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Ago 29


Da venerdì 26 a domenica 28 agosto,oltre 10.000 persone di ogni età e provenienza hanno attraversato l’asse nord di Torino per assistere alla settima edizione di TODAYS Festival, tra i più grandi festival di musica riconosciuti in Italia a livello internazionale. 

Oltre 30 ore di musica, arte e performance per scoprire artisti fuori dall’ordinario, su un vero e proprio palcoscenico urbano di spazi rigenerati, che ha visto il suo quartier generale nei luoghi di condivisione e aggregazione che sono sPAZIO211 e l’ex fabbrica INCET, nella periferia della città.

In un momento storico di assoluta incertezza, il festival estivo della Città di Torino si è confermato visionario e ambizioso: tre giorni con più di 90 artisti per 16 band e djset, di cui oltre 10 date uniche in Italia sono il risultato di un percorso identitario preciso e focalizzato, che vuole superare la visione di un mondo che già c’è e andare oltre l’inatteso.

TODAYS si conferma l’unico festival in Italia a proporre una line up con più artisti internazionali, provenienti da Stati Uniti, Australia, Inghilterra, Scozia, Svezia, Germania, Francia e Bielorussia. 

Non solo gli artisti, anche per gli spettatori si è registrata una crescente affluenza dall’estero, con oltre il 48% del pubblico proveniente ida Inghilterra, Francia, Austria, Slovenia, Svezia, Olanda, Germania, Irlanda, Marocco e Stati Uniti, oltre naturalmente a tutte le regioni d’Italia.
“Torino in questi giorni con TODAYS è tornata a essere la capitale della musica e degli eventi dal vivo. Un risultato importante, reso possibile da un grande lavoro di squadra con lo scopo comune di rendere la città sempre più attrattiva. Torino ha risposto in maniera splendida, il pubblico ha apprezzato il programma del festival con gli artisti provenienti da tutto il mondo. Voglio ringraziare tutte le lavoratrici e i lavoratori che in questi giorni si sono messi al servizio del festival e lo hanno reso una grande festa della musica dal vivo”,dichiara il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo.

Tra i momenti indimenticabili, l’energia extraterrena di Tash Sultana per un live in cui ogni nota è la risposta perfetta alle domande di sempre, la pioggia battente che non ha fermato nessuno e ha accompagnato il concerto caleidoscopico di FKJ tra divani e luci soffuse, gli attesissimi Primal Scream con un concerto che di nostalgico ha avuto davvero poco e che ha trovato nella contemporaneità il suo senso, il post-tutto dei Black Country, New Road, i fulmini lontani sul cielo nero sopra l’intensa new wave dei Molchat Doma, le storie folli degli scatenati e un po’ pazzi Yard Actil concerto intenso e potente di Alynda Lee Segarra, leader degli Hurray for the Riff Raff e guida magnetica di un mondo sconosciuto che speravamo di ereditare, le scintille irriverenti di Los Bitchos tra cumbia spavalda e tequila vibes, le chitarre soniche, le melodie sognanti e la dipendenza 
nu-gaze dei DIIV, l’aloha soul al tramonto di Eli Smart – “ne sentiremo parlare” – che ha sostituito splendidamente i Geese, tutta la libertà di divertirsi degli Squid, gli Arab Strap e il suono di una band che non riemerge nel nostro mondo, ma ci invita a fare un passo dentro al loro.

Immancabili anche per questa edizione i SOLD OUT. La terza giornata di TODAYS oltre 2.000 persone hanno partecipato alla chiusura di un’edizione straordinaria del festival. Se il giorno non basta, è stata poi la notte di TODAYS a popolarsi ancora: all’ex fabbrica INCET si è raggiunto il tutto esaurito con Tamburi Neri e le loro 
percussioni ancestrali, distorsioni lontane e testi metafisici, con la pista da ballo di Adiel completamente assorta in una danza tribale ipnotica e con il party della label Periodica Records guidato da Whodamanny e Mystic Jungle.

Per avere qualcosa da raccontare, bisogna farla.‬ TODAYS è dove le cose succedono, e in questa edizione sono state tante e più belle dei sogni, per ricordarci che se non si è disposti a sacrificare l’usuale, ci si dovrà accontentare dell’ordinario. Esattamente 30 anni fa, negli stessi giorni di agosto in cui si è svolta questa settima edizione di TODAYS, i Primal Scream pubblicavano il loro capolavoro Screamadelica, contenente la canzone-manifesto “Moving On Up”, letteralmente traducibile con l’espressione “in movimento”, ovvero un movimento perpetuo verso l’alto. Essere riusciti a essere “in movimento” ha rappresentato l’essenza e la missione di questa edizione, cioè far muovere uno spettatore da una posizione fissa verso un nuovo punto di vista, osando, andando oltre il convenzionale, sovvertendo ciò che già si conosce per mettersi in gioco e non restare immobile, per progredire in un momento storico come questo in cui gli effetti (anche sul piano culturale) della pandemia sono più che mai reali e presenti, e disfare e rifare diventa un inno alla creatività vera e alla resilienza.

A TODAYS ciascuno ha cercato il proprio “wow”, tornando tutti un po’ bambini e cercando di fare un balzo in avanti verso qualcosa di diverso dal quotidiano: come direbbero i Primal Scream “Come together as one!”, perché ne vale la pena, anzi ne è valsa la gioia”, commenta Gianluca Gozzi, direttore artistico di TODAYS Festival.


Non solo musica. 

Anche quest’anno i TOlab si sono rivelati fondamentali, per dare voce a nuove idee grazie al sostegno e alla collaborazione dei numerosi partner e la coprogettazione con oltre trenta tra realtà associative ed eccellenze territoriali.
Luogo del confronto tra innovazione, musica, cultura e green economy è stato il cortile interno dell’ex Fabbrica Incet. La partecipazione all’intenso programma pomeridiano di panel e showcase di TODAYS ha visto sul palco ospiti da tutta Italia, tra professionisti, artisti e stakeholder. 
In particolare, grande interesse è stato rivolto al laboratorio partecipativo di idee “A che punto è la notte”, a cura di Associazione FEA, per costruire con le tante realtà del territorio una visione sul come vivere la notte e l’intrattenimento nel presente e progettando il futuro, ripensando lo spazio pubblico dalla fascia preserale a 
quella più notturna, facendo coesistere le necessità delle diverse comunità che abitano questo spazio: giovani, residenti, esercenti.
In pieno spirito 
edutainment, non poteva mancare un talk dedicato alla musica e al bere responsabile con ospiti d’eccezione come Petunia Ollister, content creator, Francesco Pirineo, advocacy manager di Compagnia dei Caraibi Hamilton Santià, giornalista e autore. 

Infine un panel tutto dedicato alla sostenibilità, con una profonda attenzione mirata non solo al presente, ma soprattutto al futuro: Torino Giungla Urbana è l’occasione per immaginare la città verde del futuro, in 
collaborazione con 
IREN.

Un festival sempre più sostenibile
Anche quest’anno TODAYS ha rafforzato il suo impegno di responsabilità contro le sfide ambientali cui ci troviamo ogni giorno di fronte: quindici azioni sostenibili e concrete in ambito di trasporti, mobilità, consumo d’acqua, rifiuti, riciclo ed energia per educare, ispirare e motivare ad uno stile di vita più consapevole e rispetto per le generazioni future. Alcune delle azioni sostenibili sono realizzate in collaborazione con tante realtà della Città e sono state rese possibili grazie alla preziosa partnership con Iren 
TODAYS Festival nel 2022 non è più solo un evento che parla al presente, tutto può, anzi deve, essere declinato al futuro. Ognuno può fare la sua parte! 

Arrivederci alla prossima edizione nel 2023.

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Ago 27


“TOdays Festival si è appena concluso. Quinta edizione di un progetto che osa proporre un sovvertimento dei modelli imperanti negli eventi festivalieri e vince la sfida. La vince perché si fa casa comune per artisti e pubblico. Artisti che colgono la diversità del nostro festival e non si sentono meno importanti se si esibiscono nel pomeriggio; un pubblico che sa apprezzare l’arcobaleno di proposte musicali, consapevole della straordinaria occasione che TOdays con la sua line up sa offrire a palati più esigenti. È di questo TOdays che l’Amministrazione è fiera. Un festival che si ripete con successo da ormai cinque anni non può che progredire. Ciò avviene grazie al contributo creativo di ogni singola persona che vi lavora, a partire dalla direzione artistica, passando per gli operatori e i tecnici, sino ai molti giovani volontari, che con entusiasmo ci aiutano a realizzare questo piccolo grande miracolo Torinese. TOdays, come spesso ripete il suo Direttore, è un osservatorio sul presente; un presente diciamo noi, che è in continuo movimento e mal si accorda con un’idea di futuro prevedibile. Quello che però sappiamo con certezza è che TOdays è un anticipatore di idee e mode, uno scrigno creativo da custodire e valorizzare e che intendiamo sostenere con tutto il nostro impegno. L’Amministrazione, infatti, insieme alla Fondazione per la Cultura Torino, a Gianluca Gozzi e al team del Festival è già al lavoro per predisporre la prossima puntata del più interessante evento musicale dell’estate. TOdays perché il futuro è oggi”, dichiara l’Assessora Francesca Leon.

Da venerdì 23 a domenica 25 agosto migliaia di persone di ogni età e provenienza hanno attraversato la periferia di Torino per assistere alla quinta edizione di TODAYS Festival, capace di trasformare Barriera di Milano per l’intero weekend nel centro nevralgico di una città, che da sempre dimostra una capacità di trasformazione e ha l’orecchio teso verso la musica del futuro.

Grandi leggende e nuove stelle della musica, confermano TODAYS tra i festival imperdibili più ambiziosi della stagione estiva italiana, appuntamento di richiamo da tutta Europa con una line up esclusiva e location inusuali. Quella del 2019 è stata un’edizione senza confini: in cartellone solo artisti internazionali per raccontare nuove visioni e lontani orizzonti.
Senza confini anche per l’importante aumento di pubblico proveniente da fuori città e regione (48,2%) e soprattutto dall’estero – circa il doppio rispetto al 2018 – in particolare da Inghilterra, Belgio, Francia, Germania e anche Stati Uniti. Grazie a Eurosonic, il più grande network professionale di radio e televisioni pubbliche del mondo, alcuni concerti sono stati trasmessi sulle radio nazionali in 52 nazioni europee, Nord Africa e Medio Oriente fino a raggiungere oltre 500 milioni di potenziali ascoltatori.

Oltre 35 ore di musica, arte e performance e 26 artisti tra i più noti da tutto il mondo, dei quali 20 in data unica italiana e per la prima volta a Torino e 3 anteprime europee, per scoprire musica fuori dall’ordinario, capace di andare oltre il convensionale. Musica perfetta per menti aperte e cuori che non si arrendono.

TODAYS, evento della Città di Torino è stato segnalato da tante testate nazionali tra i migliori appuntamenti dell’estate in Italia con il merito di immaginare una città-festival che si snoda attraverso location dall’animo forte e incisivo, in periferia. sPAZIO211, l’ex fabbrica INCET, la galleria d’arte Gagliardi e Domke, Docks Dora, il Mercato Centrale Torino e il Parco Aurelio Peccei trasformano Torino in un palcoscenico urbano di spazi rigenerati, luoghi di condivisione e aggregazione, dando forma a quella passione pura che anima i quartieri sull’asse nord della città.

La direzione artistica.

Si deve sperimentare ogni cosa se volete apprezzare l’altra, scriveva Mark Twain.
Il leit motiv dell’edizione 2019 di TODAYS Festival è proprio questo: la ricerca imparziale degli opposti per risolvere un equilibrio cui si tende ogni giorno. Il festival diventa la cornice perfetta che lega presente, passato e futuro di ogni spettatore. Così sul palco si ritrovano il soul introspettivo e scuro dei Low, che è ipnosi, cura, apocalisse e rinascita, e le atmosfere gospel di Hozier, quasi un halleluja solare e partecipato; Johnny Marr e Jarvis Cocker, due icone della musica di fine Novecento, nei Duemila prendono direzione diverse: uno sublimando il suo passato e confermandosi leggenda inarrivabile, l’altro calandosi nel suo tempo, sperimentando l’ignoto, tra comizi contro la Brexit e performance sempre più teatrali. Ancora gli Sleaford Mods che aprono l’ultimo giorno con una raffica di invettive e deliri stralunati e il sovrumano Nils Frahm, che non ha bisogno di parole e con le sue note eteree chiude il terzo giorno. E così via. Il festival è un vero e proprio percorso di equilibri, dove anche mondi musicali sconosciuti diventano fondamentali per apprezzare quello che già si conosce. Alla fine, ogni cosa va esattamente al suo posto. O forse ne ha trovato uno migliore.

Il programma.

Per fare la storia devi far suonare la storia: così il festival inaugura con Bob Mould degli Husker Dü e i suoi occhiali appannati, uno che ricorda cosa significa salvare la vita a generazioni intere con il potere dell’essere essenziali. L’elegante ed eccentrico Bradford Cox dei Deerhunter tiene un corso di storia delle idee nel rock, con l’eclettica capacità di non essere mai caricaturale. Jason Pierce, seduto su una sedia d’ufficio dirige la sua orchestra gospel psichedelica Spiritualized, racconta universi paralleli in un live che non è matematica, né perfezione, è un cosmo che si muove e rigenera continuamente. I Ride, inaspettati sostituti dei Beirut, sono una macchina del tempo perfetta per scovare ricordi adolescenziali. La prima notte di TODAYS è un Paradiso tropicale, tutto sold out, dove l’ex fabbrica Incet si trasforma in dancefloor a cielo aperto, tra colori, misticismo, natura, cumbia e elettronica latina d’avanguardia fino alle prime luci dell’alba insieme a Chancha via Circuito, Dengue Dengue Dengue, Wolf Müller aka Bufiman e Interstellar Funk.

Il secondo giorno ci rivela la voce di Adam Naas, che rapisce con i suoi occhi truccatissimi sotto le lenti da sole e una geniale attitudine performativa, sale sul palco da sconosciuto al pubblico italiano e ne scende come una star. È anche l’anteprima esclusiva italiana per One True Pairing, più conosciuto come Tom Fleming dei Wild Beasts, voce profondissima, grandi verità e cappellino da baseball calato sulla fronte. Il set intenso dei Low è un’apocalisse lenta: l’oscurità sul palco non pesa mai, gioca con riverberi, echi infernali e tempi lenti, a cui è impossibile reagire con razionalità. Dall’Happy Birthday cantato alla mamma a “quella” canzone, Hozier regala un coro di voci che è tutto TODAYS. Senza contare l’incredibile e sfegatato fanclub, tra cesti gastronomici, striscioni e unicorni gonfiabili: una festa di integrazione, sociale e generazionale. La seconda notte di TODAYS si chiude conun altro sold out per gli attesissimi The Cinematic Orchestra, eleganti e coraggiosi, sofisticati e mai noiosi, e per gli Art of Noise, una delle formazioni più influenti della storia dell’elettronica.

L’ultimo giorno inizia presto: dalla periferia di Nottingham a quella di Torino, il Parco Aurelio Peccei è l’ideale scenario per gli Sleaford Mods, duo spoken words che anima un pubblico di tutte le età e famiglie a suon di cinismo. Il calare del sole porta in scena i Parcels, band di giovanissimi con una grande passione per il funky e protetti dei Daft Punk, e subito si torna indietro agli anni Settanta facendo ballare tutti. Gli stilosissimi Balthazar, e il loro pop perfetto direttamente dal Belgio, vengono consacrati come una delle più belle sorprese del festival, anticipando due grandi miti della musica britannica: Johnny Marr suona la sua chitarra con una grazia inumana senza mai farlo pesare, spiegando i suoi riff e invitando a emularlo, e Jarvis Cocker che si fa stand up comedian e domanda ai suoi spettatori “qual è la vostra paura più grande?”. E se il giorno non è abbastanza, arrivano la notte e le note portentose di Nils Frahm che saltellando tra pianoforti, tastiere e sequencer incanta il pubblico fino a chiudere un’edizione di grandi prime volte, tutte da ripetere.

“TOdays non racconta più solo l’oggi, non si limita a gettare l’ancora nella contemporaneità per sguazzarci indistintamente, ma interpreta con coraggio quello che sarà, lanciandosi in previsioni, scommesse, osando e allo stesso tempo accendendo quella melanconia che non è disperazione nei ricordi ma propositiva spinta verso il futuro. Todays è una coraggiosa declinazione sentimentale, Todays è quella cosa che tu abbracci una persona accanto con la mente e il cuore, lei se ne accorge e ricambia…perchè c’è una luce che non si spegne mai, come canta Johnny Marr”, commenta Gianluca Gozzi, direttore artistico di TODAYS Festival.

Non solo musica.
Per chi la musica la fa e la ascolta, anche quest’anno i TOlab si sono rivelati fondamentali, per dare voce a nuove idee, a grandi professionisti e artisti, grazie al sostegno e alla collaborazione della Compagnia di San Paolo. Gli Arca Studios di Docks Dora hanno ospitato tre giorni sold out di panel e workshop con ospiti internazionali dedicati ainterazione audio e video, sound design e field recording.
Il Mercato Centrale Torino è stato teatro dei Perfect TO-days, tre appuntamenti gratuiti in collaborazione con la Scuola Holden. Si è parlato di Bruce Springsteen e di cosa significhi avvicinarsi alla musica con i Fast Animals and Slow Kids, delle ispirazioni di Cristiano Godano (Marlene Kuntz) dai Velvet Underground a Beethoven e di poesia nelle parole e musica di Cristina Donà.
La Galleria Gagliardi e Domke, punto fermo della programmazione, ha ospitato il panel dedicato all’auto percezione dell’artista con Dardust e Bianco e l’incontro su come rendere sempre più sostenibili i grandi eventi. Inoltre, più di 1500 persone hanno visitato la mostra fotografica A Blessing in disguise, esposta in Galleria e dedicata alle nuove generazioni punk inglesi.

Un festival sempre più sostenibile.

Grazie al progetto Eco.Reverb, TODAYS è sempre più attento alle tematiche sostenibili: sono state eliminate le cannucce di plastica monouso, la raccolta differenziata è stata organizzata con Amiat, sono state utilizzate solo stoviglie biodegradabili con un risparmio totale di 1 tonnellata di plastica.
La Smat ha offerto acqua potabile gratuita per tutti negli spazi del main stage del festival. Per tre giorni il pubblico di TODAYS ha partecipato alla riduzione dei rifiuti, acquistando insieme alla birra di ordinanza un eco-bicchiere riutilizzabile (oltre 15.000 in totale), grazie a Amico Bicchiere e al progetto Plastic Free Movida di greenTO.

TODAYS Festival nel 2019 non è più solo un evento che parla al presente, tutto può, anzi deve, essere declinato al futuro.

 
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