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Mar 25


Con la mostra, curata da Francesco Poli, TORINO ANNI ‘50. LA GRANDE STAGIONE DELL’INFORMALE il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto intende riportare l’attenzione su una fase fondamentale per lo sviluppo della nuova scena artistica di Torino e desidera proseguire l’indagine sull’arte torinese, prendendo in esami gli anni che vanno dal secondo dopoguerra fino agli inizi degli anni ’60.

Dopo le tragiche vicende belliche, nell’ambito del generale clima di rinnovamento ideologico culturale, anche nel campo delle arti figurative si assiste in Italia a un accelerato processo di trasformazione e di apertura alle più aggiornate tendenze internazionali, dal Post Cubismo all’Astrattismo, all’esplosione della vitalissima stagione dell’Informale negli anni ’50.
Insieme a Milano, Roma e Venezia, Torino diventa, con sue particolari specificità, uno dei centri propulsivi dell’arte contemporanea, che trova le proprie radici nella dinamicità delle ricerche artistiche e dell’attività espositiva di questo periodo. Un ruolo che si consolida con l’inaugurazione nel 1959 della nuova sede della Galleria Civica d’Arte Moderna e che crescerà nei decenni successivi con l’apertura di molte gallerie di punta – tra cui Martano, Sperone, Stein, Persano, Tucci Russo –, del Castello di Rivoli e di Artissima e con la nascita delle fondazioni Sandretto Re Rebaudengo e Merz.

Nel percorso espositivo si trovano le opere dei principali artisti attivi in area torinese e piemontese, in dialogo con un’ampia scelta dei lavori dei più noti artisti italiani e stranieri presenti nelle mostre delle gallerie private e nelle rassegne in spazi pubblici.
Una trentina i pittori e gli scultori di area torinese: Nino Aimone, Franco Assetto, Annibale Biglione, Mario Calandri, Romano Campagnoli, Francesco Casorati, Antonio Carena, Sandro Cherchi, Mauro Chessa, Mario Davico, Pinot Gallizio, Albino Galvano, Franco Garelli, Mario Giansone, Ezio Gribaudo, Gino Gorza, Mario Lattes, Paola Levi Montalcini, Piero Martina,  Umberto Mastroianni, Mario Merz, Mattia Moreni, Adriano Parisot, Enrico Paulucci, Carol Rama, Piero Rambaudi, Piero Ruggeri, Sergio Saroni, Filippo Scroppo, Piero Simondo, Giacomo Soffiantino, Luigi Spazzapan, Mario Surbone, Francesco Tabusso.
La selezione di artisti italiani e stranieri, invece, comprende: Afro, Pierre Alechinsky, Karel Appel, Enrico Baj, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Gillo Dorfles, Jean Fautrier, Lucio Fontana, Sam Francis, Gruppo Gutai, Hans Hartung, Toshimitsu Imaï, Asger Jorn, Georges Mathieu, Enni Morlotti, Shigeru Onishi, Jean Paul Riopelle, Emilio Scanavino, Pierre Soulages, Antoni Tapiés, Giulio Turcato, Emilio Vedova.
In ambito architettonico, alcune delle più significative realizzazioni di quegli anni, come i progetti di Carlo Mollino e di Isola e Gabetti, la GAM, e le costruzioni di Italia’61, saranno documentate attraverso filmati dell’epoca. 

Maggiori informazioni sul sito del Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto