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Set 30


«Cinque giorni fa, quando sono arrivata a Terra Madre, ero convinta di voler fare la maestra d’asilo. L’altro ieri, alla fine della giornata, ho detto a mamma che questa è la prima volta che vedo il nostro prodotto apprezzato: le persone sono curiose di sapere come coltiviamo e trasformiamo ciò che vendiamo. Su questo non avevo mai riflettuto, ma dà così tanta soddisfazione che mi ha fatto pensare che, un giorno, l’azienda potrebbe diventare mia. Magari un agriasilo!». Alice è giovanissima: la mattina va a scuola, al pomeriggio raggiunge il laboratorio dove aiuta a invasettare ed etichettare le creme e le composte di cipolle di Alife, Presidio Slow Food dell’alto Casertano. Sua mamma, Antonietta Melillo, è la referente dei produttori e la persona che, una dozzina di anni fa, ha recuperato i semi dagli anziani del borgo e ha ripreso a coltivare una varietà pressoché scomparsa. «Non si aspettava di sentire quelle mie parole – racconta, gli occhi gonfi di emozione -. Terra Madre mi ha aperto un mondo. Pensavo che tutto si fermasse alla cipolla: coltivata, trasformata, venduta. Mamma dà tutta se stessa per le cipolle. Per anni l’ho vista tornare a casa così stanca da non aver la forza di parlare: adesso sto capendo che dietro a tutto questo c’è un valore. E non solo per noi».

Quella di Alice è una delle tante, potentissime, storie di giovani che abbiamo ascoltato a Terra Madre Salone del Gusto, la manifestazione internazionale dedicata alle politiche agricole e a chi nel mondo produce cibo buono, pulito, giusto e sano. Organizzata da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, in cinque giorni, dal 26 al 30 settembre, ha coinvolto oltre 300 mila persone al Parco Dora di Torino intorno allo slogan Noi siamo Natura.

«Vorrei che questa edizione di Terra Madre fosse dedicata a due amici, due delegati che erano qua con noi nel 2022: Dror Or, produttore di formaggi israeliano, e Bilal Saleh, produttore di olio palestinese della Cisgiordania. Il 7 ottobre, i terroristi hanno sequestrato Dror e i figli e ucciso la moglie. Dopo qualche mese lui è stato trovato morto, mentre i bambini fortunatamente sono in salvo. Saleh è stato ucciso il 30 ottobre mentre si trovava nell’oliveto, freddato da un colono che gli ha sparato dal villaggio vicino. Terra Madre è un luogo di pace, perché a Torino arrivano persone da tutto il mondo per dialogare. Senza dialogo, senza ascolto, senza rispetto per la diversità non esiste pace». Lo ha detto Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, chiudendo la quindicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, a Torino.

Una pace che non riguarda solo gli esseri umani, ma anche la natura: «Il futuro è qui, oggi, perché a Terra Madre è protagonista un’agricoltura che si occupa dei prossimi secoli, non soltanto dei prossimi mesi – ha affermato Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia â€“. Migliaia di donne e uomini, contadine, allevatori, pescatori che hanno testimoniato modelli altri, modelli agroecologici che tutelano la biodiversità e sanciscono la necessità della sovranità alimentare. Modelli in grado di garantirci un progresso che intreccia indissolubilmente il benessere umano, con quello animale, con gli ecosistemi».

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha dichiarato: «Qui a Terra Madre la suggestione del nome racchiude il senso più profondo della manifestazione. Anche nelle epoche antiche la divinità principale era associata al valore della terra e alla sua protezione. Abbiamo lingue diverse, storie diverse, religioni diverse. Una cosa però unisce da sempre il pianeta: viviamo di pesca e di agricoltura. Senza di esse non può sopravvivere nessun popolo e noi immaginiamo che questa debba essere una costante che durerà anche nei prossimi secoli. Tracciare la rotta corretta è la strada che dobbiamo intraprendere. Sviluppare la sicurezza alimentare, dare buon cibo a tutti è la nostra priorità. Enrico Mattei diceva “non voglio vivere da ricco in un paese poveroâ€, io non voglio, e so di avere sintonia in questo con tanti tra i presenti, vivere in una civiltà che pretende di essere ricca, in un mondo che è fatto di poveri».

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha dichiarato: «Desidero portare il ringraziamento della Regione a chi ha lavorato per realizzare questo grande evento culturale, che contribuisce a diffondere la cultura che in Piemonte portiamo avanti da sempre, di quel cibo buono, sicuro e giusto che caratterizza le nostre produzioni e garantisce la dignità di tutte le persone che vengono coinvolte nella filiera produttiva. Mi fa particolarmente piacere poi che Terra Madre Salone del Gusto si sia svolta nella stessa settimana del G7: è molto significativo che questo evento abbia avuto un filo diretto con il G7, ovvero il luogo in cui si decidono le politiche agricole del mondo».

Il sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo ha dichiarato: «Il cibo, come la musica e lo sport, rappresenta un linguaggio universale in grado di unire le persone e questo appuntamento rappresenta da vent’anni una importantissima occasione di conoscenza e di riflessione su come questo debba essere buono ma anche sostenibile ed etico. La scelta della location di Parco Dora, che accoglie la manifestazione per la seconda volta, si conferma riuscita, non soltanto perché si tratta di una cornice adatta ad ospitare grandi eventi ma anche perché questo luogo, uno dei simboli della rigenerazione urbana e della contaminazione tra culture diverse, è sicuramente in linea con il messaggio che Terra Madre si propone di trasmettere».

Nella corso della giornata il Sindaco Stefano Lo Russo ha partecipato a tre appuntamenti istituzionali: la cerimonia di consegna del premio “Abbiamo un Mondo in comune†a tre progetti di cooperazione internazionale; la sottoscrizione dei protocolli di cooperazione internazionale “Torino e le città solidali†tra il Sindaco di Torino e i sindaci di Betlemme (territori palestinesi), Khouribga (Marocco), Louga (Senegal) e Praia (Capoverde); e la consegna da parte del Sindaco, nel corso dell’incontro “Buono, pulito e giusto a misura di cittàâ€, di una targa a Carlo Petrini come riconoscimento del lavoro svolto in questi 20 anni di Terra madre a Torino.

Dalla periferia al centro

Boschi e aree interne, pastorizia e apicoltura, sono alcuni dei temi che ha messo al centro la 15esima edizione di Terra Madre. Visti come marginali, questi luoghi (oltre il 70% del territorio italiano) e questi mestieri rappresentano in realtà una prospettiva concreta, un paradigma economico e sociale basato sull’accoglienza e la cooperazione. Luoghi dove si pratica l’agroecologia, un approccio alla produzione che tutela e rigenera la biodiversità, i suoli e le acque, in cui gli esseri umani sono parte della natura. 

Un’idea di futuro che i visitatori hanno potuto ascoltare dalle parole di 700 relatori dall’Italia e dall’estero intervenuti alle conferenze. Ma anche dalle testimonianze di centinaia di contadini, cuochi, artigiani e attivisti che hanno animato il Mercato italiano e internazionale e i mille eventi in programma. 

A Torino Slow Food ha riunito nuovamente il popolo di Terra Madre, che ha animato Parco Dora restituendo alla manifestazione quella vitalità e unicità che non si avvertiva da alcuni anni, a causa del covid e della sua onda lunga. 

La moltitudine di Terra Madre si è ritrovata per affermare con forza che il futuro è qui, in un sistema alimentare che non depreda e inquina la natura, ma la rispetta, che non genera iniquità e sfruttamento, ma promuove condivisione e giustizia. Una rivoluzione gentile, culturale e colturale, che parte dal basso, affermando a gran voce che un cibo buono, pulito e giusto per tutte e per tutti è possibile. È una questione di scelte: della politica, delle istituzioni, ma anche di ognuno di noi.

I 3000 delegati arrivati a Terra Madre da 120 Paesi nei prossimi mesi condivideranno questo senso di fiducia verso l’umanità e il futuro, riunendosi negli eventi che la rete sta già organizzando in tutti i continenti, dall’Asia al Nord America fino in Europa. 

L’impegno di Slow Food non si ferma

Il futuro del cibo e dell’agricoltura dipende innanzitutto dalla consapevolezza e dalla capacità di scegliere delle cittadine e dei cittadini di domani. Per questo, proprio oggi, Carlo Petrini lancia l’appello al Governo per inserire l’educazione alimentare nelle scuole italiane (sulla piattaforma Change.org).

L’esempio dei giovani di Terra Madre

A Torino in questi giorni abbiamo celebrato i 20 anni degli Orti Slow Food a scuola. «Fare l’orto è stato determinante nella costruzione della mia autostima» racconta Simone Diana, 23 anni di Moncalieri (Torino) ricordando la sua esperienza di bambino, come elemento fondamentale per la crescita personale. «È stata una delle esperienze più belle della mia vita» ha raccontato Jacopo Febi, 19 anni di Livorno: «Da bambini era soprattutto un momento divertente, ma oggi riflettiamo su ciò che abbiamo imparato anni fa e ne traiamo insegnamento».

Olimpia Maesano, attivista della rete giovani di Slow Food, è impegnata su diversi fronti nel suo territorio. Con la rete Slow Grains ha contribuito a far conoscere nove pani dell’Aspromonte, tra cui il pane di Pellegrina, che viene prodotto solo da donne, comunità molto forte nata grazie ai forni comunitari e che permette di preservare 12 ettari di grani tradizionali. A Torino, Olimpia ha presentato alcune delle buone pratiche territoriali scovate e segnalate dai 150 giovani da tutta Italia che si sono riuniti lo scorso maggio a Roma, all’Anteprima Terra Madre per condividere un’idea nuova di futuro.

Tra i tanti giovani protagonisti di questi giorni a Parco Dora c’è anche Ernesto Salizzoni, giovanissimo cuoco dell’Alleanza Slow Food: «È stato bello rivedere gli altri ragazzi della rete giovani di Slow Food» ammette, benché il tempo per godersi l’evento non sia stato molto, dovendo alternarsi nello SlowTruck di Paolo Betti, volto storico dell’Alleanza, nel preparare spätzle, focacce e polente con i Presìdi Slow Food. Una collaborazione, nata ai tempi di uno stage scolastico, che è prima di tutto un’amicizia fondata sulla condivisione degli stessi, imprescindibili, valori ai fornelli.

Terra Madre oggi chiude da dove ha cominciato, con la distribuzione su libera offerta di una parte delle meravigliose piantine dell’Orto Slow Food che in questi giorni bambine e bambini, ragazzi e adulti hanno toccato e annusato per scoprire varietà vegetali e fiori amici degli impollinatori. Appuntamento alle 17 nell’Orto Slow Food. Il ricavato sarà destinato al progetto degli Orti.

Set 30


Il sindaco Stefano Lo Russo ha firmato oggi, in occasione dell’ultima giornata di Terra Madre Salone del Gusto, quattro protocolli di collaborazione tra Torino e le città di Betlemme (Territori palestinesi), Khouribga (Marocco), Louga (Senegal) e Praia (Capoverde). “Torino e le Città Solidali†è un tassello importante per il consolidamento delle relazioni tra queste città, già impegnate in diversi progetti di cooperazione trans-territoriali.

La firma degli accordi ha visto protagonisti il sindaco Lo Russo e i primi cittadini delle città di Betlemme (Territori palestinesi) Anton G. A. Salman, di Khouribga (Marocco) Mohamed Zekrani, di Praia (Capoverde) Francisco Carvalho. Assente per impegni politici il sindaco di Louga (Senegal) Moustapha Diop, sostituito dal segretario generale della Città di Louga.

Con Betlemme la Città di Torino ha già realizzato azioni nell’ambito energie rinnovabili, dell’acqua e dei mercati e condivide il progetto “Akli Baladi†(“Mangia localeâ€), presentato al bando Aics-Maeci 2023, che vede tra i partner Slow Food Italia, le città palestinesi di Gerico e Beit Jala e numerose città italiane tra cui Pavia, Caltagirone, Bergamo, Reggio Emilio, Sesto Fiorentino e Bra.

Hanno più di vent’anni anche le relazioni tra Capoverde e Torino, che ospita il consolato onorario capoverdiano. I progetti condivisi riguardano principalmente i temi della riqualificazione e della rigenerazione delle periferie urbane, dei diritti per tutte e per tutti, del contrasto alla violenza di genere e delle politiche alimentari tra cui “Sabor Cabo Verde†e “Pratoâ€. Con Praia, poi, la nostra città condivide l’esperienza di Città ospiti del Forum mondiale sullo sviluppo locale promosso da UNDP, che Torino ha organizzato e ospitato nel 2015 e Praia nel 2017.

È storica anche la collaborazione tra Torino e il Marocco. Tra le ultime iniziative intraprese dalle Città di Torino, nell’ambito di una storica collaborazione con il Marocco, il progetto “Mentorâ€, che coniuga cooperazione internazionale e migrazione circolare, e l’impegno nel consolidamento dei partenariati con tutte le aree da cui provengono i nuovi cittadini torinesi, a seguito della mozione del Consiglio comunale “Torino guarda oltreâ€.

Il protocollo firmato con il Senegal è il rinnovo di un accordo già esistente fin dal 2007, che affonda le sue radici nella significativa presenza della comunità senegalese di Torino e nei numerosissimi progetti di cooperazione decentrata realizzati dal 2001 ad oggi sui diversi temi delle politiche locali: lavoro e creatività giovanile, ambiente e rifiuti, turismo responsabile e cultura, come il progetto “Reti al lavoroâ€.

In mattinata le delegazioni sono state ricevute a nella Sala Rossa di Palazzo Civico dalla Presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo.

Nel corso dell’incontro in Sala Rossa, al quale era presente anche il consigliere Angelo Catanzaro, la presidente Grippo ha accolto le quattro delegazioni ricordando come per la nostra città questi giorni siano stati i giorni dell’amicizia e della cooperazione internazionale. La presidente ha presentato agli ospiti la Sala Rossa come il luogo nel quale maturano decisioni importanti per la comunità torinese, anche oltre i confini del suo territorio. Decisioni che non sono solo il frutto di una volontà politica, ha sottolineato Grippo, ma anche risultato di un lavoro che discende dalla carta fondamentale della Città, lo Statuto, alla quale la nostra amministrazione si ispira: in essa si legge, ha citato la presidente, “Torino contribuisce alla cooperazione pacifica tra i popoli e le nazioni con l’obiettivo di valorizzare il proprio ruolo in questo contestoâ€, da ciò si evince come la costruzione di relazioni sia un pilastro della politica cittadina. Un principio, ha ricordato Grippo, che è stato protagonista di questa XV edizione di Terra Madre e Salone del Gusto.
 
La presidente della Sala Rossa ha anche ricordato come la nostra comunità si sia configurata nell’ambito della mobilità internazionale delle persone, con molti torinesi che provengono da altri Paesi, compresi quelli rappresentati dalle quattro delegazioni. Nel caso di Betlemme e dei territori palestinesi, poi, esiste una collaborazione di lunga data, ha aggiunto Grippo, ricordando anche un progetto di collaborazione in Marocco, nel campo dell’imprenditoria giovanile, che si concluderà nei prossimi giorni con la partecipazione del consigliere Abdullahi Ahmed. “Torino ha un’attitudine all’accoglienzaâ€, ha concluso la presidente Grippo, “che ha contribuito a determinare la composizione della comunità che vi abitaâ€.
Set 30


Il sindaco Stefano Lo Russo, nello stand Nutrire le Città nell’ambito di Terra Madre Salone del Gusto, ha consegnato il premio ‘Abbiamo un mondo in Comune’ istituito nel 2022 dalla Città di Torino in memoria di Aurelio Catalano, Maurizio Baradello e Anna Tornoni, tre suoi dirigenti scomparsi prematuramente e protagonisti della scena pubblica torinese nello sviluppo di attività di solidarietà internazionale e di iniziative per la pace.

“Per la Città di Torino â€“ ha commentato il Sindaco Stefano Lo Russo – questo è un premio speciale perché è dedicato alla preziosa eredità che ci hanno lasciato tre persone, Aurelio Catalano, Maurizio Baradello e Anna Tornoni, che hanno rappresentato l’essenza stessa di cosa la pubblica amministrazione deve essere, ovvero fare bene il proprio lavoro e farlo nell’interesse della comunità. Questo rende sicuramente ancora più importante questo riconoscimento per chi oggi lo riceve e ci vogliamo congratulare con loro. Con il loro impegno hanno messo in campo iniziative importanti e contribuiscono a portare avanti quello spirito di adesione all’interesse pubblico che ha contraddistinto Aurelio, Maurizio e Annaâ€.

Tre le sezioni del premio che si propone di diffondere la conoscenza di buone pratiche innovative e di successo nell’ambito della cooperazione internazionale per lo sviluppo.

Il premio Maurizio Baradello rivolto agli Enti Locali italiani e alle Regioni meritevoli di iniziative di cooperazione territoriale allo sviluppo. Il vincitore è stato il Comune di Cuneo con il progetto ‘Cambiando de lente’ (Bolivia).

Il premio Aurelio Catalano indirizzato alle Organizzazioni della Società Civile (OSC) e agli enti non profit del terzo settore con sede legale in Italia che si siano distinte per iniziative di cooperazione allo sviluppo (emergenza, ricostruzione, assistenza, sviluppo sostenibile). Ad aggiudicarselo l’Associazione dei Senegalesi a Torino – AsT con il progetto ‘Non à la violence’ (Senegal).

Il premio Anna Tornoni diretto alle Organizzazioni della Società Civile (OSC) e ad altri soggetti pubblici o privati, non solo del settore no profit, con sede legale in Italia, che abbiano messo in atto iniziative di cooperazione allo sviluppo o di finanza. Quest’ultimo è stato assegnato all’Associazione Movimento per l’autosviluppo, l’interscambio e la solidarietà – M.a.i.s. Ong per il progetto ‘Programma di microfinanza’ (Egitto).

Note biografiche

Aurelio Catalano è stato dirigente della Regione Piemonte, direttore generale della Provincia di Torino e direttore della Divisione Politiche giovanili e Cooperazione internazionale e Pace della Città di Torino dal 2001 al 2004. Ha posto le basi per una nuova stagione di relazioni internazionali orientata alla cooperazione città-città, favorendo accordi di partenariato con Scutari (Albania), Breza (Bosnia), Campo Grande e Salvador de Bahia (Brasile), Ouagadougou (Burkina Faso), Praia (Capo Verde) e Kragujevac (Serbia). Insieme ad altri attori della cooperazione operanti a Torino è stato un dinamico promotore del programma ‘100 città per il Brasile’, nato per appoggiare le politiche di decentramento amministrativo attraverso una rete di istituzioni locali italiane e brasiliane.

Maurizio Baradello, successore di Aurelio Catalano, ha guidato il Settore Cooperazione internazionale e Pace dal 2004 al 2015, quando ha iniziato il suo impegno di parlamentare presso la Camera dei Deputati. Ha ampliato le partnership istituzionali e dato impulso all’organizzazione di grandi eventi di cooperazione e per la pace: dalla Tregua Olimpica (2005) sino al Forum mondiale sullo sviluppo locale dell’UNDP organizzato a Torino nel 2015, trasformando un partenariato essenzialmente basato sui Tavoli-città (luoghi di concertazione tra organizzazioni della società civile, aziende partecipate, enti locali) in un’azione legata a progetti cofinanziati da istituzioni regionali, nazionali ed europee, direttamente gestiti dalla Città di Torino in qualità di capofila o di partner pubblico. Anche nel periodo in cui ha diretto il Comitato Ostensione Sindone ha sempre avuto a cuore le possibili sinergie tra i due ambiti, arrivando a promuovere progetti di cooperazione allo sviluppo in partenariato con la Custodia di Terra Santa.

Anna Tornoni ha diretto il Settore Cooperazione internazionale e Pace dal 2017 al 2020, dopo averlo precedentemente seguito, sotto il profilo amministrativo-contabile, in qualità di dirigente, e poi di direttrice, dei Servizi finanziari. Ha unito competenza e professionalità a una spiccata capacità di relazionarsi con le persone, assumendo incarichi di vertice in molte Divisioni dell’amministrazione comunale (finanze, appalti, decentramento, politiche giovanili e pari opportunità). La sua ultima missione è stata nei Territori Palestinesi, dove ha guidato una delegazione per il monitoraggio di un importante progetto Torino-Betlemme sulle energie rinnovabili. Il premio è dedicato a lei e alla sua visione in materia di sostenibilità finanziaria come fattore di sviluppo sostenibile, ed è destinato agli attori della cooperazione che hanno elaborato progetti innovativi e di impatto nel campo della finanza sostenibile, economia circolare, micro credito e ogni altra forma di cooperazione economico-finanziaria.