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Mag 22


Venerdì 22 maggio 2015 sono stati intitolati due giardini in memoria dei Magistrati caduti nella difesa dello Stato, in via Modigliani 9 e di Francesca Laura Morvillo, in via Ricaldone, tra via Gradisca e via Tripoli 10.
A scoprire le targhe sono stati il vicepresidente del Consiglio della CittĂ  di Torino, Silvio Magliano, e Marcello Maddalena, Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Torino.
“Sono orgoglioso di essere qui – ha detto Silvio Magliano – per la scelta fatta dalla Città di Torino di intitolare questi due giardini in memoria di Magistrati che hanno pagato con il sacrificio della vita i servizi alle istituzioni, cadendo vittime della follia omicida di gruppi terroristici o dello spietato attacco delle mafie, al pari di altri servitori dello Stato. Il giardino rappresenta altresì un monito per non dimenticare tutti coloro che hanno perso la vita nello svolgere la loro professione di lotta contro il crimine, con dedizione, passione civile e senso del dovere”.
Marcello Maddalena ha sottolineato la sensibilitĂ  che il Comune di Torino ha avuto nel ricordare i magistrati periti ricordando come Francesca Laura Morbillo, prima ancora di essere la compagna del Giudice Giovanni Falcone, era un Magistrato di alta professionalitĂ  e qualitĂ . Il 23 maggio 1992 muore insieme a Falcone e agli agenti di scorta nei pressi dello svincolo di Capaci, fatti saltare in aria da 500 chili di tritolo, mentre stavo viaggiando verso Palermo.
Le due targhe serviranno ai giovani e a tutti coloro che andranno in questi due giardini a non dimenticare le persone che per senso del dovere e civico sono diventati eroi per aver servito lo Stato a difesa della liberta di tutti.

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Set 03


Nel trentesimo anniversario della sua scomparsa, anche Torino, città da tempo impegnata a promuovere e incentivare la cultura della legalità, ha voluto rendere omaggio al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso a Palermo in un agguato mafioso insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo.

Nella Sala Rossa si è svolta la commemorazione del generale dalla Chiesa. L’iniziativa scaturisce da una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale di Torino lo scorso 7 maggio, con cui è stato deliberato l’impegno della Città a mantenere viva nella memoria la figura del Generale Dalla Chiesa e a onorarne il profilo con iniziative di carattere nazionale. In mattinata il sindaco Fassino e il presidente del Consiglio comunale Ferraris, insieme al sottosegretario alla Difesa Filippo Milone, hanno deposto una corona al monumento dei Carabinieri.

Il sindaco ha ricordato come la convivenza civile sia una dimensione non solo ideale ma da conquistare giorno dopo giorno, rivolgendo un ringraziamento alle donne ed a gli uomini delle istituzioni che quotidianamente garantiscono a tutti libertà e democrazia e soffermandosi sull’importanza del ricordare sia per rendere onore che per trasmettere memoria senza lasciare che i fatti cadano nell’oblio.
“Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa va ricordato perchĂ© protagonista essenziale della lotta alla mafia – ha sottolineato Fassino – che ha contribuito con la sua intelligenza investigativa, la sua determinazione e il suo sacrificio a far sì che dal 1982 a oggi l’organizzazione criminale sia diventata meno forte e piĂą vulnerabile”.
Il sindaco ha poi ricordato gli anni torinesi del generale, anni bui e difficili, anni di piombo: Dalla Chiesa riuscì con le sue capacità e le sue innovazioni investigative, come il nucleo speciale antiterrorismo, a portare in carcere capi storici come Curcio e Franceschini e personaggi come Patrizio Peci che contribuirono poi alla rottura del muro di omertà che rendeva il terrorismo impenetrabile.
“Ricordare Dalla Chiesa e assumere l’impegno di contrastare il terrorismo e le mafie è compito non solo delle forze dell’ordine e delle istituzioni – ha concluso Fassino – ma dell’intera societĂ , che deve combattere per la convivenza civile difendendo i valori di legalitĂ  e giustizia e manifestando la sua solidarietĂ  verso gli uomini dello stato che lo fanno quotidianamente”.
“I 30 anni che ci separano dalla morte del generale Dalla Chiesa – ha ricordato il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, non ci devono far dimenticare quegli eventi ma anzi devono essere come un monito per tutti per rafforzare quei valori di giustizia, di democrazia e libertà per i quali Dalla Chiesa si era battuto nel corso della sua vita. E’ di grande importanza che le nuove e future generazioni facciano proprio il suo insegnamento di onestà e rispetto delle regole quali valori imprescindibili per ogni paese democratico. Ricordiamo soprattutto un grandissimo italiano, che amava il suo paese. La sua italianità lo ha spinto a fare della lotta alla criminalità la sua missione di vita: da piemontese ha dimostrato senso dello stato di cui è stato fedele servitore”.
“Torino è stata la sede dalla quale gran parte dell’impegno contro il terrorismo è stato gestito da mio padre – ha sottolineato Nando Dalla Chiesa. E’stato un bell’atto che la Città di Torino lo abbia voluto ricordare in questo modo. Perché una parte faticosa e vittoriosa della sua vita nel dedicarsi allo Stato è passata da qui, da Torino”.
All’incontro in Municipio erano anche presenti il sottosegretario di Stato alla Difesa, Filippo Milone, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Michele Vietti, il presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, Valerio Cattaneo, il sancelliere arcivescovile, Mons. Giacomo Maria Martinacci, il prefetto di Torino, Alberto Di Pace, il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, il capo della Polizia di Stato, Antonio Manganelli, il comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, gen. Leonardo Gallitelli, il procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Torino, Gian Carlo Caselli, il comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta, gen. Pasquale La Vacca, il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Maria Ferraris.

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