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Mar 29


“Da tempo – dichiara la sindaca Chiara Appendino – il Comune di Torino ha deciso di mutare la visione di un unico modello di famiglia pensando a quella pluralista, che riconosce come famiglie le realtĂ  sociali che formano la nostra societĂ . Per questo motivo abbiamo deciso oggi, in contemporanea con la conferenza di Verona, di esporre e confermare ancora una volta la visione della CittĂ  di Torino. Qui tutte le famiglie sono benvenute. Nessuna esclusa”.
“Famiglie – sottolinea l’assessore ai Diritti e alle Politiche per le famiglie, Marco Giusta – sono persone sole, anziani, zii e nipoti, figli e figlie, nonne e cugine, mariti e mogli, compagni e compagne.
Famiglie sono quelle di nuova costituzione, quelle ricomposte, quelle allargate, quelle che comprendono relazioni anche tra piĂą di due persone, quelle che vorremmo costruire, quelle che sogniamo, gli spazi relazionali che riempiamo di significato. Famiglie sono le coppie omogenitoriali, le loro figlie e figli che la nostra Amministrazione ha deciso di riconoscere, prima in Italia.
Famiglie sono relazioni, lingue, culture, religioni, storie, lavoro, fatica quotidiana, affetto, amore, cura per l’altra o per l’altro. Famiglie è il proprio gatto, il cane, lo spazio confortevole a cui tornare la sera. Ogni persona porta con sĂ© la propria idea di famiglia, il proprio modello, e compito di una istituzione non potrĂ  mai essere quello di escluderne alcuni, peggio ancora ritenerne uno o altro superiori moralmente. PerchĂ© – conclude Giusta – dietro a questa posizione in realtĂ  se ne nascondono altre: la giustificazione alle violenze maschili e di genere, che avvengono soprattutto negli spazi relazionali, la discriminazione verso chi non si adegua ad un modello imposto, l’attacco alle soggettivitĂ  LGBTI che rifiutano i ruoli sociali culturalmente imposti e non si riconoscono nelle identitĂ  prescritte, un razzismo istituzionale, che sdogana quello sociale, che da un lato nega diritti e innalza confini e dall’altro sfrutta il lavoro migrante”.

[Fonte: TorinoClick]

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Mar 28


Al Cecchi Point – Fermento Social Pub è stata inaugurata la mostra “Aurora Lavorincorso”, un progetto socio-fotografico parte del programma di Biennale Democrazia.
Fotografie di Marco Marucci, progetto di Miriam Carretta, Elisa Copertino e Khalid Sami, in collaborazione con CCQA.
Volti, storie e mestieri di donne e uomini che vivono e lavorano in Borgo Aurora. Ritratti di persone comuni e perlopiù̀ invisibili, per le quali il lavoro è identità̀, passione e integrazione, in un quartiere che riflette oltre settant’anni d’immigrazione e di ricchezze culturali.
Le foto sono visibili al Cecchi Point e sul muro delle ex OGM di corso Vercelli .

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Tutte le informazioni nelle pagine di Biennale Democrazia

Mar 28


Nell’ambito di Biennale Democrazia è stato inaugurato ad Aurora “Il gioco della democrazia”, un progetto dell’artista di quartiere Gerardo Di Fonzo con la collaborazione di Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
Un quartiere in trasformazione, una piazza animata e un nuovo gioco per imparare i principi della convivenza democratica. Esteso su un’area di 170 metri quadri, il gioco della democrazia è una rivisitazione artistica del gioco dell’oca, ideata da Gerardo Di Fonzo e realizzata in collaborazione con un team di artisti, per i bambini del Giardino Alimonda.

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