La direzione artistica.
Si deve sperimentare ogni cosa se volete apprezzare l’altra, scriveva Mark Twain.
Il leit motiv dell’edizione 2019 di TODAYS Festival è proprio questo: la ricerca imparziale degli opposti per risolvere un equilibrio cui si tende ogni giorno. Il festival diventa la cornice perfetta che lega presente, passato e futuro di ogni spettatore. Così sul palco si ritrovano il soul introspettivo e scuro dei Low, che è ipnosi, cura, apocalisse e rinascita, e le atmosfere gospel di Hozier, quasi un halleluja solare e partecipato; Johnny Marr e Jarvis Cocker, due icone della musica di fine Novecento, nei Duemila prendono direzione diverse: uno sublimando il suo passato e confermandosi leggenda inarrivabile, l’altro calandosi nel suo tempo, sperimentando l’ignoto, tra comizi contro la Brexit e performance sempre più teatrali. Ancora gli Sleaford Mods che aprono l’ultimo giorno con una raffica di invettive e deliri stralunati e il sovrumano Nils Frahm, che non ha bisogno di parole e con le sue note eteree chiude il terzo giorno. E così via. Il festival è un vero e proprio percorso di equilibri, dove anche mondi musicali sconosciuti diventano fondamentali per apprezzare quello che già si conosce. Alla fine, ogni cosa va esattamente al suo posto. O forse ne ha trovato uno migliore.
Il programma.
Per fare la storia devi far suonare la storia: così il festival inaugura con Bob Mould degli Husker Dü e i suoi occhiali appannati, uno che ricorda cosa significa salvare la vita a generazioni intere con il potere dell’essere essenziali. L’elegante ed eccentrico Bradford Cox dei Deerhunter tiene un corso di storia delle idee nel rock, con l’eclettica capacità di non essere mai caricaturale. Jason Pierce, seduto su una sedia d’ufficio dirige la sua orchestra gospel psichedelica Spiritualized, racconta universi paralleli in un live che non è matematica, né perfezione, è un cosmo che si muove e rigenera continuamente. I Ride, inaspettati sostituti dei Beirut, sono una macchina del tempo perfetta per scovare ricordi adolescenziali. La prima notte di TODAYS è un Paradiso tropicale, tutto sold out, dove l’ex fabbrica Incet si trasforma in dancefloor a cielo aperto, tra colori, misticismo, natura, cumbia e elettronica latina d’avanguardia fino alle prime luci dell’alba insieme a Chancha via Circuito, Dengue Dengue Dengue, Wolf Müller aka Bufiman e Interstellar Funk.
Il secondo giorno ci rivela la voce di Adam Naas, che rapisce con i suoi occhi truccatissimi sotto le lenti da sole e una geniale attitudine performativa, sale sul palco da sconosciuto al pubblico italiano e ne scende come una star. È anche l’anteprima esclusiva italiana per One True Pairing, più conosciuto come Tom Fleming dei Wild Beasts, voce profondissima, grandi verità e cappellino da baseball calato sulla fronte. Il set intenso dei Low è un’apocalisse lenta: l’oscurità sul palco non pesa mai, gioca con riverberi, echi infernali e tempi lenti, a cui è impossibile reagire con razionalità. Dall’Happy Birthday cantato alla mamma a “quella” canzone, Hozier regala un coro di voci che è tutto TODAYS. Senza contare l’incredibile e sfegatato fanclub, tra cesti gastronomici, striscioni e unicorni gonfiabili: una festa di integrazione, sociale e generazionale. La seconda notte di TODAYS si chiude conun altro sold out per gli attesissimi The Cinematic Orchestra, eleganti e coraggiosi, sofisticati e mai noiosi, e per gli Art of Noise, una delle formazioni più influenti della storia dell’elettronica.
L’ultimo giorno inizia presto: dalla periferia di Nottingham a quella di Torino, il Parco Aurelio Peccei è l’ideale scenario per gli Sleaford Mods, duo spoken words che anima un pubblico di tutte le età e famiglie a suon di cinismo. Il calare del sole porta in scena i Parcels, band di giovanissimi con una grande passione per il funky e protetti dei Daft Punk, e subito si torna indietro agli anni Settanta facendo ballare tutti. Gli stilosissimi Balthazar, e il loro pop perfetto direttamente dal Belgio, vengono consacrati come una delle più belle sorprese del festival, anticipando due grandi miti della musica britannica: Johnny Marr suona la sua chitarra con una grazia inumana senza mai farlo pesare, spiegando i suoi riff e invitando a emularlo, e Jarvis Cocker che si fa stand up comedian e domanda ai suoi spettatori “qual è la vostra paura più grande?”. E se il giorno non è abbastanza, arrivano la notte e le note portentose di Nils Frahm che saltellando tra pianoforti, tastiere e sequencer incanta il pubblico fino a chiudere un’edizione di grandi prime volte, tutte da ripetere.
“TOdays non racconta più solo l’oggi, non si limita a gettare l’ancora nella contemporaneità per sguazzarci indistintamente, ma interpreta con coraggio quello che sarà, lanciandosi in previsioni, scommesse, osando e allo stesso tempo accendendo quella melanconia che non è disperazione nei ricordi ma propositiva spinta verso il futuro. Todays è una coraggiosa declinazione sentimentale, Todays è quella cosa che tu abbracci una persona accanto con la mente e il cuore, lei se ne accorge e ricambia…perchè c’è una luce che non si spegne mai, come canta Johnny Marr”, commenta Gianluca Gozzi, direttore artistico di TODAYS Festival.
Non solo musica.
Per chi la musica la fa e la ascolta, anche quest’anno i TOlab si sono rivelati fondamentali, per dare voce a nuove idee, a grandi professionisti e artisti, grazie al sostegno e alla collaborazione della Compagnia di San Paolo. Gli Arca Studios di Docks Dora hanno ospitato tre giorni sold out di panel e workshop con ospiti internazionali dedicati ainterazione audio e video, sound design e field recording.
Il Mercato Centrale Torino è stato teatro dei Perfect TO-days, tre appuntamenti gratuiti in collaborazione con la Scuola Holden. Si è parlato di Bruce Springsteen e di cosa significhi avvicinarsi alla musica con i Fast Animals and Slow Kids, delle ispirazioni di Cristiano Godano (Marlene Kuntz) dai Velvet Underground a Beethoven e di poesia nelle parole e musica di Cristina Donà.
La Galleria Gagliardi e Domke, punto fermo della programmazione, ha ospitato il panel dedicato all’auto percezione dell’artista con Dardust e Bianco e l’incontro su come rendere sempre più sostenibili i grandi eventi. Inoltre, più di 1500 persone hanno visitato la mostra fotografica A Blessing in disguise, esposta in Galleria e dedicata alle nuove generazioni punk inglesi.
Un festival sempre più sostenibile.
Grazie al progetto Eco.Reverb, TODAYS è sempre più attento alle tematiche sostenibili: sono state eliminate le cannucce di plastica monouso, la raccolta differenziata è stata organizzata con Amiat, sono state utilizzate solo stoviglie biodegradabili con un risparmio totale di 1 tonnellata di plastica.
La Smat ha offerto acqua potabile gratuita per tutti negli spazi del main stage del festival. Per tre giorni il pubblico di TODAYS ha partecipato alla riduzione dei rifiuti, acquistando insieme alla birra di ordinanza un eco-bicchiere riutilizzabile (oltre 15.000 in totale), grazie a Amico Bicchiere e al progetto Plastic Free Movida di greenTO.
TODAYS Festival nel 2019 non è più solo un evento che parla al presente, tutto può, anzi deve, essere declinato al futuro.