preload
Mag 14



Presentata al Mao, in via san Domenico 9/11, la rassegna nazionale Gemine Muse.
A ospitare i giovani artisti, auroraMeccanica, Cornelia Badelita e Pietro Reviglio, di quest’edizione che si intitola “Guardiani del tempo” è il museo pubblico dedicato alle Arti orientali, con il quale i tre si sono dovuti misurare.
La caratteristica del progetto è la presenza, all’interno del museo, di lavori totalmente inediti, nati dal rapporto tra l’artista e luogo selezionato per l’esposizione. Si tratta di un percorso che viaggia su binari paralleli: da un lato il creativo che realizza l’opera ispirandosi al tema curatoriale o a un capolavoro del passato. Dall’altro lo scambio di esperienze tra gli artisti coinvolti, in quello che si identifica come un viaggio nella storia e nella cultura visto con gli occhi dei giovani protagonisti della manifestazione.

Gemine Muse 2010, in programma dal 15 maggio (l’inaugurazione a Torino sarà alle 18 in contemporanea all’apertura della Notte dei Musei) al 18 luglio, è un progetto nazionale che viene realizzato contemporaneamente in 22 città italiane (Ancona, Bari, Biella, Bologna, Cagliari, Campobasso, Catania, Cremona, Ferrara, Forlì, Genova, Messina, Milano, Modena, Novara, Padova, Pavia, Prato, Roma, Teramo, Torino, Trento), utilizza 19 sedi espositive, coinvolge 30 curatori e più di 120 artisti. “Una collezione di arte orientale, una dimora seicentesca riplasmata nel XIX secolo, un impianto a scacchiera di impronta romana – ha raccontato Maria Tearesa Roberto curatrice dell’esposizione torinese dal titolo ‘Guardiani del tempo’ – sono le molteplici cornici in cui hanno inserito le loro opere gli artisti invitati a esporre al Museo di Arte Orientale di Torino.”
Cornelia Badelita, l’unica donna del gruppo, si è trasferita a Torino dalla Romania per entrare a far parte della scuola di Incisione dell’Accademia Albertina.
Pietro Reviglio ha vissuto otto anni a New York, dove ha frequentato un Ph.D. in Astronomia alla Columbia University e corsi di pittura all’Art Students League.
Riccobono, Bella e Alvino, in arte auroraMeccanica, hanno studiato arti multimediali a Pisa e Milano e collaborato tra gli altri con Studio Azzurro. Gli autori della videoinstallazione nel 2007 hanno scelto Torino come punto di partenza per i progetti che portano la nuova sigla.
Le opere allestite in via san Domenico hanno in comune, oltre alle leggerezza, la ricerca dei punti di intersezione tra le differenze. L’installazione interattiva di auroraMeccanica è creata con immagini che si trasformano toccandole: fiori che germogliano e poi tornano a ritrarsi nei loro boccioli, opere d’arte contemporanea che scoppiano come palloncini. Al Mao sono i guerrieri senza armi dell’esercito di terracotta che, sfiorati, si sbriciolano rivelando al loro posto corpi umani che parlano. Realizzata in collaborazione con un gruppo di studenti cinesi iscritti agli atenei torinesi, l’installazione declina al presente, intorno al rito del dono, il dialogo tra le culture.
Cornelia Badelita invece si è ispirata all’archetipo del mandala, simbolo nel Buddhismo di unità e perfezione. Per dipingerlo l’artista ha compiuto un atto di sincretismo: la radice iconografica è nella tradizione del cristianesimo ortodosso, con la figura del Cristo circondata dagli emblemi dei quattro evangelisti. Gesù però appare qui come un giovane asceta in meditazione, sospeso e levitante in un cerchio magico.
Pietro Reviglio infine ha guardato invece alla tradizione delle ombre cinesi, applicando il metodo scientifico alla pratica artistica e sperimentando nelle sue serie fotografiche i processi di riflessione, rifrazione e assorbimento della luce e di produzione dell’ombra.
L’iniziativa è organizzata dall’ufficio Creatività e Innovazione dell’assessorato alla Cultura della Città di Torino in collaborazione con la Regione Piemonte, la Fondazione Torino Musei e il Museo d’Arte Orientale.

Gemine Muse 2010

www.torinoclick.it 14 maggio