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Ott 11


In occasione della Giornata mondiale del Coming Out, giovedì 11 ottobre, Associazione Artemixia, Biblioteche Civiche Torinesi e Circoscrizione Torino 2, hanno organizzato un incontro dedicato ai ragazzi delle seconde classi del Liceo Scientifico ad Indirizzo Sportivo dell’I.I.S. Primo Levi di Torino, al Mausoleo della Bela Rosin Str. Castello di Mirafiori 148/7, rivolto ad approfondire il tema della mostra “Famiglie: mettiamoci la faccia! – La chiusura del cerchio” dell’artista Rosalba Castelli, esposta nel piccolo Pantheon di Mirafiori fino al 21 ottobre.

L’esposizione vuole indurre lo spettatore a riflettere sul tema delle famiglie considerate nelle varie forme e peculiarità. Il progetto artistico non è solo proposta di riflessione attraverso la visione delle opere, essa è altresì contenitore all’interno del quale il messaggio espresso viene ulteriormente sviscerato attraverso incontri, perfomances, convegni, letture, concerti, contest fotografici. La Giornata del Coming Out, nata negli Stati Uniti l’11 ottobre 1988, celebra il momento in cui una persona omosessuale decide di non nascondersi più e di dichiarare il proprio orientamento sessuale.

Ad accogliere i ragazzi Luisa Bernardini, Presidente di Circoscrizione 2 e Daniela Albano, Consigliera Comunale.

Presente l’artista Rosalba Castelli, Vicepresidente di Associazione Artemixia, la quale ha raccontato agli studenti com’è nato e in che modo si è sviluppato il progetto artistico da lei ideato  ed esposto negli ultimi 18 mesi in altrettanti luoghi tra Torino, Roma e Bologna.

È intervenuto sul tema del coming out, Francesco Tinivella, Referente del Gruppo Formazione Arcigay Torino.

A “metterci la faccia” anche l’attore e cabarettista Diego Casale, il quale ha recitato in compagnia dell’attrice Ilenia Speranza alcune letture selezionate per la ricorrenza tratte da Oscar Wilde e Marielle Franco.

Famiglie: mettiamoci la faccia! Circoscrizioni Tour” è un percorso di crescita e unificazione del territorio promosso da Associazione Artemixia e realizzato anche grazie alla collaborazione di Biblioteche Civiche Torinesi, CasArcobaleno, A.GE.D.O. Torino, Associazione fotogiornalistica eikòn, Pr Grafica Online, Sicurezza e Lavoro, Sunderam Identità Transgender Onlus, Compagnia Nuove Forme con il Patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino e di tutte le Circoscrizioni torinesi.

“Sono orgogliosa di poter raccontare questa mostra a degli adolescenti e rispondere alle loro domande in una giornata così importante, quella della celebrazione del Coming Out, che tocca i giovanissimi molto da vicino”, racconta Rosalba Castelli e aggiunge: “l’adolescenza è il momento in cui si è fortemente idealisti ed è anche il momento in cui l’idealismo viene messo a dura prova nel confronto con un sistema sociale che è fatto di compromessi e di ingiustizie. Al vacillare dell’idealismo, potrà capitare anche a loro di sentirsi piccoli e impotenti, senza tutta la forza necessaria per cambiare le cose ma solo di lamentarsene o di ammutolirsi. Vorrei mostrare loro la chiave che ho trovato per aprire la porta di accesso alla piccola parte del mondo che era nelle mie possibilità cambiare. La mia chiave ha la forma di un gessetto e il richiamo di un appello: “Famiglie: mettiamoci la faccia!”. Migliaia di persone hanno visto questa mostra. Molte persone hanno messo la faccia e in tantissimi mi hanno aiutata portare avanti il progetto perché credevano in questo messaggio. Vorrei che i ragazzi sapessero che ognuno di noi ha la chiave della propria porta e che, là dove si sente disagio e fastidio, e proprio lì che occorre tendere l’orecchio e stare in ascolto. Di sicuro c’è qualcosa che sapranno fare bene. È alla portata di mano di ognuno di noi il pezzettino di mondo che possiamo cambiare affinché le cose siano più somiglianti a come vorremmo che fossero. L’indignazione da sola non basta.”

Il progetto consiste in una raccolta di 21 ritratti e altrettante fotografie raffiguranti un campione rappresentativo di unioni che affermano il loro sentirsi “famiglia”. L’obiettivo è quello di mostrare la bellezza contro cui si scagliano le definizioni politico-giuridiche di nuova coniazione e sottolineare nella differenza, derivante dalla peculiarità di ogni legame e unione familiare, l’assenza di diversità. Coppie di fatto, conviventi, unioni omosessuali con o senza figli, famiglie allargate e mono-genitoriali, hanno messo la propria faccia all’interno di una cornice che dichiara il loro essere “famiglia” e che si contrappone alla maschera spersonalizzante della cornice “formazione sociale specifica” (definizione attribuita alle unioni omosessuali all’art. 1 comma 1 della legge 76/2016 sulle Unioni Civili).

 Fino al 21 ottobre la mostra sarà visitabile, ad ingresso libero, martedì, giovedì e venerdì dalle 09.00 alle 13.00 e sabato e domenica dalle 15.00 alle 18.30. Tutti i dettagli su www.artemixia.it.