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Giu 15


 

Ogni scuola possiede un patrimonio culturale da riscoprire e valorizzare. L’esperienza della Casa del Sole, nata come luogo di accoglienza, di cura e di istruzione per bambini fragili, svantaggiati e soprattutto poveri e oggi scuola dell’infanzia comunale, è un esempio, tra i più significativi, di costruzione e trasmissione della memoria.

Il nuovo allestimento e l’apertura permanente del suo museo, testimonianza d’eccezione delle esperienze, delle persone, degli eventi che lì hanno lasciato una traccia indelebile sono stati inaugurati vernedì 15 giugno.

Creato due anni fa – partendo dal recupero di documenti, fotografie e testimonianze del periodo storico dal 1915 ai giorni nostri – oggi il museo si rinnova con una mostra, nella quale sono elementi centrali l’esperienza e il protagonismo delle bambine e dei bambini: dalla scoperta alla raccolta, dalla catalogazione degli oggetti ritrovati all’allestimento.
Le memorie raccolte sono presentate in ogni ambiente scolastico che viene così trasformato in uno spazio espositivo: il salone e il corridoio d’ingresso accolgono la mostra permanente e la mappa del museo; le aule, i corridoi, gli uffici custodiscono gli oggetti così come sono stati ritrovati dai bimbi. L’allestimento permanente è suddiviso in quattro sezioni: storia della casa, vita della casa, voci dalla casa, la nostra amica Giorgina.

“È giusto e bello che un luogo speciale come la Casa del Sole sia il luogo dove celebrare la possibilità per bambine e bambini, anche di età davvero tenera, di fare storia, di rivolgere il motore potente della curiosità infantile verso l’interrogazione degli oggetti, la costruzione di narrazioni e comprensioni. Da dove vengono gli oggetti intorno a noi, perché sono fatti così, e cosa ci raccontano se li interroghiamo? Queste domande possono essere l’inizio di un viaggio di scoperta a qualunque età†sottolinea Federica Patti, assessora all’Istruzione della Città di Torino.

“Il museo scolastico Casa del Sole è il risultato di un percorso iniziato nel 2016 quando la scuola aderì al progetto “Vuoi costruire il tuo museo scolastico? del servizio Archivi musei e patrimonio culturale. L’esito di questa collaborazione fu la mostra “La casa del Sole, da soccorso laico e servizio pubblico†con la quale si è aperta una scommessa i cui esiti non erano certi. Con l’inaugurazione del nuovo allestimento del museo possiamo dire che l’educazione al patrimonio culturale, il prendersi cura della memoria collettiva, a partire dagli oggetti e dai segni lasciati dal passato, sono un percorso concretamente accessibile anche ai più piccoli†afferma Francesca Leon, assessora alla Cultura della Città di Torino.

La costruzione del museo scolastico ha dato ai piccoli la possibilità di guardare con occhi diversi il mondo che li circonda e l’aver focalizzato l’attenzione su alcuni oggetti li ha resi speciali nella loro fantasia. Attraverso questa esperienza, inoltre, i bimbi hanno potuto confrontarsi con una nuova dimensione temporale dilatata e straordinaria.

In occasione del centenario della fondazione della Casa del Sole, una delle più significative esperienze novecentesche in campo laico, la Città ha pubblicato il volume La Casa del Sole. Storia di una istituzione torinese a cura di Maria Grazia Tiozzo, Isabella De Gasperi e Alessio Bottai.

Come altre 13 scuole torinesi, Casa del Sole ha aderito al progetto “Vuoi costruire il tuo museo scolastico?†nato come disseminazione di un progetto europeo Comenius Regio (2009/2011) ideato da museiscuol@ del Servizio Archivi, Museo e Patrimonio Culturale della Città di Torino e dall’Associazione culturale Strumento Testa e si avvale della consulenza scientifica di INDIRE – Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa.

Il museo scolastico si propone come uno spazio di supporto e di potenziamento alla formazione e vuole essere il fulcro dell’educazione al patrimonio culturale, un luogo di apprendimento partecipato e di inclusione, una palestra per lo studio attraverso le fonti, un territorio di memoria collettiva della comunità, un patrimonio condiviso e appartenente a ciascuno di noi.

Giu 15


Torino è stata scelta per far conoscere il contributo dell’agricoltura alla storia e allo sviluppo del Paese con il Villaggio contadino della Coldiretti, inaugurato oggi, venerdì 15 giugno, per restare aperto tutto il weekend, con l’apertura straordinaria al pubblico dei Giardini Reali Superiori per l’esclusivo abbinamento tra cultura ed enogastronomia che rappresentano l’elemento trainante della vacanza Made in Italy.

Una opportunità unica per vivere in città un giorno da contadino nella stalla con gli animali della fattoria, sui trattori, in sella ad asini e cavalli, nell’agriasilo con i bambini, nell’orto con le verdure di stagione ma anche scoprire i trucchi di bellezza delle nonne con l’agricosmetica, gustare le ricette tradizionali dei cuochi contadini o acquistare direttamente dagli agricoltori esclusivi souvenir per se stessi o a regalare agli altri. L’unico posto al mondo dove tutti possono fare una esperienza da gourmet con il miglior cibo italiano a soli 5 euro per tutti i menu preparati dagli agrichef con i sapori antichi della tradizione, dal riso Carnaroli al basilico genovese Dop e Parmigiano Reggiano Dop al riso S.Andrea al gorgonzola Dop e nocciole del Piemonte Igp fino al riso Vialone nano Igp all’isolana e alla pasta di grano Senatore Cappelli e condimenti all’amatriciana, al pesto, al basilico, all’oliva taggiasca e Grana Padano.

Senza dimenticare l’innovazione con i salumi e la carne 100% italiana servita nelle bracerie e la pizza autenticamente tricolore, dalla farina all’olio, dal pomodoro alla mozzarella di bufala campana Dop ma anche il pesce ligure, lo street food green, gli agrigelati con latte d’asina e la torta di nocciole Piemonte Igp. E ancora birre agricole e degustazione di vini. Spazio al più grande mercato a chilometri zero con Campagna Amica con aree dedicate alle categorie più deboli e alle specialità delle aree terremotate che saranno offerte dagli agricoltori colpiti dal sisma in Piazza Castello. Solidarietà anche con l’iniziativa “La spesa sospesa†con la possibilità per i visitatori di lasciare pagati frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare della spesa a chi non può permettersela.

#Stocoicontadini (www.coldiretti.it) è anche una occasione unica per scoprire la Fattoria italiana, dalla mastodontica Piemontese alla minuta Pezzata Rossa Oropa fino alla Cabannina considerata a rischio di estinzione per i pochi animali ancora presenti, dal cavallo Avelignese all’asino Pantesco di Pantelleria (in Italia ci sono solo 77 esemplari) , dalla pecora delle Langhe che stava scomparendo alla Sambucana dalla preziosa lana, ma anche il maiale nero di Parma, la capra di Roccaverano dal cui latte si ottiene la inimitabile Robiola di Roccaverano Dop. E, ancora, le razze curiose di oche, anatre, conigli e galline come la Bionda Piemontese e la Bianca di Saluzzo detta anche bianca di Cavour, che animano la campagna italiana.

Con il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, il segretario generale Vincenzo Gesmundo e l’intera giunta nazionale presenti il Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e la Sindaca di Torino Chiara Appendino insieme a esponenti Istituzionali, rappresentanti della società civile, studiosi, sportivi ed artisti che discuteranno su esclusivi studi e ricerche elaborate per l’occasione dalla Coldiretti sui temi dell’alimentazione, del turismo dell’ambiente e della salute.

Maggiori informazioni e il calendario degli eventi sul sito del Villaggio Coldiretti

Giu 15


Si è svolta questa mattina al Parco Dora la preghiera della comunità musulmana torinese in occasione della festività di Id al-fitr, che segna la fine del mese di Ramadan. La sindaca Chiara Appendino ha fatto un breve saluto, cedendo il compito di portare la voce della Città all’assessore Marco Giusta. Erano presenti  anche il Presidente del Consiglio Comunale, Fabio Versaci e l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia.

“Se guardo al presente, vedo davanti a me un momento di festa, un momento di gioia – ha esordito l’assessore – vedo una comunità numerosa, che parla con l’amministrazione pubblica attraverso il nostro tavolo di lavoro, che attraverso l’organizzazione di momenti come le moschee aperte e la chiusura del Ramadan è sempre più preparata, formata, consapevoleâ€.

Un percorso importante, ma non ancora terminato, ricco di traguardi raggiunti ma anche di difficoltà irrisolte. “L’unica soluzione è quella di aprirci a vicendaâ€, spiega Giusta, sottolineando il valore strategico del Patto di condivisione sottoscritto con l’Amministrazione comunale da tutte le associazioni di fede islamica e il continuo dialogo con le istituzioni locali e nel Tavolo Interfedi che riunisce i rappresentanti delle religioni presenti in città.

Il Patto sottolinea che il percorso comune di incontro “lo facciamo per i nostri figli e per le nostre figlie- prosegue Giusta – ed è per loro che dobbiamo iniziare ad alzare lo sguardo e progettare il futuro. Integrazione, e partecipazione da sole non bastano senza il lavoro, senza i diritti sociali per tutte e per tutti. Il welfare, l’educazione dei nostri figli e delle nostre figlie, la sicurezza sociale non sono temi che ci dividono, sono i temi che ci uniscono. Tutti contribuiamo, dobbiamo contribuire alla società, ognuno secondo le sue possibilitàâ€.

E ha concluso dicendo: “La Città di Torino vuole essere la patria di comunità che si parlano, vuole essere famiglia, e come ogni famiglia lavorare insieme per il benessere comuneâ€.