Martedì 7 febbraio alle ore 20.45 presso il Conservatorio Giuseppe Verdi – Piazza Bodoni a Torino, Lucia Goracci ha intervistato Tawakul Karman, 32enne yemenita vincitrice del Nobel della Pace 2011. Sono intervenuti Piero Fassino, Sindaco di Torino, e Mariacristina Spinosa, Assessore alle Pari Opportunità della Città.
Premio Nobel a nemmeno 33 anni.
La giovane Tawakul Karman fa parte del tris di donne, insieme alle liberiane Ellen Johnson Sirleaf e Leymah Gbowee, insignite del Nobel per la Pace 2011.
Giornalista e attivista yemenita, è figlia di un leader dei Fratelli Musulmani e ministro dello Yemen.
Dal padre ha ereditato l’impegno politico e la capacità di guidare i suoi compagni di lotta.
Ha creato il gruppo “Giornaliste senza catene”, per difendere la libertà di pensiero e d’espressione, e durante le sommosse popolari che quest’anno hanno agitato il suo Paese ha organizzato manifestazioni di piazza e raduni di studenti per protestare contro il governo.
Per questo è stata arrestata più volte. Per questo è stata premiata.
“Nelle circostanze più difficili, sia prima che durante la primavera araba, Tawakul Karman ha svolto un ruolo di primo piano nella lotta per i diritti delle donne e per la democrazia e la pace nello Yemen” afferma il Comitato svedese che le ha assegnato il Nobel. La motivazione ufficiale e concisa assegna il prestigioso riconoscimento a lei, Sirleaf e Gbowee “per la loro battaglia non violenta a favore della sicurezza delle donne e del loro diritto alla piena partecipazione nell’opera di costruzione della pace”.
“Questa è una vittoria per i giovani innanzi tutto. Un premio per le donne e per tutto lo Yemen – ha detto Karman, quando ha saputo di essere diventata un Nobel – Si tratta anche di una grande responsabilità. E’ importante perché rappresenta un supporto ufficiale alla nostra rivoluzione”. Una rivoluzione che non si fermerà finché non sarà completa, Tawakul e i giovani yemeniti l’hanno già promesso.