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Apr 24


A 77 anni da quel giorno di festa di liberazione di un Paese che, profondamente segnato da guerra e oppressione, finalmente poteva ricominciare a “vivere” e guardare al futuro con ottimismo e speranza, Torino ha voluto, come sempre, rendere omaggio a tutti coloro che diedero la propria vita per far sì che pace, libertà e democrazia fossero i valori su cui ricostruire l’Italia, ovvero il Paese che oggi è.

Torino ha celebrato il 77° anniversario della Liberazione con un nutrito calendario di eventi, iniziati nei giorni scorsi e che termineranno il 10 maggio.
Non è potuta mancare la tradizionale fiaccolata, avvenuta nella serata di ieri, 24 aprile, e a cui molti torinesi hanno preso parte. Il corteo, accompagnato dalla banda del Corpo di Polizia Municipale, ha percorso il tratto da piazza Arbarello a Piazza Castello; qui il saluto del Sindaco Stefano Lo Russo a nome di tutte le autorità: “Oggi è anche una giornata in cui dobbiamo rivolgere un pensiero agli ucraini che si sono svegliati e hanno ‘trovato l’invasor’. Quindi questo 25 Aprile è diverso dagli anni passati, e l’equidistanza non è possibile. Nel ricordo di quella primavera di 77 anni fa che si annunciava più che mai come simbolo di rinascita – ha sottolineato Lo Russo – Torino rende il proprio tributo alle donne e agli uomini che diedero la vita per la libertà e la democrazia, per la convivenza civile e la pace”.
Successivamente ha poi preso la parola l’avv. Bruno Segre, ex detenuto politico, partigiano di “Giustizia e libertà” e presidente della Federazione provinciale Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (ANPPIA), che ha sottolineato come “i partigiani di oggi sono in Ucraina a combattere per la libertà, contro il razzismo, l’antisemitismo e per un Paese libero senza dogmi e senza padroni, per un futuro migliore”.