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Ott 28


La Fondazione Merz inaugura la seconda fase della mostra “Qualcosa che toglie il peso che mantiene l’assurdità e la leggerezza della favola”, un omaggio a Mario Merz in occasione del centenario della sua nascita, che si celebrerà il 1° gennaio 2025. L’esposizione si trova presso la sede della Fondazione a Torino, in via Limone 24, e propone una ricca selezione di lavori dell’artista, tra cui installazioni, igloo, tavoli, tele, e opere su carta.

Rispetto alla prima fase della mostra, questa nuova edizione arricchisce l’allestimento con tre opere aggiuntive, imponenti sia per dimensione che per significato, che vanno a completare il percorso espositivo.

Il progetto ruota attorno all’idea di esplorare la natura profonda dietro i modelli di pensiero, cercando di svelare l’essenza del pensiero umano, la quale, pur variando, si muove secondo leggi che restano immutabili nel tempo e nei diversi ambienti. Il titolo stesso della mostra trae origine da un frammento di testo di Mario Merz, riflettendo la ricerca di una leggerezza concettuale attraverso il rapporto con la natura e lo scorrere del tempo.

Nelle opere esposte, elementi e concetti si intrecciano in un percorso che, come sottolineava Merz, mantiene l’”assurdità e la leggerezza della favola”. L’atmosfera che avvolge l’esposizione è permeata da una delicatezza onirica, enfatizzata dai riflessi dorati dell’igloo Senza titolo (foglie d’oro) (1997), dalla cera del tavolo Quattro tavoli in forma di foglie di magnolia (1985) – qui presentato per la prima volta in Europa – e dalla trasparenza dei vasi di L’horizont de lumière traverse notre vertical du jour (1995).

In questa fase della mostra, un potente contrappunto visivo è offerto dalla presenza di due ulteriori igloo, realizzati nel 1989 e nel 2002, insieme a una grande opera pittorica, Geco in casa (1983). Questi lavori amplificano l’atmosfera fiabesca che pervade lo spazio espositivo, creando un dialogo tra le opere, come in un virtuosismo pas de deux tra la tela e il coccodrillo con i numeri di Fibonacci, storica presenza della Fondazione.

Le opere si richiamano da un capo all’altro dello spazio, dando vita a un apparentemente caotico universo in cui elementi provenienti dal mondo si intrecciano, trasformandosi e riapparendo in una nuova, armoniosa unità.

Maggiori informazioni su www.fondazionemerz.org