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Mar 27


Si è svolta questa mattina, in Sala Rossa, la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria alla scrittrice e saggista Antonia Arslan. La decisione era stata assunta dal Consiglio comunale, con voto unanime, il 24 gennaio scorso.
Di origine armena, classe 1938, Antonia Arslan è stata docente di Letteratura italiana presso l’ateneo di Padova. Con i suoi romanzi La masseria delle allodole, La strada di Smirne e Il rumore delle perle di legno, la scrittrice ha grandemente contribuito a diffondere la conoscenza della tragedia vissuta dal popolo armeno nel 1914-1915. All’epoca una minoranza etnica e religiosa in territorio Ottomano, gli armeni furono vittime di un autentico genocidio – ancora oggi negato come tale da parte del governo turco – costato la vita a piĂą di un milione di persone. Dopo il saluto iniziale del presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci (“questa cittadinanza onoraria conferisce lustro in primo luogo alla CittĂ  di Torino”) è stata data lettura di un messaggio pervenuto dall’Ambasciata d’Armenia in Italia, con la quale il Paese caucasico si è felicitato per l’iniziativa, salutando in Antonia Arslan “un’armena e un’italiana” che “ha raccontato l’incontro dell’Oriente con l’Occidente, la memoria ed il futuro”.
Silvio Magliano, primo tra i proponenti del conferimento dell’onorificenza, ha quindi preso la parola, ricordando come già nel 2012 il Consiglio comunale, su sua proposta, si fosse pronunciato unanimemente per il riconoscimento del genocidio armeno. “Occorre rimettere all’agenda politica delle istituzioni una vicenda che non dovrà mai essere dimenticata” ha affermato Magliano, aggiungendo che “Antonia Arslan ha il merito di aver contribuito, anche come docente universitaria, alla cultura italiana, ma anche quello di continuare a raccontare alle giovani generazioni quanto accaduto, affinché la futura classe dirigente non commetta gli stessi sbagli”. Infine, il consigliere ha citato Giovanni Paolo II: “Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono e non c’è perdono senza memoria”.
Matteo Spicuglia, giornalista della sede RAI di Torino, ha ricostruito quella tragedia, distante ormai più di un secolo ma restata profondamente incisa nella memoria degli armeni sopravvissuti alla strage, in gran parte emigrati all’estero come nel caso del nonno di Antonia Arslan, il cui cognome originario era Arslanian. Il giornalista ha anche ricordato quello che ha definito “un genocidio della memoria”, che per molto tempo aveva afflitto anche gli stessi armeni della diaspora, fino a quando una terza generazione, alla quale appartiene la scrittrice, “ha saputo dare voce a quel dolore, alla nostalgia di una Patria perduta per sempre”.
Ha quindi preso la parola la sindaca Chiara Appendino, ringraziando Antonia Arslan “per tutto ciò che ha saputo fare per la nostra comunità, una comunità allargata che non è solo quella torinese”. La sindaca ha sottolineato come i romanzi della nostra nuova concittadina abbiano “dato voce ad una memoria dolorosa perché è ancora viva, restituendo dignità a milioni di persone”, tramite la narrazione “di una storia che parte da una dimensione familiare per divenire poi universale”. Appendino ha quindi ribadito che con il conferimento della cittadinanza onoraria ad Antonia Arslan, la Città riconferma la sua solidarietà con il popolo armeno e con gli altri popoli ancora oggi perseguitati.
Infine, è stata la volta di Antonia Arslan, che si è detta “commossa per il calore e l’amicizia” avvertiti intorno a sé. “Sulle mie spalle si posa, inflessibile, il popolo scomparso”, ha detto citando una frase tratta dal prologo di uno dei suoi libri, “ed oggi sento di nuovo questo peso, il peso di bambini e donne abusati, di uomini che non hanno potuto difendere le loro famiglie. Oggi li sento qui a ringraziare, per questo atto che contribuisce a rompere un silenzio iniziato nel 1923, con il Trattato di Losanna e la definitiva ascesa al potere in Turchia di Mustafà Kemal e durato decenni”. Arslan ha ricordato quelli che ha definito “gli scheletri nell’armadio della Turchia odierna, non colpevole ma complice di quanto avvenne: il genocidio degli armeni, le persecuzioni e l’espulsione di altre minoranze etniche come i greci e gli assiri”. E la scrittrice ha concluso: “D’ora in poi, Torino sarà una delle mie case preferite”.

[fonte: CittAgorĂ ]

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Mar 27


A Palazzo Madama è stato presentato il programma del Festival Antonio Vivaldi che si terrĂ  dal 5 al 23 aprile. Opera, concerti, cinema, mostre e incontri, per un totale di 30 eventi, si alterneranno quotidianamente grazie all’impegno artistico e organizzativo di ventun Istituzioni e Associazioni culturali torinesi. Disponibile la pagina dedicata al festival, con il programma dettagliato e che propone la registrazione della conferenza stampa di presentazione dell’evento.

Disponibile inoltre la registrazione della diretta facebook della conferenza stampa.

VIVALDI SU FACEBOOK

Saranno sette i concerti all’interno del programma del Festival Antonio Vivaldi che verranno proposti su Facebook della pagina della Città di Torino.
Il format darà la possibilità di ascoltare una breve presentazione del concerto, con il contributo di un’intervistatrice e di un artista, e di assistere ai primi minuti dell’esibizione musicale.
Questa formula innovativa, in versione sperimentale, ha l’obiettivo di coinvolgere nuove fasce di spettatori e di promuovere il Festival Antonio Vivaldi e Torino.
La produzione del format è a cura della Città di Torino.

I concerti sono:
Mercoledì 5 aprile ore 18.30
Biblioteca Nazionale – Concerto inaugurale
PERLE MUSICALI DALLE RACCOLTE FOĂ€ E GIORDANO
A cura de L’Archicembalo, della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino e dell’Associazione ABNUT.

Sabato 8 aprile ore 20.30

Biblioteca Nazionale
IL CONCERTO DOPPIO IN VIVALDI E BACH
A cura dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI

Martedì 11 aprile ore 21
Conservatorio
VIVALDI XL
A cura dell’Orchestra FILARMONICA di Torino

Mercoledì 12 aprile ore 21
Conservatorio
SUONATE A DUE VIOLINI.
A cura dell’UNIONE MUSICALE

Giovedì 13 aprile ore 20
Teatro Regio
L’INCORONAZIONE DI DARIO
A cura del TEATRO REGIO

Giovedì 20 aprile ore 21
Conservatorio
JUDITHA IN TRIONFO
a cura della STEFANO TEMPIA

Domenica 23 aprile ore 20.30
Biblioteca Nazionale – Concerto di chiusura
«TRA L’ERBE I ZEFFIRI»
A cura della DE SONO

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