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Mar 22



La mostra “L’avventura Lenci, ceramiche d’arredo 1927-1937” che Palazzo Madama ospita dal 23 marzo è dedicata ai dieci anni più significativi – dal 1927 al 1937 – della produzione artistica Lenci. Cento sculture in ceramica di piccola, media e grande dimensione, affiancati a gessi preparatori disegni e bozzetti permetteranno al pubblico di apprezzare la qualità artistica della produzione Lenci e di coglierne le diverse fasi produttive, da quella creativa a quella industriale (è il compendio di questa fortunata congiuntura che trasforma una serie d’intuizioni sul gusto contemporaneo in un’azienda da 600 dipendenti).
La ditta Lenci, nota agli inizi per la produzione di bambole e arazzi in pannolenci, fu fondata a Torino nel 1919. In quell’anno l’azienda depositò per la prima volta il marchio di fabbrica costituito dalla frase latina Ludus Est Nobis Constanter Industria che tradotto, in azienda corrispondeva a: “Il gioco per noi è continua attività”. Con questa firma l’industria artigianale Lenci iniziò a produrre bambole.
L’intuizione vincente fu quella di coinvolgere nel lavoro famosi artisti italiani. Molti dei chiamati acconsentirono all’iniziativa e così le firme di Elena Scavini, Mario Sturani, Giovanni e Ines Grande, Felice Tosalli, Gigi Chessa, Sandro Vacchetti, Abele Jacopi, Nillo Beltrami, Helen Konig, Claudia Formica, vennero affiancate a quella della ditta torinese.
Le teste delle piccole creature, il cui corpo inizialmente era realizzato in feltro, erano create con uno speciale procedimento brevettato. Prive di cucitura, permettevano all’artista di intervenire sul viso dipingendo delle espressioni quasi umane. Fu anche grazie a questo lavoro di collaborazione che prese vita una scultura d’arredo di grande successo sul mercato nazionale e internazionale, particolarmente ricercate negli Stati Uniti, dove erano apprezzate, oltre che per la bellezza, per l’accuratezza della lavorazione.
Le ceramiche Lenci – personalissime e molto riconoscibili – alcune più innovative e connesse all’arte contemporanea italiana ed europea, altre legate alle tradizioni popolari, sono diventate veri e propri status symbol della borghesia degli anni Venti e primi anni Trenta, in alternativa alle forme aristocratiche del Déco internazionale.
Le opere, allestite nel salone del Senato, al primo piano del museo civico di piazza Castello, sono state scelte dai due curatori, il docente universitario Valerio Terraroli e la direttrice di Palazzo Madama, Enrica Pagella.

Palazzo Madama, Sala del Senato Piazza Castello Torino
dal 23/03/2010 al 27/06/2010
Orario: martedì-sabato 10-18, domenica 10-20, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima
Ingressi: € 7,50 ridotto € 6,00
Informazioni per il pubblico: 011 4433501

fonte: TorinoClick