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Set 02


La decima edizione del festival MITO SettembreMusica si è aperta venerdì 2 settembre con l’atteso concerto della London Symphony Orchestra – considerata fra le più importanti compagini del panorama musicale mondiale – diretta da Gianandrea Noseda, che da sei mesi ne è il Direttore ospite principale.
Presenti i sindaci di Torino e Milano: Chiara Appendino e Giuseppe Sala.
Il programma del concerto, intitolato Debussy recasted è stato appositamente creato per MITO assecondando il tema del Festival “Padri e Figli”, scelto dal nuovo Direttore artistico Nicola Campogrande e che si esprime nell’incontro e nell’accostamento dei brani scelti.
Novità di questa decima edizione di MITO SettembreMusica 2016 è l’introduzione all’ascolto che precederà tutti i concerti con l’obiettivo di offrire un’esperienza musicale inedita, curiosa, capace di coinvolgere il pubblico offrendogli il piacere di una comprensione più profonda.
I concerti di MITO SettembreMusica (in totale 160) proseguiranno sino al 22 settembre, riconfermando il desiderio delle due Amministrazioni di offrire a cittadini e turisti un’esperienza musicale di altissima qualità.
Il programma del Festival percorre un arco temporale di oltre ottocento anni di musica, in molte occasioni oltrepassando le barriere di genere. Composizioni nuove fanno capolino tra il repertorio barocco; improvvisazioni s’inseriscono tra Schubert e Schumann; Richard Strauss fa spazio alle colonne sonore di Hollywood e al repertorio contemporaneo che ne è erede.
Le città di Torino e Milano hanno congiuntamente deciso di dedicare quest’edizione di MITO a Giorgio Balmas, ideatore di SettembreMusica, nel decimo anniversario della sua scomparsa.
Il Festival MITO SettembreMusica è un’iniziativa delle Città di Milano e Torino, realizzata dalla Fondazione I Pomeriggi Musicali e dalla Fondazione per la Cultura Torino; partner Intesa San Paolo, sponsor Compagnia di San Paolo, Pirelli e Fondazione Fiera di Milano.

Tutte le informazioni sul sito del festival: www.mitosettembremusica.it

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Lug 12


Martedì 12 luglio con ‘Madama Butterfly’ dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio è stata inaugurata la quarta edizione del Torino Classical Music Festival: sei giorni di grande musica in piazza San Carlo (12-17 luglio 2016).

Madama Butterfly, di Giacomo Puccini, messo in scena dal Teatro Regio di Torino , su libretto di Illica e Giacosa in una nuova versione scritta da Vittorio Sabadin, appositamente creata per il grande pubblico di piazza San Carlo. L’allestimento, in forma semiscenica e senza intervalli, rispetta lo spirito e l’ambientazione giapponese. L’Orchestra e il Coro del Teatro Regio sono stati diretti da Francesco Lanzillotta, protagonisti di questo allestimento: il soprano Karah Son (Madama Butterfly), il tenore Piero Pretti (Pinkerton), il baritono Roberto de Candia (Sharpless), il mezzosoprano Silvia Beltrami (Suzuki), il tenore Luca Casalin (Goro) e Sandro Lombardi, attore che interpretato Giacomo Puccini, recitando il testo scritto da Sabadin. Lo spettacolo è firmato da Vittorio Borrelli, le scene sono di Claudia Boasso, i costumi di Laura Viglione e le luci a cura di Andrea Anfossi.

Maggiori informazioni sul festival alla pagina www.torinoclassicalmusic.it

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Apr 25


Al termine della Fiaccolata per il 25 Aprile sul palco del Torino Jazz Festival è andato in scena Pulse! (jazz and the city) un progetto di Max Casacci , Daniele Mana (Vaghe Stelle) ed Emanuele Cisi.
Max Casacci, chitarra, live electronics, composizione – Daniele Mana (Vaghe Stelle), live electronics, composizione – Emanuele Cisi, sassofoni, composizione – Gianluca Petrella, trombone, live electronics – Flavio Boltro, tromba – Sergio Di Gennaro, pianoforte – Furio Di Castri, contrabbasso
Enzo Zirilli, batteria – E con la preziosa partecipazione di: Enrico Rava, tromba – Ensi, voce – Musica Nuda: Petra Magoni, voce – Ferruccio Spinetti, contrabbasso. Prima assoluta. Produzione originale Torino Jazz Festival
“Come dei saldatori che portano lenti protettive quando usano la fiamma ossidrica, così noi guarderemo ai suoni della città attraverso i filtri e le sfumature cromatiche dei linguaggi musicali più attuali, dai quali ormai il jazz non può rimanere estraneo. E’ nella sua stessa natura infatti l’inclusione di elementi esterni e diversi, per continuare ad autoalimentarsi e creare una combustione incessante”.
Emanuele Cisi “Partiamo dalla fine. Immaginiamo un album, che nasca dai rumori di una città. Una città precisa: Torino. Immaginiamo che questi rumori (il traffico, le campane, gli ingranaggi delle fabbriche, i segnali acustici dei mezzi pubblici, le voci degli stadi, i fiumi, le fontane, i mercati…) vengano trasformati in musica mediante le tecnologie dei software musicali. Che questi rumori diventino una tavolozza capace di dipingere uno sfondo ritmico sonoro per altre voci musicali del medesimo luogo. Il ritmo dei rumori della città, le voci degli strumenti del jazz di quella città. Un incontro tra linguaggi e generazioni, che analogamente a quanto sta succedendo nella Los Angeles di Flyng Lotus e del rapper Kendrick Lamar possa ospitare voci di un’altra provenienza. Quella dell’hip hop. Insomma l’incrocio tra elettronica, jazz e hip hop è in questo momento una delle tendenze più all’avanguardia”.
Max Casacci “Abbiamo pensato che i campionamenti della città potessero essere la base per un racconto più suonato e l’occasione del TJF ci è parsa unica dal punto di vista artistico e narrativo”. Daniele Mana La sfida dello spettacolo è trasformare questa “narrazione” in un grande evento musicale, nel cuore della città.

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