preload
Ott 24



Maria Magnani Noya, primo sindaco donna della nostra città, ha festeggiato i suoi 80 anni con una cerimonia in Sala Rossa. Presenti nell’aula consiliare i suoi predecessori Giovanni Picco, Diego Novelli e Valentino Castellani, con tanti consiglieri comunali e assessori di ieri e di oggi.
Avvocato, nata a Genova il 24 ottobre del 1931, Magnani Noya entrò in Consiglio comunale con le elezioni amministrative del 1985, eletta con il Partito Socialista Italiano. Per tre anni, tra il luglio del 1987 e il luglio del 1990, ricoprì la carica di sindaco, a capo di una giunta di pentapartito DC-PSI-PRI-PSDI-PLI.
Riconfermata alle amministrative del ’90, fece parte del Consiglio sino allo scioglimento per commissariamento, avvenuto alla fine del 1992. Ha anche rivestito la carica di deputato e di parlamentare europeo.
Aprendo la cerimonia nell’aula consiliare, il presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris, ha sottolineato come Maria Magnani Noya “abbia saputo credere in Torino, ripensando al ruolo che la capitale subalpina aveva ricoperto in un non lontano passato e comprendendo che questo poteva essere il modo per avviare la ripresa”.
Da sindaco, ha ricordato Ferraris, Magnani Noya aveva espresso la convinzione che il capoluogo piemontese avesse “tutte le possibilità per diventare metropoli, non solo dell’economia e del lavoro, ma anche della cultura, della scienza, dell’espressione artistica, sapendo che senza sviluppo culturale non può reggere nemmeno lo sviluppo economico. E oggi, a vent’anni da queste sue affermazioni sarà sicuramente felice e piena di orgoglio per il nuovo volto della sua Torino”, ha concluso il presidente del Consiglio comunale.
Andrea Galasso, già consigliere comunale per il MSI nel 1975-80 e assessore DC tra il 1985 e il 1992, ha ricordato come “giorni felici” quelli del governo cittadino di Magnani Noya, ”il cui nome è scolpito negli annali della vita istituzionale della nostra città”. E ha concluso: “Ai giovani voglio dire che la politica è la più alta disciplina dello spirito, invitandoli a far politica nell’interesse di Torino, che è la città più bella del mondo”.
Il sindaco Piero Fassino ha ricordato il ruolo di primo piano svolto da Maria Magnani Noya nei movimenti per le battaglie civili degli anni Settanta e Ottanta, che portarono al varo e alla successiva difesa di leggi come quella sul divorzio e l’aborto, punti nodali nella modernizzazione del Paese. Reso omaggio all’orgoglio della sua appartenenza coerente alla tradizione socialista e alla sua capacità di essere un punto di riferimento nelle battaglie civili e politiche, Fassino ha rievocato il periodo in cui Magnani Noya ha rivestito la carica di sindaco della nostra città. Un periodo difficile, di transizione da un’identità industriale con cent’anni di storia a un futuro allora incerto, che vide Torino essere capace di ricostruirsi come città complessa, dinamica e plurale. In quel periodo, ha ribadito Fassino, il Comune ebbe un ruolo essenziale, nell’ambito del quale Magnani Noya seppe essere un punto di riferimento vivace, vitale, appassionato e generoso.
Infine, la prima donna a rivestire l’incarico di sindaco di Torino ha preso la parola, per ringraziare i presenti ricordando come “fare il sindaco sia una delle cose più belle per chi è impegnato in politica”. La Sala Rossa, ha poi voluto sottolineare Maria Magnani Noya, ha sempre visto, fin dal dopoguerra, la presenza di donne, come consiglieri ma anche quali titolari di importanti assessorati. “Donne presenti in tutti gli schieramenti politici, senza che ci fossero le cosiddette quote rosa ma per la loro capacità e per l’apertura mentale dell’elettorato e dei partiti torinesi”. Tornando ai suoi giorni da primo cittadino, l’avvocato Magnani Noya ha rievocato come la sua convinzione allora espressa che Torino fosse una città bella “e oggi finalmente ce ne siamo accorti tutti. Il turismo, oggi strettamente intrecciato alla cultura, non è la soluzione ai problemi di Torino ma ne è una componente fondamentale”. L’ex sindaco ha poi ricordato la tradizione di accoglienza e di integrazione che Torino ha saputo esprimere, pur tra le difficoltà, con l’immigrazione degli anni Cinquanta e Sessanta così come con i nuovi immigrati che oggi arrivano da lontano. “Secondo i recenti sondaggi, insieme al Presidente della repubblica sono proprio i Comuni a godere della massima fiducia e considerazione da parte dei cittadini – ha aggiunto – e voglio ricordare come sia stato trasversale il giudizio negativo sui recenti tagli imposti ai Comuni e agli enti locali”. E Maria Magnani Noya ha quindi concluso il suo saluto sintetizzando così la sua visione della Torino di oggi: “una città civile”.

[Fonte: Comunicati Stampa della Città di Torino]