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Nov 23


Si è aperto questo pomeriggio con i lavori della prima sessione plenaria il Festival dell’Educazione. Il tema dell’edizione 2016 “Il Cambiamento e la costruzione della conoscenza” è stato declinato in venti aree tematiche, articolate secondo quattro dimensioni interconnesse tra di loro secondo un processo circolare: io, noi, spazio e tempo.
La manifestazione offre un’opportunità di confronto su alcuni temi come le modalità di gestione del cambiamento o la possibilità di interrogarsi sulla rispondenza delle pratiche educative e scolastiche.
A inaugurare la sessione la sindaca Chiara Appendino, l’assessora all’Istruzione e all’edilizia scolastica Federica Patti, il rettore dell’Università di Torino Gianmaria Ajani,
il capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Rosa De Pasquale, il direttore dell’Uffici scolastico regionale per il Piemonte Fabrizio Manca.

“La vera ricchezza sta nel dare opportunità ai nostri bambini e ai nostri giovani – ha sottolineato la sindaca -. Torino ha un sistema educativo in grado di farlo, tanto che in questo ambito la nostra città si è affermata come esempio a cui il Paese e anche l’Europa guardano con crescente attenzione”. Appendino si è detta soddisfatta per aver dato il via a questo evento ed ha espresso la volontà di proseguire il lavoro: “ i valori che nascono dall’istruzione e dal sistema educativo sono quelli fondanti di una società”.
La prima cittadina ha ricordato quanto c’è ancora da fare nel campo dell’edilizia scolastica, dello sviluppo degli spazi nelle scuole e dell’introduzione nelle aule di strumenti innovativi che sono fonte di sviluppo.
“L’obiettivo della scuola – a livello individuale – è quello di fornire chiavi di lettura della realtà che aiutino a crescere consapevoli delle proprie possibilità, nonché delle relazioni con la comunità di cui si è parte. Più in generale la scuola deve dare gli strumenti perché tutti possano emanciparsi” ha precisato Patti.
Il rettore dell’Università Gianmaria Ajani ha evidenziato l’aspetto dinamico dell’educazione e l’ateneo che agisce anche per orientare gli studenti e i risultati si vedono. “Quest’anno abbiamo avuto un aumento dell’8% delle immatricolazioni e dal 2012 a oggi sono aumentate del 17%”.
L’incontro si è concluso con un dibattito tra Roberta De Monticelli, filosofa, Chiara Saraceno, sociologa e Mario Chiesa insegnante, con la testimonanza visiva di Farhan Hadafo, atleta paralimpico, che ha potuto partecipare alle Olimpiadi di Rio, gareggioando sulle piste di atletica leggera, grazie al sostegno di insegnanti e compagni e all’aiuto dell’allenatore Emanuele Lambiase.
Oggi alla Cavallerizza Reale sono state anche inaugurate da Federica Patti, assessora all’Istruzione e all’Edilizia scolastica Città, la mostra “Colori tra spazio e tempo. Le opere delle bambine e di bambini raccontano il mondo”, una selezione di alcuni manufatti realizzati all’interno di progetti educativi messi a punto nei nidi e nelle scuole dell’infanzia della Città, nel Centro di Cultura per l’Arte e la Creatività di ITER e nel Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e l’istallazione “Insediamenti ludici. Muovere il gioco negli spazi urbani e scolastici”: sedie rosse, trasformate in strumenti di gioco dai bambini e dalle loro famiglie nelle scuole primarie e nelle ludoteche di Iter (Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile).
Anche l’esposizione “ Percorsi della memoria: l’inverno e le altre stagioni” in cui sono presentati i giochi e gli intrattenimenti praticati da piccoli e grandi nella società contadina e urbana tra il 1940 e il 1960 in Piemonte e in Val è stata aperta al pubblico nel Centro della Cultura ludica Walter Ferrarotti, in via Fiesole 15/a.

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