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Ott 16


Il Centro Italiano per la Fotografia rende omaggio al grande maestro con la mostra che racchiude oltre duecento fotografie, realizzate a partire dagli anni Venti fino alla morte, avvenuta nel 1976, tutte dedicate a un preciso soggetto, la figura femminile, fonte di ispirazione primaria dell’intera sua poetica e ricerca fotografica.

Alcune delle immagini in mostra hanno fatto la storia della fotografia del XX secolo e sono entrate nell’immaginario collettivo grazie alla capacità di Man Ray di reinventare non solo il linguaggio fotografico, ma anche la rappresentazione del corpo e del volto, i generi stessi del nudo e del ritratto.

Attraverso i suoi rayographs, le solarizzazioni, le doppie esposizioni, il corpo femminile è sottoposto a una continua metamorfosi di forme e significati, divenendo di volta in volta forma astratta, oggetto di seduzione, memoria classica, ritratto realista.

Assistenti, muse ispiratrici, complici in diversi passi di questa avventura di vita e intellettuale sono state figure come quelle di Lee MillerBerenice AbbottMereth Oppenheim e Dora Maar con la costante, ineludibile presenza di Juliet, la compagna di una vita a cui è dedicato lo strepitoso portfolio The Fifty Faces of Juliet , in cui la donna viene trasformata in tante figure diverse, in un gioco di seduzioni, citazioni e provocazioni

Queste donne sono state, a loro volta, grandi artiste, e la mostra si concentra  anche su questo aspetto, presentando un corpus di opere, riferite in particolare agli anni Trenta e Quaranta, quelli della loro più diretta frequentazione con Man Ray e con l’ambiente dell’avanguardia dada e surrealista parigina.

Una mostra unica, dunque, sia per la qualità delle fotografie esposte, sia per il taglio innovativo nell’accostamento insieme biografico e artistico dei protagonisti di queste vicende.

Maggiorio informazioni: www.camera.to