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Set 26


«Mi rivolgo a contadini, allevatori, pastori, cuochi, pescatori e artigiani che da vent’anni fanno parte della rete di Terra Madre, e mi rivolgo anche a tutte quelle donne e quegli uomini che hanno a cuore il bene di questo Pianeta: tutto quello che ci circonda è un dono e noi abbiamo il dovere di rispettarlo e preservarlo. Vi invito a continuare a camminare insieme verso il percorso intrapreso: la vostra determinazione e il vostro esempio diverranno così simboli di vera speranza e stimoli determinanti nel costruire un mondo migliore». È uno dei passaggi del messaggio indirizzato da Papa Francesco ai partecipanti di Terra Madre Salone del Gusto 2024, da oggi al 30 settembre a Torino, Parco Dora. «Voi rappresentate una biodiversità culturale che oggi va portata in salvo – prosegue la lettera, che è stata letta da Lella Costa durante la cerimonia d’inaugurazione che si è tenuta questa mattina –. Noi, tutti insieme, dobbiamo essere consapevoli che attraverso il vostro lavoro e i vostri sacrifici passa molto della sorte di questo pianeta».

«Siamo chiamati a cambiare paradigma – aggiunge Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. Le parole chiave devono essere cooperazione, dialogo, condivisione, responsabilità ed educazione alimentare. In vent’anni di Terra Madre, a Torino si sono incontrati oltre 40 mila delegati: persone che, anche grazie allo scambio di idee in questa città e in questa regione, nei loro territori hanno poi realizzato progetti tangibili. Siamo una straordinaria assise che, edizione dopo edizione, dovrà diventare ancora più rappresentativa sotto il profilo politico, per dare a questa moltitudine di persone la giusta dimensione».

L’edizione 2024 di Terra Madre Salone del Gusto ha come claim We are nature: «Siamo animali tra gli animali, siamo il cibo che mangiamo e che proviene dalla terra» dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. «Il sistema alimentare dominante è incardinato sul profitto: è tempo di abbandonare questo approccio, per abbracciarne uno finalmente incardinato sulla vita. Alla politica chiediamo di facilitare l’integrazione delle attività umane negli ecosistemi che ci ospitano: servono scelte che non guardino alla prossima tornata elettorale, ma ai prossimi secoli».

«Siamo onorati di ospitare a Torino circa 3.000 delegati provenienti da 120 Paesi, in un luogo, Parco Dora, che è luogo di rigenerazione urbana e culturale, uno spazio che si è trasformato da spazio industriale a luogo di incontro e integrazione. Durante i giorni di Terra Madre, Torino si arricchirà di voci, storie e tradizioni provenienti da ogni angolo del mondo, testimoniando l’importanza della socialità, della diversità alimentare e culturale» dichiara Domenico Carretta, assessore a Sport, Grandi eventi e Turismo della Città di Torino.

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