Quattro mostre dedicate a Maria Callas, tra cui unâinstallazione di Marina Abramovic, e tre giorni di convegno, a cui parteciperanno enti e istituzioni la cui storia è legata a quella di Maria Callas, tra cui Teatro Regio di Torino, Teatro alla Scala di Milano, Fondazione Zeffirelli e Casa Ricordi, oltre a studiosi italiani e internazionali. Icona Callas è lâomaggio dellâUniversitĂ di Torino alla grande cantante lirica del Novecento, per celebrare il centenario della sua nascita.
Il volto di Maria Callas accoglie subito i visitatori che accedono al cortile del Palazzo del Rettorato, in via Verdi 8. Dieci gigantesche riproduzioni di fotografie tratte dallâArchivio Publifoto di Intesa Sanpaolo compongono la mostra Maria Callas Off Stage, che ritrae lâartista fuori dalle scene, nella sua abitazione, dietro le quinte del Teatro alla Scala o sul panfilo dellâimprenditore greco Aristotele Onassis ormeggiato a Portofino.
Dal cortile si accede a una galleria che conduce a un piccolo spazio cinematografico, allestito con una decina di poltrone pouf. Ambienti costruiti secondo le precise indicazioni di Marina Abramovic, dove va in scena la sua opera Seven Deaths. Sulle note delle arie dâopera cantate da Maria Callas, Abramovic interpreta in forma moderna le morti di sette eroine del melodramma. Tosca non si lancia nel vuoto dal parapetto del castello, ma dal grattacielo di una cittĂ contemporanea. Willem Dafoe, nei panni di JosĂŠ, pugnala una Carmen-Abramovic vestita da torero. Il suicidio rituale di Madama Butterfly viene sostituito da un gesto simbolico dellâartista che si spoglia di una tuta antigas esponendosi allâavvelenamento da radiazioni.
Nella Sala Athenaeum è allestita la mostra Callas/Medea, Storia di un disco. Il percorso espositivo, prodotto in collaborazione con lâArchivio Storico Ricordi, ricostruisce la storia della registrazione della Medea di Luigi Cherubini, interpretata da Callas nel 1958 e incisa da Ricordi, che con quel disco entrò nel mondo della discografia come Dischi Ricordi, etichetta che pochi anni dopo avrebbe dato vita al fenomeno dei âcantautori.
La visita alle mostre è anche unâoccasione per visitare spazi del Rettorato normalmente chiusi al pubblico, come lâaffascinante Biblioteca storica Arturo Graf. Qui è allestita la mostra Io sono Maria Callas, che espone le venticinque tavole a fumetti tratte dallâomonima graphic novel dellâillustratrice e fumettista Vanna Vinci. Io sono Maria Callas e le altre tre esposizioni sono visitabili fino al 14 gennaio ogni giorno, compreso il fine settimana, dalle 10 alle 18.
Giulia Carluccio, Prorettrice dellâUniversitĂ di Torino, racconta il progetto UniVerso. âĂ lâUniversitĂ che si apre alla cittadinanza e va verso il territorio. A partire dallo scorso anno, ogni edizione propone una stagione culturale organizzata in sinergia con enti, istituzioni e soggetti del territorio. Questâanno, per il centenario della nascita di Maria Callas, ci siamo avvicinati a questa grande artista e icona del Novecento da un punto di vista multidisciplinare, come si addice a un ateneo come il nostro, studiando lâimpatto che la sua arte, la sua vita e la sua figura hanno avuto su tanti aspetti della cultura e della societĂ , dellâepoca e fino ai nostri giorni, dalla musica al teatro, dalla moda al fumetto, arrivando persino a influenzare lâindustria culturale italiana, come nel caso di Ricordi.â
âAncora una volta lâUniversitĂ di Torino si conferma un centro di propulsione culturale, â ha dichiarato lâassessora alla Cultura Rosanna Purchia â con un convegno internazionale dedicato a Maria Callas, artista e donna che ha segnato in maniera indelebile il Novecento.â
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