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Ott 26


Riaprono le porte al pubblico dopo quasi tre anni gli spazi della biblioteca civica Alberto Geisser di corso Casale, all’interno del parco Michelotti. Un momento che la Città di Torino ha deciso di celebrare ospitando, negli spazi completamente rinnovati della biblioteca, una mostra fotografica, che farà parte degli appuntamenti di Exposed.Torino Foto Festival, una videoinstallazione nell’ambito dei progetti speciali di Artissima ed una installazione della ventiseiesima edizione di Luci d’artista, il cui programma è stato svelato nel corso della serata.

Tre grandi iniziative che danno simbolicamente il via a quello che a Torino sarà, come ogni anno, il mese dell’arte contemporanea.

Spiega il Sindaco Stefano Lo Russo: â€œLo scorso anno abbiamo riaperto la biblioteca Carluccio, oggi restituiamo alla città gli spazi della Geisser, arricchiti di un’offerta culturale di alto profilo che ne farà nelle prossime settimane una delle tappe immancabili per gli appassionati di arte contemporanea. Con i fondi europei abbiamo scelto di investire sulla cultura, a partire dai luoghi. Le biblioteche sono infatti il cuore del Piano Integrato Urbano della Città di Torino e sono 18 quelle che beneficeranno di interventi di rigenerazione urbana, per favorire la piena accessibilità alla cultura e migliorare la qualità dello spazio pubblico e dei luoghi della socialità e dell’inclusioneâ€.

Immersa nel verde del parco Michelotti, la biblioteca intitolata al banchiere, imprenditore e filantropo Alberto Geisser aveva visto gli ultimi ingressi a gennaio del 2020. L’edificio, risalente agli anni cinquanta, necessitava infatti di importanti lavori di ristrutturazione e rifunzionalizzazione energetica, che sono stati realizzati grazie ai fondi PON Metro per un totale di circa due milioni di euro. Gli interventi hanno riguardato l’installazione di nuovi infissi, il rifacimento degli impianti, la coibentazione delle pareti per un maggiore comfort energetico e hanno permesso di ricavare nuovi spazi dalla ristrutturazione dei locali al piano interrato che saranno destinati ai laboratori.

“Questa è sicuramente la bella conclusione di un momento tanto atteso- dichiara l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia-. La biblioteca civica Alberto Geisser riapre alla cittadinanza e accoglierà, oltre agli spazi per la lettura e lo studio, anche un’area bambini, una sala incontri e due aule per laboratori, completamente immersi nel verde. Per questo – aggiunge – abbiamo voluto festeggiare questo momento con tre grandi progetti di altrettante realtà di primissimo piano del mondo dell’arte e della cultura torinese, che ringrazio. Tutte le esposizioni saranno fruibili gratuitamente, cogliendo così l’occasione per conoscere anche questo luogo, che ben rappresenta il modello di biblioteca che abbiamo in mente, aperta al territorio e ai bisogni dei cittadiniâ€.

Ott 26


Il 2024, anno delle celebrazioni del bicentenario del Museo Egizio, segna l’inizio di  una nuova stagione  di  trasformazione del  Museo non solo da un punto  di vista architettonico, ma anche sotto il profilo dell’allestimento e della ricerca archeologica.

Il progetto architettonico  del  nuovo   Museo entra  ora  nella  fase esecutiva ed è firmato da David Gianotten e Andreas Karavanas, dello  studio  Oma  (Office  for  Metropolitan  Architecture)  di Rotterdam.

Dopo  la vittoria, lo scorso gennaio, da parte di Oma del concorso internazionale di idee, bandito dalla Fondazione Compagnia di San Paolo  nel  2022, si  Ã¨ aperta una fase  di  gestazione  del  progetto definitivo,  frutto  di  mesi  di  confronto  tra gli architetti  e i  vertici  e i curatori del Museo, l’Accademia delle Scienze, proprietaria del palazzo barocco del Collegio dei Nobili, sede del Museo, e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino.

Dopo   il  via  libera  da parte della  Conferenza  dei  Servizi  e del Comitato scientifico dell’Egizio, in cui siedono sei rappresentanti dei più   importanti   musei   internazionali,   il   Comune  di   Torino   ha approvato le deroghe al regolamento edilizio della Città.

Passaggi  formali  che ora consentiranno  al  museo di  mettere a bando i lavori, che inizieranno nel prossimo anno. Si darà così concretezza ad un progetto ambizioso di rifunzionalizzazione della corte e di  restituzione  alla  città  di  un  nuovo   spazio  pubblico,  di allestimento di un giardino egizio nella corte coperta, di una nuova sala  immersiva  all’interno  del  Museo, del  restauro e del riallestimento del Tempio di Ellesija e della Galleria dei Re, progetti per cui si prevedono 23 milioni di investimenti.
Tra i  primi a credere in questa nuova stagione dell’Egizio, sostenendolo   anche  dal   punto    di   vista   finanziario   Ã¨  stato  il Ministero della Cultura. C’è stato poi l’appoggio incondizionato di Accademia delle Scienze, che crede in questo ampliamento. Fondazione  Compagnia  di  San  Paolo  ha  dato avvio  ad  un progetto innovativo di mecenatismo con  il Concorso internazionale di idee per il nuovo  Egizio e anche Fondazione Crt  ha deliberato un sostegno economico all’Egizio, così come la Regione Piemonte e il Comune di Torino. Hanno poi generosamente offerto un sostegno economico per i diversi progetti che riguardano il bicentenario    Alpitour,   Camera   di    Commercio   di    Torino, Consulta di Torino, Ferrovie dello Stato, Intesa Sanpaolo, Lavazza, Reale Mutua.

“Celebrare  i   200   anni  del  Museo,  non   Ã¨ solo  un  esercizio  di memoria,  ma significa  anche  programmare il  futuro.  Il  progetto architettonico di Oma nasce sulla scorta di nuova visione di Museo, più articolato e multiforme: ente di ricerca, luogo inclusivo, spazio in cui, come recita l’articolo 3.2 della Costituzione italiana, si lavora per  abbattere  gli   ostacoli   che  impediscono   il   pieno   sviluppo armonico della persona. L’idea di coprire la corte nasce quindi dalla volontà di creare una nuova agorà, che sia restituita alla collettività e, al contempo, rendere fruibile gratuitamente il Tempio di Ellesija donato dall’Egitto  all’Italia.    Dopo   la  trasformazione  del  2015   il Museo si  Ã¨ aperto al  mondo, ha cambiato  costantemente la  sua offerta espositiva, ha studiato nuove strade e ricette per raccontare non solo la cultura materiale, ma anche la storia nascosta dei reperti e della civiltà dell’antico Egitto. Per il bicentenario abbiamo deciso di  riflettere  sul  ruolo dell’Egizio:  Ã¨ un  luogo  di  conservazione  o di distruzione?  Cosa gli  manca a 200  anni  dalla  fondazione?  Ãˆ  a partire  da questi  interrogativi  che vedrà la  luce  il  nuovo  Museoâ€, hanno spiegato, la presidente del Museo Egizio, Evelina Christillin e il direttore, Christian Greco.

“Il team OMA è orgoglioso di essere stato nominato progettista architettonico per la trasformazione del Museo Egizio. La vasta collezione, la ricca storia che incarna e la visione del bicentenario ci ispirano a rafforzare il significato culturale del Museo Egizio attraverso l’architettura. Il Museo Egizio trasformato sarà ancora più connesso  con   la  città  e pubblicamente  accessibile,  integrando l’ambizione del Museo di promuovere l’impegno pubblico. Ci complimentiamo con  il Direttore e il suo team per la loro visione di un  museo aperto e contemporaneoâ€,  ha dichiarato  David Gianotten, Managing Partner di Oma.

Il centro di gravità del Museo Egizio più antico al mondo si sposta, dunque, nella corte del palazzo barocco del Collegio dei Nobili, che si  trasformerà  in  una nuova agorà, su due livelli,  piano  terreno e piano  ipogeo,  coperta  da  una  struttura trasparente  in  vetro  e acciaio. Si tratta di uno  spazio aperto gratuitamente, di fatto di un ampliamento del Museo e di Accademia delle Scienze, che avranno a disposizione circa 975  metri quadrati in più. Un luogo in cui convivranno un giardino egizio, un bookshop nel porticato, che sarà nuovamente    aperto    verso    la     corte,    una    caffetteria,     la biglietteria e l’info point del Museo e dell’Accademia delle Scienze.

Tre gli ingressi all’Egizio in futuro: non  solo da via Accademia delle Scienze, ma anche da via Duse e da Via Maria Vittoria. Mentre la corte coperta diventerà il centro nevralgico da cui il visitatore potrà partire liberamente alla scoperta dei 12mila reperti antichi in esposizione, senza seguire un percorso preordinato.
Dalla corte si potrà accedere direttamente al Tempio di Ellesija, il più  antico  tempio  rupestre della  Nubia,  che approdò a Torino  nel 1966. A seguito della costruzione  della  diga  di Assuan,  il  Museo Egizio  fu chiamato  a contribuire  alla  campagna per il salvataggio dei tempi della Nubia, che rischiavano di essere sommersi dalle acque del lago Nasser. Il governo egiziano decise di donare all’Italia il  tempio,  in  segno di  gratitudine  per la  partecipazione  del  nostro Paese all’operazione di salvataggio: il reperto, dopo  una complessa operazione di trasporto e ricostruzione all’interno del Museo Egizio, fu  presentato a Torino  alla  presenza  delle  autorità  italiane  ed egiziane nell’autunno del 1970. A distanza di oltre mezzo secolo il Museo Egizio, nell’ambito del rinnovamento per il bicentenario, sceglie   di   offrire   alla   collettività   la   visita   gratuita   del   tempio.

Sempre dalla corte si accede al  piano  ipogeo,  dove grazie  ad un progetto all’avanguardia con  l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova nascerà una nuova sala immersiva. Il visitatore dal centro di Torino verrà trasportato virtualmente in Egitto, all’interno del paesaggio,  una quarta dimensione  in  cui  appassionati  e studiosi potranno ricontestualizzare la collezione del Museo e immergersi in atmosfere  lontane,  nel tempo e geograficamente.
E poi  ancora, tra i progetti  che prenderanno il  via  nel  2024  c’è  il rinnovamento della Galleria dei Re: lo statuario sarà oggetto di un riallestimento  filologico  che lo  vedrà immerso  nella  luce  naturale; attraverso le finestre che verranno riaperte si potranno intravedere gli elementi dello statuario.

Alla  base di  questa evoluzione  verso un  Egizio  più  trasparente e permeabile  alla  comunità  scientifica  e alla  collettività,  c’è  l’idea  di un museo come laboratorio della contemporaneità, in cui la storia, l’archeologia e la ricerca, siano sì uno  strumento per preservare il passato e la memoria, ma anche una sorta di lente di ingrandimento sull’oggi e su un patrimonio condiviso  che ci permette di sentirci parte di un’unica collettività.

Numerosi i progetti che già da quest’anno hanno accompagnato la riflessione sul futuro dell’Egizio e dei musei in generale e che traghetteranno il  museo verso le  celebrazioni.  In questo solco  si inserisce il ciclo di incontri dal titolo “What’s a Museum?â€, ideato e condotto dal direttore dell’Egizio, Christian Greco, una sorta di laboratorio, di brainstorming internazionale, per immaginare l’evoluzione dei musei,  sulla  scorta delle  best practice  mondiali. A Torino  sono approdati  e approderanno i direttori  delle  maggiori istituzioni museali mondiali. Il prossimo appuntamento, l’ultimo del 2023, il 9 novembre, vedrà protagonista il direttore del Museo del Prado di Madrid, Miguel Falomir Faus, museo che proprio recentemente è stato oggetto di un profondo cambiamento. Mentre il  primo  appuntamento del  2024   sarà  il  17  gennaio: è atteso a Torino Taco Dibbits del Rijksmuseum di Amsterdam.

Ma prima  del  2024, dal 28  novembre al 1° dicembre 2023  sono attesi a Torino fisici, antropologi, filosofi, sociolinguisti, archeologi, paleopatologi, esperti del patrimonio, curatori, museologi e neuroscienziati, provenienti da tutto il mondo per un confronto internazionale dal titolo “Im/materialities, Museums between real and digitalâ€. Esperti  provenienti  dal  Massachussets  Institute  of Technology,  all’Università  di  Oxford,  dal  Cern e da diversi  atenei italiani faranno il punto  sulle tecnologie digitali al servizio dei musei e della ricerca archeologica.

Il bicentenario dell’Egizio avvolgerà l’intera città con iniziative anche al  di  fuori  del  Museo. Il Comune di  Torino aprirà  il 2024  proprio all’insegna del bicentenario del Museo, con  il Concerto di Capodanno che vedrà protagonista l’Egizio.
In  piazza  Castello  il  1°  gennaio  2024   sarà l’Orchestra Filarmonica di Torino, con un grande concerto e installazioni video ad inaugurare simbolicamente le celebrazioni del bicentenario del Museo Egizio. L’Orchestra Filarmonica di Torino, diretta da Giampaolo   Pretto,  eseguirà   composizioni   di   Mozart e  Verdi. L’evento sarà trasmesso in diretta televisiva su Sky  Classica HD, diretto da Paolo Marenghi, e sarà presentato da Paolo Gavazzeni, direttore artistico del canale, insieme alla conduttrice Alba Parietti.

Tra le  novità  imminenti  c’è  poi  la  riapertura  al  pubblico  del  terzo piano   del   Museo,  che   non    sarà   più   dedicato   alle   mostre temporanee, ma ospiterà in maniera permanente la Galleria della Scrittura, 600  metri quadrati dedicati alle lingue e alle scritture dell’antico Egitto, geroglifici, ma non solo.

Dalla storia del Palazzo del Collegio dei Nobili che a partire dal 1824 ha avuto diversi interventi fino alle campagne di scavo in Egitto nel Novecento e poi  nel  XXI secolo,  dalle  scoperte dei  reperti  al  loro studio  fino  alla  digitalizzazione:  la  storia  a cavallo  di  due secoli del   Museo Egizio, che ha chiuso solo due volte nella sua vita nel corso della seconda guerra mondiale e della pandemia,   si muove di  pari  passo con  quella  del  Paese.  E  le  diverse  evoluzioni  del Museo, fino a diventare crocevia internazionale di ricerche e studi in   campo  egittologico,   sono  al   centro  di   una  pubblicazione scientifica,       un       lavoro       corale       con       cui       si       stanno misurando curatori ed esperti internazionali        e      che     uscirà nell’autunno del 2024, dedicato alla memoria  Carla Barbati, già presidente  del  Consiglio  Universitario  nazionale  e Consigliere  di Stato.

In vista del bicentenario poi il Museo Egizio dà il via ad un secondo cantiere “immaterialeâ€: grazie all’assegnazione dei contributi del bando PNRR  â€œRimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi†finanziato dall’Unione europea  – NextGenerationEU, a confermare  la  volontà  di  grande apertura dell’istituzione, l’Egizio ha lavorato con  stakeholder e associazioni per poter consentire pari accesso alle informazioni da parte di sordi, ciechi e persone con  difficoltà cognitive. La collaborazione ha dato luogo ad un sistema multimodale in ottica Accessibility for All; saranno a disposizione visite con  esperienza tattile su pannelli ed elementi  della  collezione,  guide  in  LIS,  supporti  di accompagnamento in CAA.
Inoltre, grazie al finanziamento previsto dal bando Esponente di Fondazione CRT,  si  Ã¨ intervenuti  in  via  sperimentale  anche sul contenuto delle didascalie della sala di Deir el -Medina, una delle più  importanti  del  Museo, con  un’opera  di  interpretazione  che ha coinvolto i curatori e i membri dell’Ufficio Interpretazione, Accessibilità e Condivisione.

Per l’occasione del bicentenario il Museo Egizio ha voluto rinnovare la propria immagine e progettare un’identità visiva dedicata, che è stata  creata  in   collaborazione   con   Studio   FM.   La  creatività conferisce  un  grande peso al  pittogramma  del  logo,  che diventa motivo decorativo alludendo al percorso fatto in questi 200 anni.
Il  claim  â€œ200  anni di  Museo  Egizio. La memoria  Ã¨ il  nostro futuroâ€,   accompagnato da  un   logo   con   lettering   molto   pulito, diviene da oggi il segno distintivo del Bicentenario e delle sue celebrazioni.

 

Ott 26


Questa mattina le sale auliche di Palazzo Civico hanno ospitato una delegazione vietnamita proveniente da Ho Chi Minh City. Ad accogliere e portare il saluto della Città di Torino la vicesindaca Michela Favaro. 
Il percorso di scambio e cooperazione internazionale tra le due città è stato avviato ufficialmente nel 2015, con la firma di un Patto di collaborazione tra le parti, accordo che, per la città vietnamita in particolare, ha rappresentato il primo atto ufficiale di collaborazione con una città italiana. Un documento che a sua volta è stato non a caso siglato in concomitanza con il primo anniversario dall’apertura del Consolato Generale d’Italia nella città vietnamita. A questo, negli anni successivi, sono seguiti diversi incontri che hanno di volta in volta toccato tematiche specifiche nel confronto tra le due amministrazioni: economia, istruzione, cultura, turismo, e-government, pianificazione urbana e ambiente. Nell’ultimo, del luglio 2022, è stato approfondito il tema del mantenimento dell’ordine pubblico durante gli eventi, in particolare quelli politici e sportivi, fare da leit motiv nello scambio di competenze ed esperienze tra le due città e i rispettivi corpi di polizia locale.

L’incontro di oggi, che ha visto la città vietnamita rappresentata dal vicepresidente del Comitato Popolare Vo Van Hoan, oltre che da diversi funzionari dei settori  finanza, commercio e giustizia, è stata così occasione per fare il punto su una cooperazione che, benchè relativamente recente, è stata finora utile e molto apprezzata da entrambe le realtà urbane, ma anche e soprattutto per gettare le basi di quella che sarà quella futura, con la promessa per entrambe di cercare nuove occasioni e modalità che portino un continuo crescendo dell’amicizia e della collaborazione tra la Città di Torino e Ho Chi Minh City.