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Gen 26


Sala Congregazioni ha ospitato alla presenza del Sindaco Stefano Lo Russo l’investitura ufficiale di Gianduja e la presentazione della Giacometta 2024, le due tipiche maschere della Famija Turinèisa e del carnevale cittadino. Sono Marco Raiteri, avvocato torinese impegnato nel sociale, e Tina Scavuzzo, laureata in antropologia culturale con una tesi sulle tradizioni popolari. Una riconferma la loro, ratificata, come da tradizione, da un atto notarile.
Al classico appuntamento di lancio del Carnevale ha partecipato anche il gruppo folcloristico “Ij danseur dël Pilon†di Piemonte Cultura che, guidati dal loro presidente Bruno Donna, si sono esibiti con alcune danze popolari piemontesi. Presenti inoltre l’attore Mario Brusa che ha recitato alcune poesie in piemontese e il musicista Nino Carriglio che si è esibito al Sax.

Malgrado un periodo ridotto dall’anticipazione della Pasqua gli impegni della Famija Turinèisa saranno anche quest’anno numerosi. Un programma che dopo la visita alle Autorità civili e militari locali, prevede, tra l’altro, una due giorni a Verona, con il Comitato delle Maschere Italiane, ospiti del Carnevale Bacanal del Gnoco, e la partecipazione alla fagiolata†di Santhià e al Carnevale di Ivrea il martedì grasso.
Ci saranno inoltre diversi incontri presso istituti scolastici e RSA e per dare ufficialità alla presentazione delle maschere di Chieri, Crescentino, Carignano oltre alla partecipazione alle sfilate del Gran Balon (elezione della Rusnenta) di Oleggio, di Chivasso, ed altre ancora in via di definizione.

Gen 26


Torino celebra il Giorno della Memoria nella Sala Rossa di Palazzo Civico, rinnovando il ricordo della Shoah per commemorare le vittime dell’Olocausto, lo sterminio del popolo ebraico, degli Internati Militari e di tutti i deportati nei campi nazisti.

Il Coro di Voci Bianche del Teatro Regio, con pianoforte e direzione del Maestro Claudio Fenoglio, ha introdotto questa mattina la celebrazione con le note di due brani di Mendelssohn (“Veni domine†e “Laudate pueriâ€) e con il “Va pensiero†di Verdi.

Sono intervenuti, oltre al Sindaco Stefano Lo Russo e alla Presidente del Consiglio Comunale Maria Grazie Grippo, il Prefetto di Torino Donato Giovanni Cafagna, l’assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte Fabrizio Ricca, il Vicepresidente del Consiglio regionale e Presidente Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Daniele Valle, la Vicepresidente della Comunità Ebraica di Torino Anna Segre e il Rabbino Capo Ariel Finzi. L’orazione ufficiale è stata affidata alla direttrice della Fondazione Circolo dei Lettori Elena Loewenthal.

Momento centrale della celebrazione è stata la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore conferite con Decreto dal Presidente della Repubblica a 20 cittadini italiani internati nei lager nazisti e ai familiari dei deceduti, per la prima volta consegnate nella Sala del Consiglio Comunale. 19 i familiari che hanno ritirato il riconoscimento mentre a esserne insignito personalmente è stato Giovanni Frasca Pozzo, di 100 anni, che fu internato a Krusevac (Serbia) dal 8 ottobre 1943 al 2 giugno 1945, accompagnato dal Sindaco di Castellamonte, dove risiede, in frazione Campo Canavese. “Sono venuto accompagnando i figli e i nipoti dei miei commilitoni – ha detto nel suo discorso di ringraziamento -. Tutti loro sono ‘andati avanti’ e io sono l’ultimo testimone diretto, ma oggi è come se fossimo ancora insieme. Sento forte il dovere di trasmettere la memoria delle nostre storie, per lasciarla in eredità ai giovani. Questa medaglia – ha concluso- ci aiuti a ricordare il prezzo della libertà riconquistata e il valore della pace che speriamo ritorni presto ovunque nel mondoâ€.

Oltre a Giovanni Frasca Pozzo, unico ancora in vita, il riconoscimento è andato a: Filippo Buccheri, Pierino Loro Piana, Cesare Morino, Giovanni Penna, Silvio Viggiano, Ugo Barral, Riccardo Leva, Antonio Pietro Beardo, Giacomo Bozzello, Lorenzo Frasca Pozzo, Lorenzo Goglio, Lorenzo Bernardo Maddio Rocco, Isidoro Nabot, Giacomo Troglia, Oreste Bocca, Virginio Capone, Giovanni Borello e Antonio Trinchero.

Il Sindaco Stefano Lo Russo ha dichiarato: “La Memoria è un valore fondamentale per la nostra comunità, un vero ‘vaccino contro l’indifferenza’, per usare le parole della Senatrice Liliana Segre. Ed è proprio da questa indifferenza che dobbiamo continuare a tenerci lontani, custodendo e tramandando il valore della Memoria alle nuove generazioni. Loro dovranno tenere accesa quella luce capace di essere guida anche nei momenti più complessi e scuri, come quello che stiamo vivendo, e continuare a illuminare un cammino che porti lontano da indifferenza, antisemitismo, odio e razzismoâ€.

Ricordare e far ricordare, coltivando la Memoria per costruire un domani migliore. Con questi obiettivi ogni anno, il 27 gennaio, viene celebrata in tutto il mondo la Giornata della Memoria, perché proprio in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Il programma completo delle iniziative è disponibile al link: http://www.comune.torino.it/eventi/calendario/giorno-della-memoria-2024/

Gen 26


Ricordare e trasmettere la memoria, perché questa è indispensabile per orientarsi nel mondo e implica scelte decisive per l’oggi. Un dovere di cui la celebrazione della Giornata della Memoria, in ricordo delle vittime dell’Olocausto, amplifica il valore perché come ebbe a scrivere Primo Levi, tra i pochi che fecero ritorno dal campo di concentramento di Auschwitz: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostreâ€.

Questa mattina al Cimitero Monumentale di Torino, la Città ha ricordato lo sterminio del popolo ebraico e i deportati nei campi nazisti con una commemorazione dei caduti al Campo della Gloria dove sono sepolti i partigiani e vi sono i cippi dei Deportati politici (Aned) e degli Internati militari (Anei). La cerimonia, alla quale hanno partecipato gli assessori Gianna Pentenero e Paolo Chiavarino, si è poi conclusa davanti alla lapide del cimitero israelitico con i nomi degli oltre 400 ebrei torinesi che non hanno più fatto ritorno a casa.