preload
Mag 09


Martedì 9 maggio si è svolta la cerimonia di intitolazione della Scuola dell’infanzia di corso Benedetto Croce 21, rinominata “Sole”. Alla cerimonia erano presenti: Enzo Lavolta, vicepresidente vicario del Consiglio comunale, Alessandro Lupi, in rappresentanza della Circoscrizione 8, Francesco Nota, responsabile pedagogico della scuola e Simona Eduardo, vicepresidente della Commissione scuola-famiglia. Come ha ricordato nel suo intervento Simona Eduardo: “il nome della scuola è stato scelto nel 2015 attraverso l’iniziativa Diamo un nome alla nostra scuola, che ha visto il coinvolgimento di famiglie, insegnanti e personale dell’istituto”. Tutte le proposte arrivate, dopo attenta valutazione sul legame con la scuola, il territorio e la città, sono state sottoposte al giudizio dei bambini che hanno, infine, votato e scelto il Sole: “Evocativo di vita, luce, allegria, gioia e speranza. Come i bambini sono per i genitori, gli adulti e gli educatori, il sole della nostra società”.
Nel suo saluto ufficiale, in rappresentanza della Città, Enzo Lavolta ha sottolineato il valore democratico di una scelta condivisa da tutti i bambini della scuola. Nel farlo ha ricordato come la scelta del sole sia particolarmente significativa nella storia dell’umanità: “Giappone, Argentina, Namibia e molti altri Paesi hanno scelto di rappresentare il sole nella propria bandiera. Complimenti, allora, ai bambini per una scelta così simbolica e fortemente rappresentativa”. Lavolta ha poi concluso il suo intervento con una raccomandazione ai bambini: “Continuate a fare le vostre scelte senza litigare, nella vita, in famiglia, nella vostra classe. Sempre con serenità e con il sorriso”.

[Fonte:CittAgorà]

Taggato con:
Nov 23


Si è aperto questo pomeriggio con i lavori della prima sessione plenaria il Festival dell’Educazione. Il tema dell’edizione 2016 “Il Cambiamento e la costruzione della conoscenza” è stato declinato in venti aree tematiche, articolate secondo quattro dimensioni interconnesse tra di loro secondo un processo circolare: io, noi, spazio e tempo.
La manifestazione offre un’opportunità di confronto su alcuni temi come le modalità di gestione del cambiamento o la possibilità di interrogarsi sulla rispondenza delle pratiche educative e scolastiche.
A inaugurare la sessione la sindaca Chiara Appendino, l’assessora all’Istruzione e all’edilizia scolastica Federica Patti, il rettore dell’Università di Torino Gianmaria Ajani,
il capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Rosa De Pasquale, il direttore dell’Uffici scolastico regionale per il Piemonte Fabrizio Manca.

“La vera ricchezza sta nel dare opportunità ai nostri bambini e ai nostri giovani – ha sottolineato la sindaca -. Torino ha un sistema educativo in grado di farlo, tanto che in questo ambito la nostra città si è affermata come esempio a cui il Paese e anche l’Europa guardano con crescente attenzione”. Appendino si è detta soddisfatta per aver dato il via a questo evento ed ha espresso la volontà di proseguire il lavoro: “ i valori che nascono dall’istruzione e dal sistema educativo sono quelli fondanti di una società”.
La prima cittadina ha ricordato quanto c’è ancora da fare nel campo dell’edilizia scolastica, dello sviluppo degli spazi nelle scuole e dell’introduzione nelle aule di strumenti innovativi che sono fonte di sviluppo.
“L’obiettivo della scuola – a livello individuale – è quello di fornire chiavi di lettura della realtà che aiutino a crescere consapevoli delle proprie possibilità, nonché delle relazioni con la comunità di cui si è parte. Più in generale la scuola deve dare gli strumenti perché tutti possano emanciparsi” ha precisato Patti.
Il rettore dell’Università Gianmaria Ajani ha evidenziato l’aspetto dinamico dell’educazione e l’ateneo che agisce anche per orientare gli studenti e i risultati si vedono. “Quest’anno abbiamo avuto un aumento dell’8% delle immatricolazioni e dal 2012 a oggi sono aumentate del 17%”.
L’incontro si è concluso con un dibattito tra Roberta De Monticelli, filosofa, Chiara Saraceno, sociologa e Mario Chiesa insegnante, con la testimonanza visiva di Farhan Hadafo, atleta paralimpico, che ha potuto partecipare alle Olimpiadi di Rio, gareggioando sulle piste di atletica leggera, grazie al sostegno di insegnanti e compagni e all’aiuto dell’allenatore Emanuele Lambiase.
Oggi alla Cavallerizza Reale sono state anche inaugurate da Federica Patti, assessora all’Istruzione e all’Edilizia scolastica Città, la mostra “Colori tra spazio e tempo. Le opere delle bambine e di bambini raccontano il mondo”, una selezione di alcuni manufatti realizzati all’interno di progetti educativi messi a punto nei nidi e nelle scuole dell’infanzia della Città, nel Centro di Cultura per l’Arte e la Creatività di ITER e nel Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e l’istallazione “Insediamenti ludici. Muovere il gioco negli spazi urbani e scolastici”: sedie rosse, trasformate in strumenti di gioco dai bambini e dalle loro famiglie nelle scuole primarie e nelle ludoteche di Iter (Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile).
Anche l’esposizione “ Percorsi della memoria: l’inverno e le altre stagioni” in cui sono presentati i giochi e gli intrattenimenti praticati da piccoli e grandi nella società contadina e urbana tra il 1940 e il 1960 in Piemonte e in Val è stata aperta al pubblico nel Centro della Cultura ludica Walter Ferrarotti, in via Fiesole 15/a.

Taggato con:
Gen 25


“Il Politecnico di Torino può vantare due dati in controtendenza con le statistiche nazionali: il numero degli studenti che negli ultimi 10 anni ha richiesto di immatricolarsi al Politecnico, più che raddoppiato a fronte di una diminuzione del 20% a livello nazionale, e l’elevata percentuale dei nostri laureati che trova un’occupazione, a fronte dei recenti e sconfortanti dati nazionali rilevati da Eurostat. Crediamo quindi che per il nostro Ateneo sia non soltanto un dovere, ma un obbligo istituzionale, accogliere il maggior numero possibile di studenti. Ma per garantire, coerentemente con la nostra tradizione, una formazione solida e qualificata, la carenza di infrastrutture logistiche non ci lascia che due alternative: l’ulteriore restringimento degli accessi alla Laurea triennale e Magistrale, oppure il completamento del programma edilizio che abbiamo avviato e condiviso con la Città di Torino, riguardante l’estensione del Campus della Scuola di Architettura e il reperimento di nuove aree e spazi per la didattica presso il Campus della Scuola di Ingegneria. Noi ci siamo impegnati a cofinanziare i progetti edilizi strategici per l’Ateneo, ma non avremo le risorse per portarli a termine senza un adeguato supporto pubblico, perché non possiamo rinunciare agli investimenti prioritari in formazione, ricerca e soprattutto in capitale umano”. È questa la conclusione, e la principale istanza, della relazione che il Rettore Marco Gilli ha presentato oggi nel corso della cerimonia di Inaugurazione dell’anno accademico 2015/2016. Un’istanza che ha trovato immediato riscontro nell’impegno di MIUR e Città di Torino, che insieme all’Ateneo hanno siglato al termine della cerimonia un protocollo d’intesa per il recupero e la rifunzionalizzazione del “Complesso di Torino Esposizioni”, che diventerà un campus didattico e un centro culturale capace di attrarre studenti di Architettura di tutto il mondo.
Seconda tematica cardine della cerimonia è stata l’internazionalizzazione, con la volontà del Politecnico di potenziare i propri campus all’estero, a partire dal potenziamento della presenza del Politecnico in Cina, dove, in stretta collaborazione con aziende italiane e cinesi e con i partner universitari del luogo, studenti e docenti dei due Paesi interagiscono efficacemente nei campi dell’architettura, dell’urbanistica, dell’ingegneria manifatturiera, dell’automotive, del design e dell’ICT. I rapporti di collaborazione instaurati, a partire dalla creazione del Campus italo-cinese “PoliTong” in collaborazione con il Politecnico di Milano, hanno portato l’Ateneo a raggiungere il considerevole numero di circa 1.500 studenti cinesi iscritti ai corsi di Laurea dell’Ateneo e gli oltre 90 dottorandi cinesi inviati al Politecnico di Torino, a partire dal 2008, con borse del China Scholarship Council; una collaborazione che ha portato anche alla chiamata di alcuni docenti del Politecnico come professori nelle migliori Università cinesi, oppure come addetti scientifici nelle rappresentanze diplomatiche del nostro Paese in Cina: “La presenza in questa sede del Preside, dei colleghi e degli studenti della Scuola di Architettura della Tsinghua University, uno degli Atenei maggiormente accreditati in Cina e nel mondo, è l’esempio di un rapporto internazionale di partnership, che oltre a comportare un piano congiunto di formazione, ricerca e trasferimento tecnologico, con una regolare mobilità di docenti e studenti, si propone di coinvolgere i territori, creare sedi distaccate dei propri campus, promuovere la cooperazione tra i vari attori del sistema socio-economico e contribuire al loro sviluppo e alla loro competitività. Lo dimostra la collaborazione che si sta avviando tra gli Atenei, le Città e le Regioni, che domani troverà la sua espressione in un workshop, durante il quale condivideremo una lettera d’intenti per avviare la collaborazione sull’architettura dei siti olimpici e più in generale sul trasferimento di conoscenze riguardanti le Olimpiadi invernali, che avranno luogo a Pechino nel 2022 e di cui, in questo periodo, celebriamo a Torino il decennale”, ha anticipato il Rettore Gilli.
Zhuang Weimin, Preside Facoltà di Architettura – Tsinghua University (prima Scuola di Architettura in Cina e classificata al settimo posto mondiale nel ranking QS delle Scuole di Architettura), a questo proposito ha sostenuto l’importanza di rinforzare ulteriormente la collaborazione con il Politecnico, in particolare con il Dipartimento di Architettura e Design, che ha origine nel 2007 con il Joint Studio Polito-Tsinghua: un’iniziativa che ha ormai coinvolto, nelle sue sei edizioni, quasi 150 studenti italiani e cinesi in progetti sperimentali di architettura e progetto urbano. Nuove collaborazioni, anche nel campo della ricerca, si stanno intensamente sviluppando tra i due atenei. Zhuang ha inoltre tracciato un profilo dell’insegnamento universitario di Architettura in Cina, cui sono riservate corpose risorse finanziarie dal Governo; in questo ambito è nato l’accordo di Doppia Laurea tra Politecnico e Tsinghua, che permette ogni anno a due studenti del Politecnico di acquisire anche il titolo di laurea cinese, e viceversa.
Anche la prolusione, dedicata al tema “La Città cinese e noi: incontri con l’Europa”, quest’anno è stata tenuta congiuntamente da un docente del Politecnico e uno della Tsinghua University (Michele Bonino e Zhang Li) proprio a sottolineare questa comunione di intenti sulle tematiche dell’Architettura, ma non solo.

Taggato con: