In occasione della Giornata delle donne, è stato inaugurato oggi, presso i giardini di Via Verolengo, un monumento dedicato alle operaie della “Superga – Fabbriche Riunite Industria Gomma Torino”, storica fabbrica torinese della gomma; un gesto che vuole intrecciare i luoghi e la loro memoria con i temi del lavoro e della città. Nel corso dei secoli, il monumento è stato la rappresentazione, imponente e ingombrante, di un’azione e una data per lo più dedicata alla storia degli uomini: conquiste, rivoluzioni, studi e cultura.
Rovesciando questo racconto univoco, l’artista Cosimo Veneziano ha deciso di realizzare un monumento dedicato al lavoro delle operaie nel corso del XX secolo.
A partire dal titolo dell’ opera “Questo è dunque un monumento?”, Veneziano solleva una riflessione su tutto il ‘vuoto di memorie’ che accompagna la storia delle donne e in particolare il loro ruolo nel mondo del lavoro. L’artista torinese ha posizionando sulla fontana preesistente di via Verolengo quattro semplici lastre di Cor-ten (cm. 50×100 ognuna) che riproducono i quattro gesti che quotidianamente le operaie facevano nel corso della loro giornata in fabbrica. Come tratti di un disegno a matita, le lastre riproducono solo le quattro azioni che venivano ripetute per inserire il tessuto nella macchina e permettere la cucitura alla tomaia di gomma. Gesti che, dai primi decenni del XX secolo e fino agli anni Settanta, si svolgevano nel Reparto 52 che sorgeva proprio sull’area che ospita il monumento e che, in anni recenti, è stata riconvertita in area verde.
Quelle proposte da Veneziano sono dunque ‘tracce di storia’, spunti di riflessione che partono dal lavoro delle donne e aprono altri interrogativi in merito alla difficile relazione tra i generi e le generazioni, la memoria e lo spazio pubblico.
La fontana scelta dall’artista come supporto dell’opera e realizzata agli inizi degli anni Duemila, ha dimensioni imponenti ed è caratterizzata da una pozza d’acqua e da due ampie ali laterali ed è posizionata nella stessa area dove sorgeva il padiglione 52 oggi è spontaneamente nominata dai cittadini del quartiere: giardinetti Superga. Coniugando luoghi e forme urbane, narrazioni e tempi della Storia, l’azione di Cosimo Veneziano ha permesso a un anonimo arredo urbano di trovare e accogliere una storia importante ma che ancora manca di un riconoscimento collettivo e al contempo sollevare altre riflessioni in merito alla funzione sociale e politica del monumento, del documento e della responsabilità civica di chi decide d’intrecciare alcuni temi centrali del XX secolo con quelli di questo difficile primo decennio del XXI.