preload
Giu 18


36 opere di scultura di grande e di piccolo formato, in bronzo, legno e marmo esposte in luoghi suggestivi e prestigiosi: il MAO-Museo d’Arte Orientale, il Polo Reale, la Reggia di Venaria Reale, la Galleria Subalpina, la Piscina monumentale.
Il maestro Xu Hong Fei è il più famoso artista cinese nel campo della scultura contemporanea; nato nel 1963, è Rettore dell’Accademia di Scultura di Guangzhou.
Autore di numerosi progetti di scultura pubblica in tutta la Cina, ha esposto in Tailandia, in Francia, a Sidney e in Italia a Montepulciano (SI) e a Zafferana Etnea (CT).
Nel 2008 è stato invitato a Parigi per una mostra personale e, nello stesso anno, il Comitato Olimpico Internazionale lo ha selezionato come unico scultore per rappresentare la Cina presso la “Olympic Sport & Art Exhibition”.
La sua opera “Una vittoria allegra” è in mostra al Comitato Olimpico Internazionale (CIO) di Losanna. L’artista trae la sua ispirazione anche dall’amicizia con il maestro cinese Huang Yongyu, autore di prestigiose opere in calligrafia, pittura ad olio, acquerello, pittura a inchiostro e xilografie.
Alla fine del 1990 i due maestri riflettono su una nuova direzione dell’arte di Xu Hong Fei e il risultato è la celebre serie “Le donne paffute” (The Chubby Women), una collezione di oltre cento sculture, alcune delle quali di grandi dimensioni.
Il maestro considera il bello come la capacità di amare il proprio corpo e le donne ritratte, benché opulente, sono un esempio di leggerezza, indipendenza e passione per la vita.
La sua visione estetica viene enfatizzata dall’utilizzo dei marmi bianchi, dei legni preziosi e del bronzo e regala allo spettatore una rappresentazione piena di vitalità e di gioia, che ha il suo fondamento in un nuovo canone di bellezza e che unisce lo spirito della tradizione cinese con i mezzi espressivi della scultura contemporanea.

Giu 13


Nel contesto del festival Architettura in CittĂ  2014 è stata presentata presso la Casa del Parco/Parco Colonnetti in via Artom l’installazione temporanea di Dan Halter, artista zimbabwese ora residente in Sud Africa.
Nata all’interno del progetto europeo “9 Urban Biotopes”, di cui Wesen è partner, l’installazione riprende i temi della pratica artistica di Halter, migrazione e identitĂ  frammentate, per elaborarli attraverso una metodologia partecipativa e il coinvolgimento della comunitĂ  residente a Mirafiori.
L’installazione prende spunto dal famoso videogioco degli anni’70 “Space Invaders”, dove alieni costruiti “in pixel” fanno la loro comparsa sulla terra per insediarsi ed arricchirla. La metafora dell’alieno è utilizzata dall’artista per rappresentare vecchie e nuove migrazioni e l’utilizzo di fiori, piante e ortaggi gioca non solo sulla valenza degli orti urbani nel quartiere ma anche sulla possibilitĂ  che l’alieno, radicandosi sulla nuova terra, possa difatto apportare nuovi frutti.
Nel corso della presentazione è stato proietatto un video che documenta il processo di costruzione dell’installazione.
Al termine della presentazione, le piante e le erbe aromatiche di cui è composta l’opera sono state regalate a tutti i visitatori.

Festival Architettura in CittĂ 

Taggato con:
Giu 11


La sala Marmi di Palazzo Civico ospita per alcuni mesi (fino al 7 settembre) sei capolavori provenienti dalla Galleria Sabauda.
Si tratta del piano espositivo, ‘La Sabauda in tour per le cittĂ : proiezioni, esperimenti e verifiche sul territorio’, promosso dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte – strutture statali di tutela – e realizzato in collaborazione con le amministrazioni civiche e grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo.
Il progetto si sviluppa su 14 centri del Piemonte dove saranno realizzate 18 mostre con 51 opere provenienti dalla Galleria: cinque a Torino, una a Palazzo Civico e 4 nei musei dello Stato (Palazzo Reale, Armeria Reale, Palazzo Carignano e Villa della Regina) e le restanti 12 in tredici grandi cittĂ  del Piemonte: Alba, Alessandria, Asti, Biella, Casale Monferrato, Cuneo, Domodossola, Ivrea, Novara, Saluzzo, Varallo, Verbania e Vercelli.
“Ultimogenita di una prospettiva museologica messa a punto dalla Soprintendenza fin dal 2012 per rinforzare i rapporti tra museo e territorio – spiega Edith Gabrielli -, La Sabauda in tour garantisce la fruizione continua di alcune fra le piĂą significative opere della Sabauda durante l’estate 2014, quando la sede del Museo, la Manica Nuova di Palazzo Reale, sarĂ  sottoposta a una serie di lavori sulle strutture e sugli impianti, in vista dell’inaugurazione definitiva. A sua volta contribuisce a promuovere turisticamente l’intero Piemonte, andando a irrobustire una programmazione locale giĂ  ricca e soddisfacente ed è un’operazione realmente di pubblico servizio, capace di rappresentare e coinvolgere l’intera catena amministrativa e la societĂ  civile nel suo complesso e così mantenere fermi e vitali i principi della tutela territoriale integrata”. Se l’esposizione del Ritratto di Carlo Alberto di Horace Vernet nel Salone degli Svizzeri di Palazzo Reale costituisce un doveroso omaggio al fondatore della Galleria, le altre mostre obbediscono invece ad alcune direttrici, frutto anche di un confronto proficuo con le singole amministrazioni. Una delle direttrici del progetto mira a stabilire dialoghi inediti, sul piano linguistico e iconografico, tra opere – o sequenze di opere – e contesti diversi da quello abituale.
Da qui nasce l’esposizione nella Sala dei Marmi di Palazzo di CittĂ  a Torino delle due terne costituite rispettivamente da van Eyck, Beato Angelico e Schiavone e da Rembrandt, Reni e Poussin.
L’ingresso alla mostra e’ gratuito con il seguente orario: lunedi’ dalle 11 alle 13, dal martedi’ al venerdi’ dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 18, il sabato dalle 10 alle 12; e’ possibile prenotare una visita guidata al numero 011/442.2244 (dal lunedi’ al venerdi’ ore 9-17.30; sabato ore 9-13).

[Fonte: TorinoClick]

Taggato con: