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Giu 07


La nona edizione di TOdays è in programma dal 25 al 27 agosto. Il Festival, che ospita 121 artisti nazionali e internazionali, 12 band, provenienti da 29 diversi Paesi nel mondo tra i quali Stati Uniti, Canada, Sud Africa, Australia, Inghilterra, Irlanda, Scozia, Francia, Belgio, Germania e Francia, delle quali 8 in esclusiva nazionale e 9 per la prima volta a Torino, porta in città, dal primo pomeriggio a notte inoltrata, oltre 30 ore di musica, arte, incontri, produzioni esclusive, anteprime, performance, eventi formativi e d’incontro con il meglio della scena musicale contemporanea.

Capisaldi del festival, anche quest’anno sono la ricerca imparziale degli opposti e la creazione di nuovi equilibri; l’anticipazione di idee e trend e la commistione di generi diversi; l’incrocio di attitudini, emozioni, suoni che intrecciano presente, passato e futuro della musica; la compresenza sul palco di grandissimi nomi affermati della scena internazionale e nuove eccellenze emergenti; la tensione a rendere centrali musiche e luoghi di confine.

TOdays, inoltre, è la prima rassegna musicale italiana a offrire pari rappresentatività ad artiste donne e ad artisti uomini allestendo un cartellone equilibrato che supera ogni disparità di genere.

Attraverso la musica, linguaggio universale più immediato e vicino alle nuove generazioni, il Festival è capace di coinvolgere giovani e giovanissimi che ogni anno, a fine agosto, raggiungono Torino da tutta Europa.

TOdays, in virtù delle scelte artistiche e musicali, rappresenta quindi un’occasione unica nel panorama nazionale per presentare a questo pubblico il meglio delle creazioni contemporanee e dei nuovi suoni, permettendo di ampliare il bagaglio conoscitivo, sviluppare la creatività e allo stesso tempo abbattere barriere, pregiudizi e differenze sociali e culturali. E si inserisce perfettamente in TORINO FUTURA, il percorso intrapreso dalla Città e coordinato dagli assessorati alla Cultura e alle Politiche Educative e Giovanili, che intende coinvolgere attivamente i ragazzi nella formazione e nella vita culturale della città creando esperienze di coinvolgimento, formazione e crescita, oltre a moltiplicare le occasioni di dialogo e di protagonismo dei futuri cittadini.

“TOdays conferma la nostra città quale tappa privilegiata per il meglio della scena musicale contemporanea – dichiara il Sindaco, Stefano Lo Russo -. Il festival porta Torino, e in particolare l’area nord dove organizzano gran parte degli eventi, alla ribalta di giovani, creativi e opinion maker internazionali. Il programma, anno dopo anno, si dimostra capace di sostenere e valorizzare lo straordinario patrimonio di energie e competenze presenti nel nostro territorio. La Città sosterrà questo importante progetto per farlo crescere e continuare ad attrarre le migliori esperienze musicali internazionali”.

Maggiori informazioni e programma sono disponibili su: www.todaysfestival.com

Mag 10


È “Città” il tema dell’edizione 2023 del Festival MITO SettembreMusica, in programma dal 7 al 22 settembre a Milano e a Torino: un viaggio musicale che si apre al mondo grazie alla grande musica e a interpreti d’eccellenza, coinvolgendo il pubblico in una fruizione sempre più condivisa e con uno spirito di aggregazione ancora più ampio.

«La musica classica, per sua natura, appartiene al mondo – spiega il direttore artistico Nicola Campogrande. Certo, i compositori la inventano in qualche luogo: il loro pianoforte, il loro tavolo da lavoro, sono a Vienna o a Parigi, a Napoli o a Mosca, a Praga o a New York. Ma poi gli interpreti viaggiano, fanno conoscere i brani, li diffondono e così, a un certo punto, capita che l’origine di una partitura, la sua storia, la città nella quale è nata passino in secondo piano, sbiadiscano, si dimentichino. Qualche volta, però, è bello riallacciare la relazione che ha legato un brano al territorio nel quale ha preso vita, riscoprire le tradizioni, le abitudini, gli stili, le mode tra le quali sono state create una sinfonia o un quartetto, un concerto per violoncello o una sonata».

«MITO SettembreMusica, Festival che da diciassette anni unisce Milano e Torino – dicono i  Sindaci delle due città Giuseppe Sala e Stefano Lo Russo  – quest’anno si muove raggiungendo idealmente molte altre città del mondo con un programma creato con fantasia e spirito di sfida, capace di costruire percorsi, visioni, curve pericolose o gentili che portano a paesaggi la cui bellezza è da godere dal vivo, partecipi, coinvolti, emozionati, nel segno dell’eccellenza, della qualità e dell’immaginazione».

Si rafforza dunque la caratteristica di MITO di portare la grande musica ovunque e per tutti. Quest’anno infatti il Festival torna in piazza – luogo di incontro per eccellenza nelle città – e dedica grande attenzione alle famiglie, privilegiando la programmazione dei fine settimana, per consentire una maggiore condivisione, sempre nel segno della qualità. Come da tradizione, tutti i concerti sono costruiti ad hoc attorno al tema generale, grazie anche alla collaborazione con gli artisti ospiti del Festival, e vedono un’introduzione all’ascolto, che in questa edizione sarà affidata a Gaia Varon, Stefano Catucci, Corrado Greco e Alberto Brunero. Non mancano brani offerti in prima esecuzione italiana e trascrizioni inedite. Si andrà così alla scoperta di quelle “città” che hanno ispirato i compositori nelle loro creazioni in diversi momenti della storia della musica. Ma non solo: si esploreranno anche i luoghi vicini ai musicisti che interpretano quelle pagine.

«Lo schema del Festival, che tanto successo ha avuto in queste passate edizioni, rimane lo stesso – sottolinea la Presidente Anna Gastel. Concerti a Milano e Torino con prime esecuzioni e brani più conosciuti; artisti nazionali e internazionali; Festival nel Festival con i pianisti italiani che si esibiscono in teatri di quartiere; grandi orchestre che si faranno ascoltare in sedi prestigiose, dalla Scala al Lingotto o nei Conservatori musicali delle due città, sempre a prezzi popolari. Proprio per queste sue caratteristiche il pubblico è stato e sarà eterogeneo. Avvicineremo nuovi e appassionati spettatori sperando che ognuno possa “ritagliarsi” il proprio palinsesto tra tante originali proposte».

«MITO SettembreMusica ha il pregio di diffondere la musica come patrimonio universale, rendendola accessibile a tutti, con una particolare attenzione alle famiglie. Coinvolge Milano e Torino, le città dove Intesa Sanpaolo ha sede, dove il tradizionale impegno della Banca a sostegno dell’arte e della cultura si esprime con particolare forza per innescare processi di crescita anche sul piano sociale, economico e occupazionale», ha commentato Fabrizio Paschina, Executive Director Comunicazione e Immagine Intesa Sanpaolo, in occasione della conferenza stampa.

Nel nuovo cartellone le due città protagoniste di MITO si omaggiano vicendevolmente. Il Festival si apre infatti giovedì 7 settembre al Teatro alla Scala di Milano, con l’Orchestra del Teatro Regio di Torino diretta dal travolgente Wayne Marshall (l’inaugurazione, come da tradizione, è doppia: si replica venerdì 8 all’Auditorium Giovanni Agnelli – Lingotto di Torino). Eloquente il programma della serata con il musical di Bernstein Wonderful Town, presentato in forma di concerto, che narra di due sorelle originarie dell’Ohio giunte a New York per cercare fortuna. Si chiude invece venerdì 22 settembre all’Auditorium Giovanni Agnelli – Lingotto di Torino, con la Filarmonica della Scala guidata da Andrés Orozco-Estrada e con il grande virtuoso del violoncello Mario Brunello. Qui ci si sposta nell’Europa dell’Est con “Praga”, titolo dell’appuntamento che accosta due pagine del compositore ceco Dvořák: il Concerto per violoncello e orchestra e la Settima Sinfonia.

Piazza San Carlo a Torino torna ad accogliere il grande pubblico di MITO il 9 settembre con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Juraj Valčuha e con l’estroso pianista Stefano Bollani. New York è il filo conduttore della serata che vedrà la prima esecuzione italiana di Red da Color Field di Anna Clyne, che si è ispirata alle opere del grande pittore newyorkese Mark Rothko, accanto all’Ouverture da Candide di Bernstein, alla Rhapsody in Blue di Gershwin e alla Sinfonia Dal Nuovo Mondo di Dvořák. Il giorno prima lo stesso concerto si potrà ascoltare nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano.

È di nuovo protagonista una tra le più prestigiose orchestre britanniche, celebrata nel mondo: la Royal Philharmonic Orchestra con Vasily Petrenko sul podio e la violinista Julia Fischer come solista (il 14 Milano, il 15 a Torino). “Russie” è il titolo del programma che vede un’altra prima esecuzione in Italia: Icarus di Lera Auerbach, compositrice nata a 700 km da Votkinsk, paese natale di Čajkovskij, di cui si ascolta il celeberrimo Concerto per violino e orchestra. E la terza “tappa” russa è quella con la musica di Musorgskij e il suo suggestivo Quadri di un’esposizione. Si viaggia, poi, in Spagna “Tra Granada, Madrid e Aranjuez” con l’Orchestra Sinfonica di Milano e il direttore Josep Vicent (il 16 a Milano, il 17 a Torino). Solista è il chitarrista Pablo Sáinz Villegas, definito “l’anima della chitarra spagnola”, che interpreta il Concierto de Aranjuez di Joaquín Rodrigo. Ritmi e melodie spagnoleggianti sono garantiti grazie a pagine di Falla e al Capriccio spagnolo di Rimskij-Korsakov. L’incanto di Parigi ci accompagnerà nell’appuntamento intitolato “Due capolavori sulla Senna”, che vede ospiti due stelle francesi del pianoforte come le sorelle Katia e Marielle Labèque, insieme all’Orchestra Filarmonica di Torino guidata da Giampaolo Pretto. La Sinfonia detta Parigi e la Gavotta e Andante da Les petits riens di Mozart circondano il Concerto per due pianoforti del quarantasettenne Bryce Dessner, compositore americano trasferitosi nella capitale francese. Già applauditi nelle scorse edizioni del Festival, tornano il 19 a Torino e il 20 per l’ultimo concerto serale a Milano la Tallinn Chamber Orchestra e l’Estonian Philharmonic Chamber Choir, con la direzione di Risto Joos, per il concerto dal titolo “In volo”: saranno infatti impegnati nella prima esecuzione italiana di The Sound of Wings di Tõnu Kõrvits, che completa così il suo ciclo di lavori per coro e orchestra, presentati da MITO nel corso degli anni. Questa volta il compositore estone si è ispirato alla celebre aviatrice americana Amelia Earhart, scomparsa mentre volava intorno al mondo.

La fisarmonica è l’insolita protagonista di due concerti che vedono trascrizioni commissionate dal Festival MITO SettembreMusica eseguite in prima assoluta: il primo è “Buenos Aires” (9 a Milano, 10 a Torino), con l’Orchestra I Pomeriggi Musicali diretta da Alessandro Cadario e il grande virtuoso Richard Galliano come solista, e il secondo è “Tra Stradella e Castelfidardo” (18 a Milano e 21 a Torino) con il pluripremiato fisarmonicista trentunenne Samuele Telari.

Da non perdere domenica 17 settembre alla mattina, nella Chiesa di Santa Maria Segreta in Piazza Nicolò Tommaseo a Milano, l’appuntamento con il grandioso stile secentesco che domina la laguna veneziana, tra pagine di Monteverdi, Croce e Gabrieli interpretate dal Consort Maghini diretto da Claudio Chiavazza.

Interpreti di fama internazionale come Ivo Pogorelich Alexandre Tharaud, che si possono ascoltare in due diversi recital, non sono i soli pianisti presenti a MITO 2023. Torna infatti, dopo il successo dello scorso anno, il “Festival nel Festival” che offre concerti monografici decentrati nelle due città, dedicati a grandi compositori e raccolti sotto la dicitura “Il pianoforte di …”, con protagonisti 14 talenti italiani della tastiera: da Maria Perrotta a Roberto Plano, da Anna Kravtchenko ad Andrea Rebaudengo, da Roberto Cominati a Leonora Armellini, passando per il grande ritorno del duo Canino/Ballista.

L’attenzione dedicata alle famiglie è sottolineata anche nei programmi, offerti nei fine settimana, con la commissione a Martino Gozzi dei testi di un dittico – formato da “Dorothy nella città dei ragazzi” e “Dorothy nella città dei bambini” – che farà viaggiare bambini, ragazzi e adulti guidati da due attrici d’eccezione: Licia Maglietta e Laura Curino, nuovamente ospiti del Festival. Giovani anche i musicisti coinvolti: l’Orchestra dei Conservatori di Torino e Milano nel primo spettacolo e i Piccoli Cantori di Torino nel secondo.

La diciassettesima edizione di MITO SettembreMusica è l’ultima impaginata da Nicola Campogrande, che dopo otto anni di direzione artistica lascia il Festival. Sotto la sua direzione, dal 2016, sono nate le edizioni intitolate Padri e figli, Natura, Danza, Geografie, Spiriti, Futuri, Luci, e infine CittàI Sindaci di Milano e di Torino lo ringraziano e lo salutano: «A Campogrande, senza retorica, con riconoscenza e affetto, va la nostra gratitudine, insieme a quella – ne siamo certi – delle migliaia di ascoltatori che hanno seguito i concerti».

prezzi sono ancora una volta molto contenuti: i biglietti vanno dai 5 ai 30 euro (e a Torino, nell’ambito di Torino futura, per chi è nato dal 2009 i biglietti costano 1 euro). I concerti serali in città quest’anno avranno luogo alle ore 20, mentre i serali decentrati resteranno programmati alle 21 e i pomeridiani alle 17.

MITO SettembreMusica è un progetto delle Città di Milano e Torino, con il contributo del Ministero della Cultura, realizzato dalla Fondazione I Pomeriggi Musicali e dalla Fondazione per la Cultura Torino, con il sostegno – sin dalla prima edizione – del Partner Intesa Sanpaolo, e della Fondazione Compagnia di San Paolo, degli sponsor IrenPirelli e Fondazione Fiera Milano e con il contributo di Fondazione CRT

Il sostegno di Intesa Sanpaolo alla diciassettesima edizione di MITO SettembreMusica si esprime anche attraverso alcuni appuntamenti: oltre alle due inaugurazioni di cui è Presenting Partner,  due concerti pianistici al grattacielo di Torino, “Il pianoforte di Prokof’ev” il 13 settembre e “Il pianoforte di Liszt” il 22 settembre, e il concerto “Tra Stradella e Castelfidardo” previsto a Milano il 18 settembre al Santuario di San Giuseppe.

La Rai si conferma Media Partner del festival con Rai Cultura e Rai5, che realizzano un documentario sul festival, e con Rai Radio3, che trasmette i concerti in diretta o in differita radiofonica.

Apr 25


“Su un muro di cemento lungo la pista ciclabile di Scandiano in provinica di Reggio Emilia nella biciclettata del 25 aprile scorso ho visto dipinti una trentina di nomi di donne. Nomi che oggi non si usano più, soppiantati da altri, più alla moda. Nomi che difficilmente avevano un onomastico, figli piuttosto dell’amore per la letteratura, l’opera e il teatro, nomi che da soli ci parlano di un’altra Italia, l’Italia della resistenza e del dopoguerra. Sul muro era scritto: “omaggio alle staffette partigiane”, raccontava Vinicio Capossela in occasione della presentazione del concerto  di oggi all’Auditorium ‘Giovanni Agnelli’ del Lingotto.

Con un lungo applauso del pubblico, in piedi, per Nicoletta Soave, staffetta partigiana, si è aperto ‘Voi che passate il testimone’, la serata  per il 25 Aprile promossa da Città di Torino e realizzata da Fondazione per la Cultura Torino, in collaborazione con il Polo del ‘900, con il sostegno del Comitato per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione Repubblicana del Consiglio Regionale del Piemonte.

Sul palco dell’Auditorium del Lingotto, prima di dare spazio alla musica, le parole del sindaco di Torino Stefano Lo Russo che, rivolto alla Soave, le ha detto “questo applauso è per te e per le persone come te che ci hanno consentito oggi di essere qui in un Paese libero e democratico. Come ci ricordava oggi il presidente Mattarella – ha aggiunto – è sul 25 aprile che si fonda la nostra Costituzione profondamente antifascista, basata sui valori di libertà che oggi più che mai dobbiamo celebrare. E lo facciamo qui in una a città profondamente antifascista e che vuole continuare a esserlo” Accanto a lui il vicepresidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Resistenza, Daniele Valle, che ha ricordato come la serata sia “dedicata a una giovanissima staffetta, Elisa Falerno, figlia di un partigiano, che ha cominciato a fare la staffetta a 14 anni e che fu colpite da un cecchino da una finestra del palazzo di fronte a dove oggi si trova il Consiglio regionale, il 27 aprile ’45”.

“Il ruolo avuto dalle donne nella resistenza è fondamentale, e non abbastanza riconosciuto – sottolineava Capossela – Tra le azioni che hanno svolto c’è stata soprattutto quella di fare guerra alla guerra. Di conservare e tenere vivo ciò per cui la vita vale la pena di essere vissuta: il valore stesso della vita. Quel loro farsi madri, figlie, sorelle e compagne dell’umanità ci sia d’esempio e ci sorregga ora che sentiamo il mostro risorgere sotto i nostri piedi ed è necessario passare il testimone. Noi tutti abbiamo ricevuto un testimone (e la parola martire in greco significava testimone), come in una lunga staffetta in cui si corre per l’affermazione della cultura della vita su quella della morte. Una corsa che non è il fine ma il mezzo, perché mai su questa terra la pace e la giustizia e l’affrancamento dal bisogno saranno dati per acquisiti, ma sempre ci sarà da tenerli in vita lottando, a partire dalla nostra coscienza”.

Abbiamo scelto le staffette per questo concerto, seguendo la proposta di Capossela anche perché abbiamo pensato che fosse l’occasione per richiamare l’attenzione sul contributo straordinario che hanno dato le donne alla lotta di Resistenza”, ha ricordato oggi Valle. “Nella parola staffetta – ha aggiunto Capossela seduto al pianoforte – c’è il senso di passare il testimone. E noi oggi siamo qui a raccogliere quel testimone”.

[Fonte: TorinoClick]