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Feb 01


Per la prima volta in Europa il pubblico può ammirare la collezione completa delle foto su Frida Kahalo di Nickolas Muray tra cui l’iconica “Frida Kahlo on White Bench”.

La mostra offre uno sguardo intimo e privato sull’artista piĂą prolifica, conosciuta e amata del Messico, attraverso l’obiettivo fotografico del suo amico di lunga data e amante, Nickolas Muray.

L’incontro tra Muray e Kahlo avviene quasi per caso nel 1931. I due iniziarono una storia d’amore che continuò per i successivi dieci anni e un’amicizia che durò fino alla sua morte, nel 1954. Le fotografie che Muray realizzò nel corso di questa relazione, che coprono un periodo che va dal 1937 al 1946, ci offrono una prospettiva unica, quella dell’amico, dell’amante e del confidente, ma al tempo stesso mostrano le qualitĂ  di Muray come ritrattista e come maestro della fotografia a colori, campo pionieristico in quegli anni. Queste immagini mettono anche in luce il profondo interesse di Kahlo per la sua ereditĂ  messicana, la sua vita e le persone per lei importati con cui la condivideva.

I visitatori avranno la possibilità di immergersi nei sentimenti e nelle emozioni che hanno caratterizzato l’artista, partendo dalla suggestiva e toccante area introduttiva multimediale che simula rumori e colori dell’incidente che ha segnato la vita dell’artista. Le riproduzioni degli ambienti tanto cari a Frida, come il famoso letto d’arte e di sofferenza, gli abiti messicani, i gioielli, faranno toccare lo spirito di una donna eccezionale.

La mostra che si compone di 60 fotografie, è promossa da Next Exhibition e ONO arte, è organizzata dall’archivio Nickolas Muray attraverso GuestCurator Traveling Exhibition, LCC. 

Esposte sessanta foto, scattate da Nickolas Muray nei momenti più segreti della vita della Kahlo, che riempiranno gli occhi del pubblico con i colori, le espressioni, gli occhi, il sorriso di Frida. Un vero e proprio sguardo sulla Frida più segreta, un percorso organizzato dall’archivio Nickolas Muray attraverso GuestCurator Traveling Exhibition, LCC.

[Fonte: InPiemonteInTorino]

Maggiori informazioni nelle pagine delle mostra