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Ott 27


Nell’ultimo fine settimana di ottobre Torino ha ospitato l’appuntamento biennale con il Salone del Gusto e Terra Madre, che per quattro giorni raccontano il mondo dell’alimentazione e delle coltivazioni sostenibili tra Lingotto Fiere e Oval.
L’evento, come al solito sotto l’egida di Slow Food, è un evento politico – come ha detto il presidente di Slow Food Carlo Petrini – e riguarda la tutela dell’ambiente, la difesa della biodiversitĂ , il diritto dei contadini a essere trattati con dignitĂ .
I grandi temi di questa 10edizione del Salone del Gusto sono stati L’Arca del Gusto, il progetto che vuole segnalare i cibi e gli alimenti in via d’estinzione, e l’agricoltura familiare: molti gli incontri e le conferenze per affermare il diritto dei contadini ad essere trattati con dignitĂ .
Una grande novitĂ  di quest’anno è stato il padiglione 5 del Lingotto Fiere, interamente dedicato alla didattica e all’educazione del gusto: non sono mancati come sempre i laboratori dedicate a famiglie e scuole, mentre ha debuttato la Scuola di Cucina, dove è stato possibile seguire la nascita di un piatto come se si fosse all’interno di una cucina di un ristorante.
Soddisfazione. Questa la parola d’ordine di questo Salone del Gusto e Terra Madre, durante la conferenza stampa di chiusura. «Inizio dalle attività di educazione per grandi e piccini, anche quest’anno nostro fiore all’occhiello. Tutto esaurito agli appuntamenti nell’area Slow Food Educa e grande apprezzamento da parte delle famiglie per i servizi offerti, dai fasciatoi alle aree di decompressione», ha raccontato Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. «Moltissimi gli insegnanti e i formatori stranieri interessati a trasformare le nostre attività in modelli da esportare in altri Paesi». Ancora una volta Slow Food ha avviato positive collaborazioni con altre realtà, come ad esempio Giovani Genitori e La Leche League, per migliorare l’offerta.
Si passa poi alla valutazione degli appuntamenti su prenotazione, anche questi “sold out”. «Dai Laboratori del Gusto alle nuove proposte, Mixology, Scuola di Cucina e Fucina Pizza&Pane. Pienone anche agli eventi ideati e gestiti dagli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche, come gli Eat-in e i tour con i Personal Shopper». Alta la partecipazione alle conferenze e l’affluenza all’Oval, che anche quest’anno concentra emozioni e culture da ogni parte del mondo. «Qui è stata l’Arca il vero cuore dell’evento, a cui sono arrivati prodotti da Giordania, Iran, Oman e Messico, solo per citarne alcuni. Tutti potenziali passeggeri dell’Arca, che ora saranno esaminati dalla Commissione competente». E nel mercato? «Soddisfatti gli espositori, che hanno confermato la crescente attenzione dei visitatori, che si presentano con domande sempre più precise», ha continuato Pascale. Cambiato invece l’afflusso da parte del pubblico: «Abbiamo registrato una crescita di ingressi nelle ore mattutine e una lieve diminuzione nelle fasce serali, stimando un totale di 220.000 passaggi, pari al 2012. Questo si riflette in una maggiore permanenza e attenzione da parte del pubblico straniero e che viene da fuori regione. In calo forse i visitatori residenziali, su cui la crisi ha sicuramente giocato un ruolo non indifferente ».
«I dati confermano la nostra soddisfazione», ha sottolineato Maurizio Braccialarghe, Assessore alla cultura turismo e promozione della Città di Torino. «Trovo molto importante l’incremento qualitativo di questo Salone del Gusto e Terra Madre, ovvero l’aumento della presenza dei giovani e delle persone che si vogliono documentare attraverso i libri. Questo indica che si sono toccate corde della sensibilità molto profonde, come accade in particolare con Terra Madre. Non si sa ancora cosa sarà Expo 2015, ma se gli organizzatori sono alla ricerca di un’anima, posso affermare con certezza che qui possono trovarla. I risultati di questo Salone sono dunque da sprone per guardare al futuro sempre con più forza».
E con questo, l’appuntamento con il Salone del Gusto e Terra Madre è al 2016.