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Nov 01


Ritorna la prima esperienza italiana che coniuga arte e paesaggio urbano attraverso l’impiego della luce. 19 opere di artisti italiani e internazionali trasformano la città in un museo a cielo aperto inaugurando la stagione dell’arte contemporanea.
L’inverno torinese si anima così di una speciale atmosfera che conduce in un viaggio emozionale rivolto sia ai cittadini sia ai turisti, attraverso una serie di “set” d’eccezione.
L’evento, riconosciuto in Italia e all’estero come il simbolo di una Torino in costante fermento artistico, ha dimostrato nel tempo di avere la capacità e le potenzialità per avvicinare la gente comune all’arte contemporanea, promuovendo il dialogo fra questi due soggetti.

L’edizione 2011-2012 si arricchisce del presepe di Emanuele Luzzati che ritorna nella sua completezza – con 90 sagome dipinte su legno e ispirate alla tradizione – in piazza Castello e che darà il via il 27 novembre, ai festeggiamenti del periodo natalizio.

In questa quattordicesima edizione, inoltre, grazie a un prestito proveniente dalla Fetes des Lumières della città di Lione, potremo ammirare in via Buozzi e via Amendola, Flamingo, di Pitaya Design: evocazioni luminose di uccelli stilizzati – a basso consumo energetico – che ricordano la semplicità formale degli origami. Maurizio Agostinetto è l’autore dell’altra opera ospite a Luci d’artista, E adesso usciremo a rivedere le stelle. Si tratta di una luce mobile che attraversa la città e 9 paesi europei e che rappresenta l’idea di rinascita. Lunghissime, curveiformi e bianche le scale che si proiettano dal tetto di un caravan verso il cielo. Questo camper è il simbolo itinerante del progetto europeo Caravan. Artists on the road e sarà installata in piazza San Carlo dall’8 dicembre.

Alle opere ospiti si affiancano le installazioni di Daniel Buren – il cui Tappeto volante è allestito nell’antica piazza delle Erbe – di Vasco Are, Enrica Borghi, Francesco Casorati, Richi Ferrero, Marco Gastini, Carmelo Giammello, Rebecca Horn, Joseph Kosuth, Qingyun Ma, Luigi Mainolfi, Mario Merz, Luigi Nervo, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Tobias Rehberger, Luigi Stoisa e Gilberto Zorio.

Sulla centralissima via Roma incontriamo Palomar di Giulio Paolini, l’opera concepita come un antico atlante astronomico e in via Garibaldi le surreali Palle di neve di Enrica Borghi; seguendo un filo rosso in flexneon retto da sagome geometrizzanti di uccelli arriviamo al Volo su… di Francesco Casorati, che illumina via Po.

Bwindi Light Masks, le quaranta maschere provenienti dall’area di confine tra Congo e Uganda, opera di Richi Ferrero sono installate nel cortile d’Onore del Palazzo dell’Università in via Po, mentre Neongraphy, la grande insegna al neon con immagini di ideogrammi di Qingyun Ma, impreziosisce nuovamente il portone d’ingresso della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

Adiacente al Teatro Regio, in Piazzetta Mollino, è riallestito il colorato Vento Solare di Luigi Nervo e nella pedonale via Lagrange si legge la storia Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi; in piazza Carignano incontriamo il grande orologio luminoso che scandisce le ore in formato binario My noon, l’opera di Tobias Rehbergher.

I Piccoli spiriti blu di Rebecca Horn, cerchi di luce capaci di donare un aspetto surreale e onirico, dominano la città dal Monte dei Cappuccini; Il volo dei numeri di Mario Merz, la luminosa sequenza numerica di Fibonacci, in cui ogni numero è la somma dei due precedenti (1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 8- 9…) si allunga sulla cupola della Mole Antonelliana.

Michelangelo Pistoletto a Porta Palazzo, sull’Antica Tettoia dell’Orologio, nel cuore di uno dei mercati all’aperto più grandi d’Europa, usa neon colorati per scrivere Amare le differenze in 39 lingue diverse.
Marco Gastini ha “ dipinto” il soffitto della Galleria Subalpina con i segni luminosi dell’opera L’energia che unisce si espande nel blu; all’entrata Sud della cittĂ , nel laghetto di Italia ’61, è situata Luce Fontana Ruota di Gilberto Zorio, una stella rotante che evoca un mulino; ai Murazzi prende luce Doppio Passaggio (Torino) di Joseph Kosuth. Passeggiando in via Pietro Micca ci troviamo sotto il Planetario di Carmelo Giammello mentre in via Carlo Alberto – verso corso Vittorio – incontriamo Noi, di Luigi Stoisa.

Le immagini dell’inaugurazione con la performance di Andrea Loreni e Le Baccanti
La mappa di Luci d’Artista 2011 (formato PDF – 2,72 MB)