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Mag 26


Una grande festa fatta di giochi, musica, sport, mostre e passeggiate alla scoperta della storia dell’area, che un tempo ospitava la Fiat Iveco Telai, accompagnerĂ  domenica prossima 31 maggio prossima l’inaugurazione del nuovo Parco di Spina 4. La grande superficie ex industriale – circa 43mila metri quadri – chiusa tra passante ferroviario, via Cigna e via Valprato è ora il cuore verde del quartiere: una sintesi di innovazione, ambiente e qualitĂ  della vita.

Una trasformazione complessa

Una sfida iniziata quasi 20 anni fa nella quale Torino ha messo in campo una continuitĂ  economica, politica e tecnica veramente unica nel suo genere perchĂ© solo con un’azione incessante si poteva passare da fabbrica – come questa zona era – a parco. Una trasformazione resa possibile dalla determinazione e dall’impegno di un gruppo di lavoro interdivisionale – agronomi, architetti, ingegneri, e persino antropologi – coordinato nella fase paesaggistica dal settore Grandi Opere del Verde del Comune, che precedentemente aveva giĂ  partecipato a tutte le fasi dei lavori di questi anni: la demolizione dei vecchi edifici, la bonifica, la progettazione partecipata e, in ultimo, il concorso d’arte.

Il cuore verde del quartiere

Con i suoi 27mila metri quadrati di prato, 420 alberi, un centinaio di corpi luminosi a led, giochi e attrezzi per grandi e piccini, percorsi ciclabili e una cattedrale rimasta indenne per ospitare grandi eventi di aggregazione e sociali, l’area è pronta ad accogliere le idee e le esigenze dei suoi fruitori. Terminato il cantiere prosegue ancora il processo di progettazione partecipata con Urban Barriera, il programma di sviluppo urbano partito nel 2011 e finalizzato a innescare un processo di miglioramento complessivo dell’area del quartiere. Da qualche mese è stato avviato un tavolo di lavoro nato per incontrarsi, discutere e costruire una ricco cartellone di attivitĂ  e occasioni mirate alla cura e alla gestione del parco.

Peccei, la giusta dedica per un parco unico

Il Parco – che non a caso sarĂ  intitolato a Aurelio Peccei, torinese, ex dirigente Fiat, fondatore nel 1960 del Club di Roma, famoso per la sua attenzione alle tematiche ambientali e precursore dello studio di modelli di sviluppo sostenibile – è il primo parco “Smart” di Torino e, verosimilmente è unico nel suo genere anche nel panorama paesaggistico nazionale.

Grande attenzione alla sostenibilitĂ  ambientale

Ciò è dovuto al fatto che le scelte progettuali sono state particolarmente attente alla sostenibilitĂ  ambientale: dalla bonifica, attuata sul posto, con reimpiego dei materiali inerti e ferrosi non inquinanti alla realizzazione di pavimentazioni e all’uso di vernici che attivano il processo ossidativo di fotocatalisi di cui è responsabile il biossido di Titanio (TiO2), che, in presenza di luce (raggi ultravioletti), scinde le polveri sottili inattivando l’ossido di azoto che viene dilavato con le piogge. Un processo di ossidazione che giĂ  avviene naturalmente ma che la fotocatalisi accelera, favorendo una piĂą rapida decomposizione ed evitando l’accumulo delle sostanze nocive. Dalle modalitĂ  di gara – che hanno previsto a carico della ditta aggiudicataria dei lavori l’onere di un cantiere a impatto zero che bilanciasse, attraverso la messa a dimora di nuovi alberi, le tonnellate di CO2 prodotte e immesse nell’atmosfera nel corso dei lavori – all’ autonomia energetica su cui può contare il parco grazie all’ impianto fotovoltaico montato da IREN sulla capriata Porcheddu che compensa i quasi 100 corpi a led introdotti per la sua illuminazione. Fino alle panchine in alluminio, in parte proveniente da materiale riciclato e all’ innovativa tecnica utilizzata in vivaio per gli alberi, allevati in contenitori speciali, e poi messi a dimora senza l’ausilio di pali tutori.

La fantasia dei bambini per l’area giochi

Una novità è rappresentata anche dalle modalità di progettazione dell’ area giochi del parco frutto di un articolato percorso partecipato con i bambini della scuola elementare Pestalozzi che, davanti all’enorme distesa “lunare” della bonifica dovuta agli imponenti scavi, hanno immaginato un’invasione pacifica di extraterrestri ecologisti, che tornano sulla Terra a insegnare ai bambini ad averne cura. Dalle loro suggestioni raccolte dai progettisti, è nato il cratere, uno spazio di oltre 1000 mq delimitato da una caratteristica collinetta rivestita in gomma colorata che ospita al suo interno numerose attrezzature per il gioco suddivise per fasce d’età.

Un percorso artistico per raccontare la storia operaia dell’area

Ad arricchire il Parco contribuiscono dieci opere d’arte – 5 sono giĂ  state posizionate – ispirate alla storia operaia dell’area. Memoria di un luogo che per piĂą di un secolo è stata un’area industriale, delle persone e delle storie che lo hanno attraversato, le opere sono state realizzate da giovani artisti che hanno partecipato a un concorso nazionale di idee aperto a studenti degli Istituti di Alta Cultura (Accademie di Belle Arti italiane) e delle FacoltĂ  di Architettura indetto della CittĂ , in collaborazione con il Politecnico e con l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino.

Mag 25


Partirà l’8 giugno il periodo di sperimentazione del To Hand Bike, il progetto che renderà possibile utilizzare lo sharing torinese, oltre alle classiche bici gialle, anche alle persone con ridotte capacità motorie.

Si tratta di un’iniziativa assolutamente unica a livello internazionale, se non addirittura mondiale, che è stata realizzata su proposta dell’Associazione AISP con la collaborazione di TO Bike Sharing. Il periodo di sperimentazione durerà 6 mesi durante i quali i ciclisti potranno prelevare la hand bike prenotando sul sito www.tobike.it dopo ogni utilizzo il biker è invitato a compilare un questionario legato alle specificità della hand bike e del servizio segnalando problematiche ed esprimendo un proprio giudizio. Dopo tutti questi feedback, nella primavera 2016 partirà il servizio e così Torino offrirà la possibilità di utilizzare questo nuovo modo di condivisione della bici anche alle presone con ridotte capacità motorie. Oltre alla handbike, che si basa sulla spinta delle braccia e potrà essere utilizzata da tutti e non solo da chi ha problemi di mobilità, ci saranno anche degli unicicli da applicare direttamente alla propria carrozzina.

“Abbiamo voluto provare ad osare – ha sottolineato l’assessore comunale all’Ambiente, Enzo Lavolta – e mi piace non solo l’idea che Torino sia la prima cittĂ  a sperimentare l’handbike sharing ma anche che la bicicletta si confermi sempre piĂą, nella nostra cittĂ , uno strumento di libertĂ ”.

Alla presentazione del Progetto, questa mattina a Palazzo civico, erano presenti tra gli altri l’assessore all’ambiente Enzo Lavolta, il Presidente di AIPS, Angelo Catanzaro, il VicePresidente Silvio Magliano e i rappresentanti della Compagnia di San Paolo e della Reale Mutua Assicurazioni.

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Mag 22


Venerdì 22 maggio 2015 sono stati intitolati due giardini in memoria dei Magistrati caduti nella difesa dello Stato, in via Modigliani 9 e di Francesca Laura Morvillo, in via Ricaldone, tra via Gradisca e via Tripoli 10.
A scoprire le targhe sono stati il vicepresidente del Consiglio della CittĂ  di Torino, Silvio Magliano, e Marcello Maddalena, Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Torino.
“Sono orgoglioso di essere qui – ha detto Silvio Magliano – per la scelta fatta dalla Città di Torino di intitolare questi due giardini in memoria di Magistrati che hanno pagato con il sacrificio della vita i servizi alle istituzioni, cadendo vittime della follia omicida di gruppi terroristici o dello spietato attacco delle mafie, al pari di altri servitori dello Stato. Il giardino rappresenta altresì un monito per non dimenticare tutti coloro che hanno perso la vita nello svolgere la loro professione di lotta contro il crimine, con dedizione, passione civile e senso del dovere”.
Marcello Maddalena ha sottolineato la sensibilitĂ  che il Comune di Torino ha avuto nel ricordare i magistrati periti ricordando come Francesca Laura Morbillo, prima ancora di essere la compagna del Giudice Giovanni Falcone, era un Magistrato di alta professionalitĂ  e qualitĂ . Il 23 maggio 1992 muore insieme a Falcone e agli agenti di scorta nei pressi dello svincolo di Capaci, fatti saltare in aria da 500 chili di tritolo, mentre stavo viaggiando verso Palermo.
Le due targhe serviranno ai giovani e a tutti coloro che andranno in questi due giardini a non dimenticare le persone che per senso del dovere e civico sono diventati eroi per aver servito lo Stato a difesa della liberta di tutti.

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