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Giu 15


Si è svolta questa mattina al Parco Dora la preghiera della comunità musulmana torinese in occasione della festività di Id al-fitr, che segna la fine del mese di Ramadan. La sindaca Chiara Appendino ha fatto un breve saluto, cedendo il compito di portare la voce della Città all’assessore Marco Giusta. Erano presenti  anche il Presidente del Consiglio Comunale, Fabio Versaci e l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia.

“Se guardo al presente, vedo davanti a me un momento di festa, un momento di gioia – ha esordito l’assessore – vedo una comunità numerosa, che parla con l’amministrazione pubblica attraverso il nostro tavolo di lavoro, che attraverso l’organizzazione di momenti come le moschee aperte e la chiusura del Ramadan è sempre più preparata, formata, consapevole”.

Un percorso importante, ma non ancora terminato, ricco di traguardi raggiunti ma anche di difficoltà irrisolte. “L’unica soluzione è quella di aprirci a vicenda”, spiega Giusta, sottolineando il valore strategico del Patto di condivisione sottoscritto con l’Amministrazione comunale da tutte le associazioni di fede islamica e il continuo dialogo con le istituzioni locali e nel Tavolo Interfedi che riunisce i rappresentanti delle religioni presenti in città.

Il Patto sottolinea che il percorso comune di incontro “lo facciamo per i nostri figli e per le nostre figlie- prosegue Giusta – ed è per loro che dobbiamo iniziare ad alzare lo sguardo e progettare il futuro. Integrazione, e partecipazione da sole non bastano senza il lavoro, senza i diritti sociali per tutte e per tutti. Il welfare, l’educazione dei nostri figli e delle nostre figlie, la sicurezza sociale non sono temi che ci dividono, sono i temi che ci uniscono. Tutti contribuiamo, dobbiamo contribuire alla società, ognuno secondo le sue possibilità”.

E ha concluso dicendo: “La Città di Torino vuole essere la patria di comunità che si parlano, vuole essere famiglia, e come ogni famiglia lavorare insieme per il benessere comune”.