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Lug 09


Ha inaugurato oggi l’ex edicola-chiosco di Porta Palazzo in piazza della Repubblica 1/F. Sarà la sede della Portineria di comunità “Lo Spaccio di cultura” che, da un lato, offrirà servizi in grado di far risparmiare tempo alle persone impegnate nella routine quotidiana e, dall’altro lato, aiuterà le persone a rischio di emarginazione sociale, offrendo un lavoro a uomini e donne in difficoltà, anche a causa di un contesto urbano che lascia poco spazio allincontro e alla socialità. Questo obiettivo, nel segno dell’innovazione sociale, è stato riconosciuto dall’Unione europea come buona pratica nei mesi di lockdown.

Il servizio di portineria era stato lanciato già a ottobre seguendo il modello francese di Lulù. I due portinai giravano per il centro di Torino su una bici a tre ruote per consegnare fiori, spesa, pacchi. Servizi a pagamento che continueranno a essere offerti insieme a servizi di sos tecnologia, commissioni in uffici pubblici, mini traduzioni, babysitting, dogsitting, consegna fiori. Ma la Portineria di comunità è anzitutto un luogo di cultura, dove molti gruppi di cittadinanza attiva si stanno organizzando con piccoli laboratori, concerti. Sarà anche punto informativo per le attività culturali e turistiche della città. Nei mesi primaverili ed estivi, inoltre, diverrà un punto di riferimento per studenti e adolescenti che potranno incontrarsi, studiare o passare del tempo all’aria aperta, grazie anche al Wi-Fi gratuito intorno allo spazio dell’edicola dove saranno sistemati alcuni tavolini.  Per far sì che tutto il territorio collabori, oggi alla presenza delle autorità e dei vecchi edicolanti, è stato anche firmato un Patto di comunitàun documento nel quale si ribadisce l’idea di una società che vuole tornare a occuparsi concretamente delle persone. I firmatari si impegneranno, ciascuno con le proprie competenze, a fare crescere azioni di reciproco aiuto.

Come richiedere i servizi della Portineria

La struttura è stata concessa dal Comune e resterà aperta per una prima fase dalle 9.30 alle 18, dal lunedì al sabato. Chi vorrà, potrà richiedere i servizi di portineria scrivendo alla mail info@spacciocultura.it, entrando nel sito www.spacciocultura.it, o chiamando il numero  3478788271.

Non solo servizi ma anche Spaccio di cultura

Lidea è di vendere i giornali dando supporto alledicola dallaltra parte della piazza, nel rispetto della vocazione originaria dello spazio. Inoltre, dal primo luglio la Portineria è anche diventata un punto verde, grazie al bando della Città. Quindi sono stati programmati laboratori, incontri, cinema, musica e teatri.

La Storia

 “Lo Spaccio di Cultura” La Portineria di Comunità è uno dei 15 progetti di innovazione sociale sostenuti dalla Città di Torino, attraverso il bando ‘Torino social factory, cofinanziati dal Pon Metro Programma Operativo Città Metropolitane 2014 – 2020 e ideato da Rete Italiana di Cultura Popolare in partenariato con Ufficio Pastorale Migranti e Nessuno è straniero.  I progetti della Rete per l’attivazione di comunità e la promozione di cultura e solidarietà sono sostenuti dalla Fondazione CRT che è anche partner di una comune iniziativa alle OGR per coinvolgere il tessuto sociale e produttivo attorno ai temi dell’innovazione e della creatività. L’edicola ha potuto godere di un restauro e una veste moderna Grazie al Bando Rincontriamoci della Fondazione Compagnia di San Paolo. Da due anni la Rete ha stretto un’alleanza anche con una delle più importanti aziende Made in Torino, Lavazza, con cui collabora a progetti sociali con ricadute sul territorio sostiene la portineria nei progetti contro la dispersione scolastica.

‘La Portineria di Comunità è un luogo dove offrire e ricevere servizi e informazioni, allacciare rapporti, scambiare fiducia e costruire microprocessi di reciproca conoscenza che rendano più vivibile la comunità per tutti”, afferma la sociologa e presidente della Rete italiana di cultura popolare, Chiara Saraceno.

“Promuovere l’innovazione sociale è un obiettivo che lega la Fondazione CRT e la Rete Italiana di Cultura Popolare, ancora insieme per un progetto originale di rigenerazione urbana, coesione, inclusione: un luogo di relazioni fondate su figucia per far rinascerelegami di socialità interrotti durante il lockdown. Nei prossimi due anni costruiremo con la Rete una Comunità di prossimità con i residenti e il tessuto sociale e produttivo attorno alle OGr, connotandole come Officine della partecipazione”, dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT e Direttore Generale delle OGR, Massimo Lapucci. 

“Unire servizi per il quartiere e progetti culturali, mettendo in relazione bisogni e potenzialità, fornendo un punto fermo di contatto con le persone: guardo con molto interesse a questa sperimentazione, perché potrebbe diventare un modello da cui partire per la costruzione di una rete di “portinerie di comunità” a livello cittadino”, afferma l’Assessore alle Pari Opportunità e Integrazione, Marco Giusta.

 

“In tempi di grandi diseguaglianze le innovazioni tecnologiche sono ancora più rilevanti, ma sono solo alcuni degli strumenti in grado di migliorare la qualità di vita delle persone. Serve un tipo di innovazione sociale che crei nuovi modelli di società più solidale ed equilibrata e che coniughino la connessione tra punti di necessità e punti di abbondanza. Per questo guardiamo con interesse al progetto di Portineria di comunità che mira a far incontrare fasce deboli della popolazione (chi è senza occupazione) con fasce benestanti (con buoni stipendi ma poco tempo) in modo che ci sia uno scambio reciproco win-win”, afferma l’assessore all’Innovazione Marco Pironti.

“Inclusione, integrazione, territorio, storie di vita, competenze e formazione sono molti degli elementi caratterizzanti le attività di community engagement di Lavazza. La collaborazione con Rete Italiana di Cultura Popolare ci ha portato a sposare con entusiasmo anche il progetto Portineria di Comunità, a cui prendiamo parte con due obiettivi fondamentali: contribuire alla lotta alla dispersione scolastica e al proseguo del lavoro di mappatura del quartiere Aurora, attraverso il Portale dei Saperi. Queste attività sono anche un ideale seguito di quanto realizzato con il Progetto A.A.A. –  Accoglie Accompagna, Avvicina, esempio di come sia possibile un’interazione virtuosa tra il territorio e i soggetti che lo vivono, conciliando le competenze dei singoli e delle imprese con il tessuto sociale e produttivo in cui operano” dichiara Mario Cerutti, Direttore Sostenibilità del Gruppo Lavazza.

“Da tempo sviluppiamo progetti di attivazione delle comunità – commenta Antonio Damasco, direttore della Rete Italiana di Cultura Popolare – e negli ultimi anni abbiamo capito che bisognava mettere in discussione la definizione classica di questo concetto. Per prendersi cura delle comunità in modo efficace e utile, è necessario individuare un nuovo parametro di appartenenza. Molto più che far parte di una medesima cultura, ciò che oggi identifica e dà forza a una comunità è vivere nello stesso luogo. Per mettere in relazione i singoli occorre partire da un criterio geografico e non semantico, facilitando lincontro dei loro saperi e delle loro narrazioni”.

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Giu 29


In corso Francesco Ferrucci angolo via Nino Bixio, l’Assessore alle Politiche giovanili e Città creativa, Marco Giusta, è intervenuto in alla presentazione della prima opera collettiva degli artisti di “Murarte” dedicata al tema del  lockdown e,  in modo particolare, alle sue conseguenze per chi maggiormente ha subito, o subirà, i duri contraccolpi di una crisi che, da sanitaria, si sta mutando in economica e sociale.

Con un lavoro corale, portato a termine nel weekend del 20 e 21 Giugno da un gruppo di 9 artisti del circuito di MurArte, riprende le attività.

Salute, casa e lavoro sono le chiavi di volta su cui è stato costruito l’intero intervento che analizza un periodo complesso, fatto di difficoltà e contraddizioni, che nel bene e nel male hanno messo in luce le criticità della società in cui viviamo.
In questa cornice Abel.baelNice and the FoxDrouflaWASP CREW, Pietro Cervino, Luca MustaccioliSprayVenom Graffiti hanno approfondito alcuni degli aspetti più controversi delle conseguenze del confinamento, come l’impatto psicologico dell’isolamento, l’ansia generata dall’emergenza, il digital divide, la crisi economica, e altri ancora.

L’opera è stata pensata e progettata attraverso la regia tecnica e artistica di Monkeys Evolution, durante il mese di giugno e realizzata grazie al supporto de Il Cerchio E Le GocceTorino Creativa e Comune di Torino.

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Mag 17


“Una lotta estremamente aspra, come tutte quelle che si pongono come obiettivo mettere in discussione costrutti culturali radicati, che in questi casi prendono la forma di luoghi comuni e timori irrazionali”.

Così la sindaca Chiara Appendino ha definito la lotta contro l’omofobia e la transfobia, che oggi celebra la sua Giornata mondiale di sensibilizzazione e di riaffermazione a fronte di venti contrari che la paura del futuro alimenta nella nostra società.

Oggi in Sala Rossa il presidente del Consiglio comunale Versaci, la sindaca Chiara Appendino e l’assessore ai Diritti e alle Famiglie Marco Giusta, insieme alla comunità Lgbt e ad altre autorità cittadine, hanno celebrato la Giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia (IDAHOTB, International Day Against Homophobia, Transphobia and Biphobia).

“Cosa succede quando il mosaico che ricreiamo attraverso modelli di pensiero codificati e stabilizzati nel tempo non trova più riscontro nei fatti che ci circondano? Spesso la risposta è una reazione istintiva: paura. La paura di ciò che non conosciamo”, ha proseguito la sindaca. “Ma il contraltare alla paura è la conoscenza. Ogni conoscenza contribuisce a ridefinire il mosaico e a scoprire realtà e modelli nuovi”.

Un percorso che, secondo l’assessore Giusta, spinge a forzare mentalità ancora chiuse e a liberare le persone e con esse l’intera società: “Una libertà raggiunta e conquistata da qualcuno diventa sempre una libertà per tutte e tutti”. La libertà conquistata, ad esempio dalle famiglie omogenitoriali di ottenere il riconoscimento dei diritti dei propri figli. “Non nascondo il grande orgoglio provato nell’essere stata Torino la prima città in Italia a garantire questo riconoscimento” ha rivendicato la prima cittadina.

Il tema scelto per la Giornata di quest’anno è “Alleanze per la solidarietà”. “Nessun reale avanzamento dei diritti può essere ottenuto soltanto con l’impegno dei soggetti interessati al cambiamento – ha sottolineato Marco Giusta – senza coinvolgere tutte le componenti della società. L’azione per la registrazione dei bambini e delle bambine nate da coppie omosessuali che ha visto la Città di Torino impegnata in queste settimane ha offerto un concreto esempio di alleanze per la solidarietà: saperi specialistici in campo giuridico e amministrativo sono statti messi a disposizione per trovare una soluzione che permettesse alla sindaca di assumersi la responsabilità politica della registrazione, compatibilmente con le leggi vigenti, e allo stesso tempo di sottolineare il vuoto legislativo esistente”.

Onorare quindi la Giornata IDAHOTB in maniera non soltanto celebrativa, per chi ha il mandato di rappresentare la cittadinanza, conclude Giusta, “significa mettere in campo azioni concrete che rimuovano le discriminazioni”. Infine, Giusta ha evidenziato la necessità di una legge nazionale di contrasto all’omofobia e alla transfobia.

[fonte: TorinoClick]

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