in piena sinergia con gli altri attori locali. Un’opportunità di ricaduta economica sul territorio importante, ma anche di promozione dello sport e di stili di vita sani soprattutto per i più giovani”.

Per l’assessore allo Sport Domenico Carretta: “Il Tour è uno dei grandi eventi sportivi internazionali che Torino, palcoscenico perfetto per queste manifestazioni, ha saputo accompagnare con un ricco programma di iniziative e appuntamenti collaterali, occasioni per il grande pubblico di immergersi in un clima di festa e di passione sportiva, come già sperimentato con successo in occasione delle Nitto Atp Finals e del Giro d’Italia”.

Per l’arrivo del Tour, la città si è colorata di giallo e ha partecipato con grande entusiasmo e spirito di accoglienza. Lungo il percorso cittadino sono state allestite aiuole e spazi verdi utilizzando oltre 14mia piantine stagionali di colore giallo, sono stati consegnati ai negozianti 200 sagomati per decorare le loro vetrine; 200 i festoni distribuiti nelle scuole, per coinvolgere i più giovani in questa grande festa dello sport. Tra i gadget del Tour distribuiti nei vari punti regalati al pubblico nei punti informativi della Città: 8mila bandane, 25mila braccialetti, 25mila adesivi e 2mila magliette. 

Con l’arrivo di tappa si è concluso ToRide, il ricchissimo programma di eventi, iniziato nell’aprile scorso, che hanno idealmente collegato le due grandi corse ciclistiche a tappe: prima il Giro d’Italia, poi la Grande Boucle, una combinazione storica e irripetibile. Per tre mesi Torino è stata la capitale della bicicletta, con una serie di eventi diffusi che hanno dato vita ad un’avventura ciclistica senza precedenti per una festa sportiva che ha coinvolto torinesi e turisti di tutte le età. 

Sono state 4 le grandi mostre fotografiche a tema ciclismo. 14 i talk che hanno avuto come protagonisti giornalisti e scrittori, per le due rassegne “Pagine in volata” e “Tour a Turin”, che hanno richiamato un pubblico curioso con spunti di riflessione e approfondimenti sul mondo del ciclismo e suoi suoi grandi campioni. Sulla recinzione del Motovelodromo Fausto Coppi è stata realizzata un’installazione artistica in 5 pannelli per rendere omaggio alla tappa torinese del Giro d’Italia e allo storico impianto sportivo intitolato al Campionissimo, mentre un telo gigante delle dimensioni di 75×25 metri con la scritta “Torino love le Tour” è stato posato sul campo della caserma Porcelli nei pressi dell’arrivo della tappa odierna. Sono stati 150 i torinesi che hanno composto la bicicletta gialla gigante umana in piazza Castello, nel flash mob organizzato in occasione del -30 alla partenza del Tour, e 1400 gli spettatori (tutto esaurito) che hanno partecipato ai 2 concerti di musica classica con brani musicali a tema. Inoltre, al Cinema Massimo sono state proiettate 12 pellicole nell’ambito della rassegna “Cinema in Sella”, che ha esplorato il mondo del ciclismo e della bicicletta nel suo rapporto con il grande schermo, mentre alla Casa Teatro Ragazzi ha avuto grande successo lo spettacolo teatrale sulla storia d’amore tra Gino Bartali e sua moglie Adriana.

Giu 24


Non si sono fatte scoraggiare dalla pioggia le oltre 30mila persone che si sono riunite questa sera in piazza Vittorio per lo spettacolo pirotecnico di San Giovanni, con cui si sono conclusi i quattro giorni di festeggiamenti in onore del Santo Patrono di Torino.

“È una grande festa per tutta la città – ha dichiarato il sindaco Stefano Lo Russo – e siamo davvero contenti che i torinesi, nonostante il tempo non proprio favorevole, abbiano comunque partecipato così numerosi ed entusiasti”.

Le musiche dagli anni ’80 ad oggi hanno accompagnato lo spettacolo pirotecnico, della durata di circa 25 minuti, che si è aperto sulle note di Children di Robert Miles, proseguendo con i grandi successi di Aerosmith, U2, Alice Merton, Icona Pop, Queen, Gipsy King e Coldplay e concludere con due brani italiani tutti da cantare: Albachiara di Vasco Rossi e Urlando contro il cielo di Ligabue.

Giu 23


Nel Salone d’Onore dell’Accademia Albertina, Marina Abramović ha ricevuto il Diploma Honoris Causa in Tecniche performative per le arti visive dalla Scuola di Pittura dell’Accademia di Belle Arti. La Abramović, dopo la Laudatio proferita da Gabriele Romeo, Presidente AICA Italia, e la consegna del Diploma e della medaglia commemorativa, ha tenuto un’attesa Lectio magistralis sulla sua arte e il suo indiscusso magistero, riservata agli studenti dell’Accademia. L’evento, già sold out, è stato trasmesso in video.

“Marina Abramović ha saputo dare uno straordinario e unico impulso, tra il XX e il XXI secolo, al rinnovamento della gestualità comportamentale nelle tecniche performative internazionali: dagli esordi nei primi anni ’70, alla consacrazione bolognese nell’azione intitolata “Imponderabilia”, eseguita insieme a Ulay il 2 giugno 1977 alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna – in occasione della Settimana Internazionale della Performance – fino alle più recenti operazioni performative inscritte nel “Metodo Abramović,” nato da una riflessione che l’artista ha sviluppato a partire dalle sue tre performance: The House With the Ocean View (2002), Seven Easy Pieces (2005) e The Artist is Present (2010), esperienze che hanno segnato profondamente il suo modo di percepire il proprio lavoro in esperienze condivise insieme al pubblico, richiamando anche The Heroes’ Manifesto, una rielaborazione del suo An Artist’s Life Manifesto”. Questa è stata la motivazione del Consiglio Accademico dell’Accademia Albertina.