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Mag 17


“Una lotta estremamente aspra, come tutte quelle che si pongono come obiettivo mettere in discussione costrutti culturali radicati, che in questi casi prendono la forma di luoghi comuni e timori irrazionali”.

Così la sindaca Chiara Appendino ha definito la lotta contro l’omofobia e la transfobia, che oggi celebra la sua Giornata mondiale di sensibilizzazione e di riaffermazione a fronte di venti contrari che la paura del futuro alimenta nella nostra società.

Oggi in Sala Rossa il presidente del Consiglio comunale Versaci, la sindaca Chiara Appendino e l’assessore ai Diritti e alle Famiglie Marco Giusta, insieme alla comunità Lgbt e ad altre autorità cittadine, hanno celebrato la Giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia (IDAHOTB, International Day Against Homophobia, Transphobia and Biphobia).

“Cosa succede quando il mosaico che ricreiamo attraverso modelli di pensiero codificati e stabilizzati nel tempo non trova più riscontro nei fatti che ci circondano? Spesso la risposta è una reazione istintiva: paura. La paura di ciò che non conosciamo”, ha proseguito la sindaca. “Ma il contraltare alla paura è la conoscenza. Ogni conoscenza contribuisce a ridefinire il mosaico e a scoprire realtà e modelli nuovi”.

Un percorso che, secondo l’assessore Giusta, spinge a forzare mentalità ancora chiuse e a liberare le persone e con esse l’intera società: “Una libertà raggiunta e conquistata da qualcuno diventa sempre una libertà per tutte e tutti”. La libertà conquistata, ad esempio dalle famiglie omogenitoriali di ottenere il riconoscimento dei diritti dei propri figli. “Non nascondo il grande orgoglio provato nell’essere stata Torino la prima città in Italia a garantire questo riconoscimento” ha rivendicato la prima cittadina.

Il tema scelto per la Giornata di quest’anno è “Alleanze per la solidarietà”. “Nessun reale avanzamento dei diritti può essere ottenuto soltanto con l’impegno dei soggetti interessati al cambiamento – ha sottolineato Marco Giusta – senza coinvolgere tutte le componenti della società. L’azione per la registrazione dei bambini e delle bambine nate da coppie omosessuali che ha visto la Città di Torino impegnata in queste settimane ha offerto un concreto esempio di alleanze per la solidarietà: saperi specialistici in campo giuridico e amministrativo sono statti messi a disposizione per trovare una soluzione che permettesse alla sindaca di assumersi la responsabilità politica della registrazione, compatibilmente con le leggi vigenti, e allo stesso tempo di sottolineare il vuoto legislativo esistente”.

Onorare quindi la Giornata IDAHOTB in maniera non soltanto celebrativa, per chi ha il mandato di rappresentare la cittadinanza, conclude Giusta, “significa mettere in campo azioni concrete che rimuovano le discriminazioni”. Infine, Giusta ha evidenziato la necessità di una legge nazionale di contrasto all’omofobia e alla transfobia.

[fonte: TorinoClick]

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Mag 15


La Città di Torino dice no alle discriminazioni e aderisce alla tredicesima Giornata Internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia del 17 maggio (IDAHOT), con un ricco calendario di iniziative cui quest’anno, per la prima volta, si aggiunge una campagna di sensibilizzazione – promossa dall’amministrazione comunale – con 1200 manifesti, realizzati dal Coordinamento Torino Pride e affissi nelle strade di Torino, per affermare l’impegno di tutti e di tutte contro ogni forma di discriminazione e violenza nei confronti delle persone LGBT.

Ideata da Louis-Georges Tin, curatore del Dictionnaire de l’homophobie, la prima Giornata internazionale venne celebrata il 17 maggio 2005, a quindici anni esatti dalla data del 17 maggio 1990 in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità rimosse dalla lista delle malattie mentali l’omosessualità.
Il 17 maggio è dunque una data particolarmente significativa nel processo storico che ha condotto al centro dell’attenzione delle organizzazioni internazionali e degli Stati i temi del rispetto dei diritti umani, della realizzazione dell’eguaglianza sostanziale di opportunità e della rimozione delle forme di discriminazione sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.

Si tratta di una ricorrenza di grande valore civile e “il messaggio che vogliamo lanciare – afferma Marco Giusta, assessore alle Pari Opportunità – è quello di una città sempre più inclusiva e aperta alle differenze e che in maniera chiara e netta dice no a ogni discriminazione, di qualunque genere”.

Per il 2017 il Comitato Internazionale dell’IDAHOT – l’organismo creato per sostenere le celebrazioni di questa giornata – ha scelto come tema guida le famiglie, ponendo l’attenzione su due aspetti: da un lato, il ruolo che le famiglie possono svolgere per favorire il benessere delle persone LGBTIQ che ne fanno parte (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender, intersessuali, queer) e, dall’altro, il rispetto dei diritti delle famiglie LGBTIQ (Famiglie Arcobaleno).

Fra le iniziative in programma l’esposizione, fino al 20 maggio a Palazzo Civico, di manifesti vincitori del contest internazionale “Rights in love”, sul diritto ad amare quale principio di libertà di espressione e di uguaglianza; la mostra fotografica “Families”, on line in Europa dal 17 maggio, sui diversi modi di fare famiglia e sulla necessità del loro riconoscimento giuridico e “Adelmo e gli altri” (ospitata dal 20 maggio al 17 giugno nel Polo del ‘900 – Palazzo San Celso) e dedicata al confino che sotto il fascismo subirono gli omosessuali dei paesini del Materano.

E poi ancora incontri dedicati al coming out nell’adolescenza e alle esperienze di genitori e figli contro l’omofobia e la transfobia; punti informativi su temi come le parole che uccidono e gli strumenti legislativi e la diffusione in collaborazione con Gtt, nelle stazioni della metro, del video spot creato da Ilga-Portugal con lo slogan “Per il diritto all’indifferenza” della persone LGBT.
Significativa anche la presenza di eventi promossi dalle Circoscrizioni e Biblioteche Civiche.

Il programma completo è disponibile on-line all’indirizzo: www.comune.torino.it/politichedigenere/bm~doc/calendario-iniziative-17-maggio-2017.pdf

[fonte: TorinoClick]

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Mag 17


La Città di Torino, rispondendo alle sollecitazioni pervenute dalle associazioni omosessuali e transessuali cittadine, ha costituito sin dal 2001 un ufficio della propria Amministrazione, il ‘Servizio LGBT’, dedicato al superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Il Servizio opera nell’ambito dell’Assessorato alle Politiche delle Pari Opportunità. Torino è stata, come in molti casi, una città d’avanguardia, culla del movimento LGBT in Italia, infatti, nella capitale subalpina nacque il primo movimento omosessuale italiano, il “Fuori”, nella primavera del 1970.

Tra le iniziative culturali di sensibilizzazione che ha curato sin dalla sua costituzione vi è la celebrazione della Giornata Internazionale contro l’omofobia e la transfobia, che ricorre il 17 maggio di ogni anno, in ricordo della data in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità cancellò l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali.

Dallo scorso anno, la Città, seguendo l’invito dell’Unione Europea e delle Organizzazioni Internazionali, ha scelto di dedicare alla Giornata un momento di riflessione nella sede del Consiglio Comunale, la Sala Rossa, alla presenza del Sindaco Piero Fassino e di rappresentanti delle istituzioni politiche locali e della società civile tra cui due personalità della cultura e del diritto, la sociologia Chiara Saraceno e il giurista Vladimiro Zagrebelsky, l’Assessore alle Politiche delle Pari Opportunità, Piani dei tempi e Orari della Città di Torino Mariacristina Spinosa, l’Assessore alle Politiche Attive di Cittadinanza, Diritti Sociali e Parità della Provincia di Torino Mariagiuseppina Puglisi, invitando i partecipanti a confrontarsi sulle tematiche LGBT più emergenti ed attuali.
 
L’iniziativa di quest’anno, intitolata “Tutti i colori delle famiglie. Diritti delle persone LGBT, risvolti giuridici e sociologici delle realtà affettive, ruolo degli Enti Locali”, vuole costituire un punto di incontro e riflessione sul tema del rapporto tra omosessualità/transessualità e famiglia, raccogliendo le sollecitazioni provenienti dalle associazioni LGBT cittadine e dalle questioni che le istituzioni locali sono chiamate ad affrontare.

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