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Feb 15


Pietra Alta e corso Taranto: due aree cittadine della Circoscrizione 6 che, grazie al progetto periferie – AxTO, sono state ripulite e riqualificate. In totale vengono restituiti ai torinesi quasi 11.500 mq., ossia un grande spazio nella periferia nord cittadina che man mano sta cambiando volto, dove sarà possibile giocare, incontrarsi e, dunque, ricostruire un senso di comunità.

In corso Taranto, tra via Ancina e via Monte Rosa, si è intervenuti sul recupero delle funzioni esistenti attraverso la dotazione di nuove attrezzature. L’area in questione, inserita tra complessi di case popolari, si trova tra il Centro Interculturale, l’Ospedale Giovanni Bosco e numerose scuole. Il quartiere è densamente abitato e corso Taranto è un asse viario fondamentale, dotato di una pista ciclabile, aree gioco e spazi verdi.

Tre gli ambiti su cui si è intervenuti. Il primo è quello tra via Corelli e via Ancina adiacente al mercato. Nell’area di circa 1700 mq sono stati ripristinati i giochi mancanti e inserite nuove sedute; mentre nel tratto di fronte a via Corelli, (circa 2700 mq), sono presenti su una vasta area verde un campo da basket e un tavolo da ping-pong. Qui sono stati aggiunti tavoli e nuove sedute. Il terzo ambito è quello compreso tra corso Taranto, via Mercadante e via Monte Rosa. L’area di quasi 5200 mq, comprende uno spazio verde molto ombreggiato in cui erano presenti quattro piastre con elementi gioco obsoleti. Con l’azione 1.10 del progetto AxTO sono state risistemate le sedute, ed è stata creata un’area gioco “avventura†dove i ragazzi del quartiere potranno usare: una teleferica, una giostra rotante, un’altalena a cestone per i più piccini e cinque usufruibili anche dagli adulti.

Il fine di questo intervento di riqualificazione è quello creare un “Boulevard Verde†a disposizione per tutte le fasce d’età, uno spazio aperto attrezzato per giochi, tornei ed area per adolescenti anche a disposizione di associazioni che operano sul territorio. L’intervento ammonta a 129mila euro.

Sorto in prossimità di importanti arterie stradali che raccolgono il traffico diretto all’interno e all’esterno di Torino, Pietra Alta è un piccolo borgo dell’Oltrestura torinese. L’area su cui si è intervenuti con i fondi AxTO il progetto della Città di Torino per la riqualificazione e la sicurezza delle periferie, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è quella adiacente al villaggio Snia Viscosa, ossia proprio in quell’area dove nel corso della storia si è passati dal modello “villaggio operaio†a quello dei nuovi insediamenti abitativi della Torino industriale voluto negli anni venti da Riccardo Gualino.

Il lotto (circa 7.000 mq) in questione è racchiuso tra Corso Vercelli 483, il Villaggio Snia, la chiesa ortodossa ed il liceo Giordano Bruno di Via Marinuzzi. Con l’azione 1.10 “Riqualificazione spazi residuali†si è intervenuti restituendo al quartiere, dopo averla pulita, liberata da rifiuti e sterpaglie, un’area sportiva attrezzata dedicata in special modo agli adolescenti, con tavoli e sedute per la sosta alfine di favorirne la socializzazione. In specifico è stato effettuato lo sfalcio del verde, la rimozione delle pavimentazioni e delle strutture esistenti, dei campi da tennis e le porte del campo di calcio, nonché sono state ripristinate le parti danneggiate della recinzione. Le due alte siepi di lauro, potate e ripulite, separano la zona dove ci sono tre piattaforme per giocare a tennis, a calcio e a basket, da quella dove è possibile sedersi ai tavoli e giocare a ping-pong, oppure sfidarsi in tornei di calcio balilla. L’intervento è costato 217mila euro.

“Riportare le periferie al centro dell’attenzione è un obiettivo cardine dell’azione della nostra Amministrazione – sottolineano la sindaca Chiara Appendino e l’assessore Marco Giusta – grazie ad AxTO, altre due aree ripulite e riqualificate vengono oggi restituite alla cittadinanza. L’esperienza di due anni di AxTO e le altre iniziative di progettazione civica condotte con una folta partecipazione di cittadine e cittadini hanno reso evidente come agire positivamente sulla qualità degli spazi pubblici contribuisca a costruire un senso di appartenenza e di partecipazione a una comunità, a cambiare la percezione che i cittadini hanno di questi territori, facendo emergere identità, caratteri, storie e vocazioni, nonché a creare nuove opportunità di sviluppoâ€.

“La riqualificazione dell’area gioco di corso Taranto e dell’ex campo sportivo Giovanni XXIII, a Pietra Alta, – afferma la Presidente della Circoscrizione 6, Carlotta Salerno – è un importante risultato per i quartieri coinvolti e per i cittadini, che stanno attivamente partecipando a tutto il processo di ammodernamento e di messa in sicurezza. Inoltre, in corso Taranto la Circoscrizione è già al lavoro anche per intervenire sulla vecchia bocciofila Due Pini, così da rendere l’intervento completo. Invece per i campi sportivi di Pietra Alta sono già attivi un gruppo di residenti, alcune associazioni del territorio e il Liceo Giordano Bruno adiacente, affinché lo spazio sia tenuto vivo e curato; non solo: proporremo un percorso partecipato con la cittadinanza del quartiere per definire il nome che verrà dato all’area. Ritengo – conclude la Presidente – che questi due interventi siano la migliore rappresentazione dei risultati di una buona collaborazione tra amministrazione centrale e circoscrizioniâ€.

[Fonte: TorinoClick]

Feb 14


Con la mostra “Liberi di imparare. L’antico Egitto nel carcere di Torino†– parte del progetto “Liberi di imparareâ€, frutto della collaborazione tra l’Ufficio della Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Torino, la Direzione della Casa Circondariale ‘Lorusso-Cutugno’ e il Museo Egizio – si inaugura oggi, all’interno della Caffetteria del Palazzo di Giustizia ‘Bruno Caccia’, lo ‘Spazio Cultura Inclusiva’.

Si tratta di un’area dedicata alle attività di partecipazione allargata sui temi della giustizia, legalità e diritti. Un luogo in movimento, a disposizione di associazioni, istituti, fondazioni, cittadini e organismi interessati a presentare progetti culturali che favoriscano la partecipazione e i processi di inclusione sociale (le proposte vanno inviate tramite mail a ufficio.garante@comune.torino.it).

L’inaugurazione dello ‘Spazio Cultura Inclusiva’ è anche l’occasione per conoscere la Caffetteria del Tribunale, affidata tramite procedura di evidenza pubblica della Città, per sei anni a partire dall’autunno 2018, all’ATI- Associazione Temporanea di Imprese composta da Liberamensa e Consorzio Abele Lavoro in partenariato con la cooperativa Pausa Cafè, con il sostegno della Compagnia di San Paolo.

Un protocollo d’intesa – siglato nell’ottobre 2017 fra Città di Torino, Corte d’Appello, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Provveditorato Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Procura Generale della Repubblica, Garante dei Diritti delle Persone private della libertà e Casa Circondariale Lorusso e Cutugno – sottolineava l’importanza di affidare i locali di proprietà comunale adibiti a bar e ristorazione nel Palazzo di Giustizia a soggetti detenuti o persone condannate che avessero già scontato la pena per reinserirli nel mondo lavorativo. Nell’accordo, inoltre, circa 60 mq del locale bar erano stati riservati esclusivamente a progetti non commerciali, individuati in collaborazione con il Garante cittadino delle persone private della libertà. Questo ‘Spazio’, inaugurato oggi, ospiterà progetti culturali e formativi che permetteranno di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei diritti delle persone private della propria libertà e dell’umanizzazione della pena detentiva.

La mostra “Liberi di imparare. L’antico Egitto nel carcere di Torino”, precedentemente allestita al Museo Egizio e visibile da oggi fino al 25 marzo a Palazzo di Giustizia, è il risultato dei laboratori creati dall’Istituto tecnico Plana e dal Primo Liceo Artistico di Torino nella Casa Circondariale. Qui, gli studenti delle sezioni scolastiche carcerarie, sotto la guida degli insegnanti, hanno realizzato repliche di reperti della collezione del Museo Egizio. Tra i tanti manufatti si potranno ammirare le riproduzioni di alcuni degli oggetti più significativi del corredo funerario dell’architetto Kha e di sua moglie Merit (come la maschera funeraria della donna o il Libro dei Morti), di papiri della XXI dinastia, di stele oltre a un bellissimo ritratto del Faiyum.

Feb 14


Proseguono le iniziative per il Giorno del ricordo, in memoria del dramma vissuto dalle popolazioni di lingua italiana dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia a causa dei mutamenti geopolitici seguiti alla Seconda Guerra mondiale.  In più di trecentomila bambini, donne, uomini tra il 1946 e i primi anni Cinquanta, abbandonarono la Venezia Giulia (con città ricche di storia veneziana come Pola, Parenzo o Rovigno), Fiume, Zara, Spalato e altre località della riva orientale dell’Adriatico.

Un  esodo disperato e silenzioso sul quale, così come sugli ingiustificabili eccidi compiuti dai partigiani jugoslavi nel 1945 e sulle violenze fasciste che li avevano preceduti,  si intrecciarono silenzi complici, ipocrisie diplomatiche e strumentalizzazioni politiche. In ottomila si stabilirono a Torino, spesso in condizioni abitative a dir poco precarie, poi in case più decorose ma inadeguate per nuclei familiari di 4 o 5 persone.

Molti trovarono casa al “villaggio Santa Caterinaâ€, in zona Lucento, dove ancor oggi vivono buona parte degli esuli e dei loro discendenti. In corso Cincinnato, all’altezza di via Pirano, si è tenuta questa mattina un’affollata  cerimonia di fronte alla lapide, collocata anni fa a cura della Città di Torino, che ricorda quella triste pagina della nostra storia. La vicepresidente del Consiglio comunale Viviana Ferrero , presente alla cerimonia con altre autorità cittadine, ha portato il saluto della Città di Torino, ricordando, oltre alle loro sofferenze, il contributo offerto dagli esuli giuliani e dalmati alla storia e alla crescita del capoluogo piemontese. Altri interventoi sono stati quelli di Antonio Vatta, presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, del presidente della Circoscrizione 5 Marco Novello, e della consigliera regionale Nadia Conticelli.

[Fonte: CittAgorà]