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Mag 12


Questa mattina sotto i portici di via Nizza tra corso Vittorio Emanuele II e via Berthollet – si è inaugurata l’Edizione 2 di ‘Spazio Portici – Percorsi Creativi’, un progetto di  Fondazione Contrada Torino Onlus  in collaborazione con Città di Torino e Torino Creativa, grazie al quale lungo i 12 chilometri porticati si potranno sviluppare  installazioni, esposizioni, mostre temporanee e happening creativi, un vero e proprio percorso artistico itinerante che contribuirà a dare nuova vita alle arcate.
In via Nizza, selezionati dal curatore Roberto Mastroianni, sono stati coinvolti 3 artisti e una artista (due provenienti dall’arte urbana e due dall’arte contemporanea), Giada Giulia Pucci, Carlo Gloria, UfoCinque e Xel che, durante la pandemia, hanno lavorato sul tema dello spazio urbano, creando 36 opere (8 Ufocinque, 8 Xel, 8 Giada Giulia Pucci e 12 Carlo Gloria) che mostrano architetture fantastiche o razionali che si confrontano e dialogano con le immagini destrutturate di figure umane. Gli artisti scelti, che hanno lavorato con quattro approcci diversi, sono accomunati da una ricerca sulla città e sulle sue espressioni fisico temporali.
Come per l’Edizione 1 di via Po, le opere sono state allestite lungo le arcate e sono accompagnate da totem sui quali sono indicati i QR code che permetteranno di scoprire le pagine social degli artisti.

“Spazio Portici è parte di una visione politica e strategica che mette al centro l’arte, la creatività e i/le giovani a servizio della valorizzazione della città, delle comunità che la abitano, del commercio e del turismo. dichiara Marco Giusta assessore ai diritti, giovani creatività della Città di Torino -. Una galleria pubblica, dove il contemporaneo, l’arte e la creatività giovanile trovano la loro collocazione all’interno di uno spazio di bellezza storica e ne arricchiscono il contenuto giocando sul contrasto delle similitudini e delle differenze. Vogliamo attraverso il progetto far emergere i temi sociali e civili che prima erano confinati tra le scritte sulle colonne e dare loro una nuova collocazione là, in alto, raggiungibili da tutte e tutti semplicemente alzando lo sguardo. Nella sua naturale evoluzione Spazio Portici si connette al quartiere e alle sue gallerie d’arte andando a costituire l’ossatura di una galleria a cielo aperto. La Fondazione Contrada ha elaborato una prospettiva per il futuro di questi portici, con il sostegno di Città, Circoscrizione 8 e il Comitato Rilanciamo i Portici di via Nizza, che diventeranno dedicati alla video art e al video mapping, miglioreranno l’illuminazione e installeranno l’infrastruttura necessaria per trasformare questo angolo di città. Luci, arte, persone: così rinasceranno i portici di via Nizza.”

“Il secondo atto di Spazio Portici – Percorsi Creativi si compie sotto le arcate di via Nizza – dichiara Germano Tagliasacchi, Direttore della Fondazione Contrada Torino Onlus -. Uno spazio centrale ma ‘periferico’, dove la persistente crisi sociale ed economica mostra maggiormente i suoi effetti. Tuttavia proprio queste condizioni suggeriscono di provare, insieme con le comunità e con il loro coinvolgimento, a innescare un processo di riappropriazione di un irrinunciabile pezzo di città, attraverso un’esposizione temporanea di capacità immaginative e di visioni alternative come solo gli artisti sanno proporre. Una mostra che vuole essere il viatico per prossime più strutturate trasformazioni sempre nel segno della creatività così che via Nizza possa rientrare a pieno titolo nel cuore delle cittadine e dei cittadini”.

Dopo il successo di via Po, la scelta curatoriale è caduta nuovamente su Roberto Mastroianni. “In questa edizione ‘temporary’ della galleria a cielo aperto dell’Urban Art torinese si è deciso di ospitare due artisti contemporanei, Giada Pucci e Carlo Gloria, e due street artist, Xel e Ufocinque, attorno al concept curatoriale dello spazio urbano e dei/delle suoi/sue abitanti- dichiara il curatore critico d’arte -. Assistiamo così a una carrellata di immagini che mettono assieme i ‘portici’ di Carlo Gloria con le ‘mappe urbane’ di Ufocinque e la vita in movimento degli abitanti della città in una situazione pandemica, Giada Pucci, e pre-pandemica, Carlo Gloria. L’Edizione 2 rivendica il valore della creatività urbana come parte essenziale dell’arte contemporanea. Sono contento che tre gallerie di territorio ospitino alcune opere degli artisti rivendicando proprio questa connotazione”.

Concept Artisti

Carlo Gloria
“I portici sono importanti non solo per ripararsi dalle intemperie o come sede di negozi. Ad Atene servirono anche all’amministrazione della giustizia e alle conversazioni dei filosofi nell’Agorà ed erano costruiti intorno ai templi o nelle loro immediate vicinanze. Ecco quindi il senso di questo progetto: i portici servono a ripararsi e a stare insieme e quindi a sviluppare la vita civile. Sono dentro il nostro subconscio di cittadini di Torino e del mondo”.
Giada Giulia Puicci
“‘Umano’ è un progetto nato nel 2018 con una serie di performance casalinghe. Nel 2019 ho realizzato una performance all’interno dell’ex circolo PD di via Montanaro (TO), che si è poi estesa per strada. Nel 2020 ho realizzato un’altra serie di performance durante il look down e una performance ad ottobre al mercato suk di Torino, sempre sul finire del mercato. Il materiale utilizzato per le vestizioni è quello che trovo nei luoghi, materiale di scarto. Durante l’azione c’è un continuo slittamento di significati, a seconda del materiale utilizzato e del suo posizionamento sul mio corpo”.
Ufocinque
“Dal cardo e decumano romano che dettano la scacchiera del quadrilatero, ai videogiochi anni ’80 di word building tipo sim-city, un sottile filo rosso lega questi due estremi. Un impianto grafico scandisce una griglia che diventa isometrica: il risultato è un pattern di ripetizioni di portici e palazzi, all’interno dei quali spiccano gli elementi architettonici topici, frazionati in dettagli sospesi, in un gioco di riflessi, di una città che racconta se stessa”.
Xel
“Xel ha trasferito il linguaggio del writing su tela cercando di non essere didascalico. La sua esigenza è stata quella di cercare di evolvere, trasformando pezzi di lettere in altre forme più illustrative in grado di veicolare una poetica. Ha caratterizzato quindi la produzione di un tratto semplice, riconoscibile, pulito, quasi grafico, con un accenno al 3d che deriva dagli anni del writing e di alcuni elementi e rappresentazioni ricorrenti, come nel caso dei paesaggi urbani surreali che in questa mostra sono ben rappresentati con i lavori più recenti”.