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Apr 11


Come Marco Polo, per migliaia di anni, lungo le vie carovaniere che univano Asia ed Europa, gli esseri umani si sono spostati. Insieme a loro hanno viaggiato idee, motivi, conoscenze, un intero patrimonio migrante – materiale e immateriale – che, in ogni luogo, ha saputo mettere radici attraverso un costante processo di adattamento.

Tradu/izioni d’Eurasia racconta questa storia, una Storia fatta di storie, di innesti, di contaminazioni e di tradimenti: è la nostra storia, una narrazione che accomuna angoli lontani del continente eurasiatico più di quanto siamo disposti a credere e che dimostra quanto il concetto di confine sia sempre stata un’idea illusoria e arbitraria. 

Fra le novità più rilevanti del reload numerosi prestiti prestigiosi dagli Uffizi, dalla Biblioteca Laurenziana di Firenze, dai Musei Civici di Bologna, dal Museo della Ceramica Duca di Martina di Napoli, e le opere site specific dell’artista franco-marocchina Yto Barrada.

Mar 27


Una grande apertura in piazza San Carlo a Torino con la Nona di Beethoven, un programma di concerti differenziato tra Milano e Torino, la commemorazione del Grande Torino a 75 anni dalla tragedia e l’omaggio a Giacomo Puccini nel centenario della morte: si intitola “MOTI” la prima edizione di MITO SettembreMusica diretta da Giorgio Battistelli.

“Sarà un’edizione molto creativa e molto varia – ha dichiarato l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia – MITO torna in piazza San Carlo, questa volta per ben tre sere. La città si riappropria con serenità e gioia, nel segno della musica, del suo salotto più bello. E non poteva mancare un omaggio a quella squadra invincibile che è stata il Grande Torino.”

Si inaugura il 6 settembre alle 21 in piazza San Carlo con la Nona sinfonia di Beethoven eseguita dai complessi . Sul palco il giovane Michele Spotti, direttore dell’Opera e della Filarmonica di Marsiglia, guiderà i complessi del Teatro Regio di Torino nell’esecuzione della Nona sinfonia di Beethoven. L’inaugurazione milanese è invece l’8 settembre al Teatro alla Scala, con la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly e un programma che accosta Ravel, Berio e Wolfgang Rihm.

Novità importante è il ritorno a un programma principale differenziato tra Milano e Torino, come accadeva nelle prime edizioni di MITO SettembreMusica. Una scelta della direzione artistica che dovrebbe contribuire all’idea di un unico palcoscenico condiviso e portare a uno scambio più stretto tra le due città.Un’attenzione speciale è dedicata quest’anno alla musica contemporanea, che sarà accostata ai grandi classici, lungo cinque filoni o “isole” tematiche, in cui si sviluppa il cartellone. Mitologie orchestrali è la sezione dedicata alle grandi orchestre, tra cui quelle dei teatri lirici delle due città e l’Orchestre et Choeur de l’Opéra de Lyon, ospiti dalla Francia. Compongono la sezione Ascoltare con gli occhi nove spettacoli che spaziano tra la musica, il teatro e la performance. Le Artistiche imprese sono due appuntamenti nelle storiche aziende Martini & Rossi di Torino e Campari di Milano. Puccini, la musica, il mondo è l’omaggio al grande operista del Novecento nel centenario della sua morte, con ben undici concerti, mentre nel 75esimo anniversario dalla tragedia di Superga, Musica su due piedi commemora il Grande Torino con due appuntamenti che coinvolgeranno i club e i tifosi del Torino FC e dell’AC Milan.

www.mitosettembremusica.it

Mar 25


Con la mostra, curata da Francesco Poli, TORINO ANNI ‘50. LA GRANDE STAGIONE DELL’INFORMALE il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto intende riportare l’attenzione su una fase fondamentale per lo sviluppo della nuova scena artistica di Torino e desidera proseguire l’indagine sull’arte torinese, prendendo in esami gli anni che vanno dal secondo dopoguerra fino agli inizi degli anni ’60.

Dopo le tragiche vicende belliche, nell’ambito del generale clima di rinnovamento ideologico culturale, anche nel campo delle arti figurative si assiste in Italia a un accelerato processo di trasformazione e di apertura alle più aggiornate tendenze internazionali, dal Post Cubismo all’Astrattismo, all’esplosione della vitalissima stagione dell’Informale negli anni ’50.
Insieme a Milano, Roma e Venezia, Torino diventa, con sue particolari specificità, uno dei centri propulsivi dell’arte contemporanea, che trova le proprie radici nella dinamicità delle ricerche artistiche e dell’attività espositiva di questo periodo. Un ruolo che si consolida con l’inaugurazione nel 1959 della nuova sede della Galleria Civica d’Arte Moderna e che crescerà nei decenni successivi con l’apertura di molte gallerie di punta – tra cui Martano, Sperone, Stein, Persano, Tucci Russo –, del Castello di Rivoli e di Artissima e con la nascita delle fondazioni Sandretto Re Rebaudengo e Merz.

Nel percorso espositivo si trovano le opere dei principali artisti attivi in area torinese e piemontese, in dialogo con un’ampia scelta dei lavori dei più noti artisti italiani e stranieri presenti nelle mostre delle gallerie private e nelle rassegne in spazi pubblici.
Una trentina i pittori e gli scultori di area torinese: Nino Aimone, Franco Assetto, Annibale Biglione, Mario Calandri, Romano Campagnoli, Francesco Casorati, Antonio Carena, Sandro Cherchi, Mauro Chessa, Mario Davico, Pinot Gallizio, Albino Galvano, Franco Garelli, Mario Giansone, Ezio Gribaudo, Gino Gorza, Mario Lattes, Paola Levi Montalcini, Piero Martina,  Umberto Mastroianni, Mario Merz, Mattia Moreni, Adriano Parisot, Enrico Paulucci, Carol Rama, Piero Rambaudi, Piero Ruggeri, Sergio Saroni, Filippo Scroppo, Piero Simondo, Giacomo Soffiantino, Luigi Spazzapan, Mario Surbone, Francesco Tabusso.
La selezione di artisti italiani e stranieri, invece, comprende: Afro, Pierre Alechinsky, Karel Appel, Enrico Baj, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Gillo Dorfles, Jean Fautrier, Lucio Fontana, Sam Francis, Gruppo Gutai, Hans Hartung, Toshimitsu Imaï, Asger Jorn, Georges Mathieu, Enni Morlotti, Shigeru Onishi, Jean Paul Riopelle, Emilio Scanavino, Pierre Soulages, Antoni Tapiés, Giulio Turcato, Emilio Vedova.
In ambito architettonico, alcune delle più significative realizzazioni di quegli anni, come i progetti di Carlo Mollino e di Isola e Gabetti, la GAM, e le costruzioni di Italia’61, saranno documentate attraverso filmati dell’epoca. 

Maggiori informazioni sul sito del Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto