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Gen 14


Stamani è stata inaugurata nella sua veste definitiva ed “high tech” la stazione ferroviaria per l’Alta Velocità di Porta Susa, uno degli interventi più importanti del processo di trasformazione della città e tassello centrale non solo di collegamenti nazionali ed internazionali ma anche del nuovo sistema di trasporto ferroviario metropolitano varato il 9 dicembre scorso: la stazione è adiacente alle nuove gallerie sotterranee del passante ferroviario tra corso Inghilterra e corso Bolzano, sulle quali si realizzerà un altro tratto del viale della Spina.
La grande struttura vetrata di copertura, lunga 385 metri e larga 30 e con una superficie di circa 15 mila metri quadrati, è quasi interamente equipaggiata tra le due lastre di vetro che la compongono con cellule fotovoltaiche, con una produzione di energia di circa 680 mila kW. La modernissima stazione, nella quale transitano quasi 300 treni al giorno, è strutturata come polo di scambio tra varie modalità di trasporto ed i livelli sono connessi tra loro con collegamenti pedonali che consentono il trasferimento dall’alta velocità ai treni regionali, alla metro (che ha una sua stazione all’interno della struttura, inaugurata nel settembre del 2011) ed ai mezzi di superficie. La costruzione è stata oggetto di un concorso internazionale avviato nel 2001, che si è concluso qualche mese dopo con la proclamazione del progetto vincitore, presentato dalla società AREP di Parigi.
La stazione è dotata di 10 ascensori, 19 scale mobili, quattro sovrappassi pedonali e tre passaggi “a raso” che mettono in comunicazione le banchine con i servizi per i viaggiatori: alcuni altri collegamenti pedonali sul lato di corso Inghilterra saranno realizzati nei prossimi mesi grazie alla riduzione delle aree di cantiere. I posti auto per ora sono 189, ma sono in previsione altri parcheggi. L’investimento complessivo di RFI per la nuova Porta Susa è stato di 79 milioni di euro.
Dopo l’intervento introduttivo dell’Amministratore Delegato delle Ferrovie Mauro Moretti e del progettista Bruno d’Ascia, che hanno illustrato le caratteristiche dell’opera, il Sindaco dopo i ringraziamenti di rito ha messo in rilievo come queste importantissime infrastrutture si inseriscano nella trasformazione urbana di una città manifatturiera come Torino, ed in particolare dell’area di Spina 2 che oltre alla nuova stazione ospita le ex OGR, le carceri Nuove di futura trasformazione, il grattacielo San Paolo, il Politecnico che ha raddoppiato le sue dimensioni ed altre aree ex industriali destinate al riutilizzo. Un ringraziamento particolare è poi andato ai lavoratori che hanno contribuito alla realizzazione della stazione e del passante ferroviario ed alla città, che ha retto i cantieri ed il disagio che ne è derivato con la consapevolezza dell’utilità delle opere in costruzione. Il Presidente del Consiglio Monti in chiusura ha ripercorso l’importanza storica e di sviluppo delle infrastrutture ed il valore simbolico da questo punto di vista delle strade ferrate, non risparmiando una critica e chi si oppone a nuovi collegamenti strategici come il TAV.
A conclusione della mattinata la scopertura di una stele su cui è riportato il “Decreto Fondamentale” del re Carlo Alberto, che nel febbraio del 1848 fu alla base dello Statuto Albertino.

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