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Gen 27


La commemorazione in Sala Rossa di questa mattina è stata una tra le più emozionanti delle tante iniziative legate alla Giornata della Memoria. La Sala era affollata con esponenti della Comunità ebraica torinese, ex deportati e associazioni della Resistenza, con una numerosa presenza di ragazzi a testimonianza della grande importanza di sensibilizzare le nuove generazioni sull’olocausto. Era presente anche Thomas Geve, autore dei disegni presentati nella mostra Qui non ci sono Bambini. Infanzia e deportazione, ospitata nel Museo Diffuso della Resistenza in corso Valdocco 4/a.

“La Giornata delle Memoria – ha dichiarato il Sindaco Piero Fassino – è stata istituita per ricordare e trasmettere la memoria della più grande tragedia che la storia dell’Umanità abbia conosciuto. Trasmettere la storia è essenziale perché ogni fenomeno, anche il più drammatico e più tragico come la Shoah, è esposto al decorrere del tempo, cioè al rischio dell’oblio, della dimenticanza, e noi non vogliamo dimenticare. Ricordare perché nessuno e nulla sia dimenticato, perché l’ebraismo, la sua cultura, è parte integrante della nostra storia e della cultura di questo Continente”.

“Le molte iniziative in programma per la Giornata della Memoria – ha sottolineato il Presidente del Consiglio comunale, Giovanni Maria Ferraris – sono occasioni per conservare il ricordo di questi orrendi e abominevoli fatti, offrendo spunti e testimonianze che ci aiutano a ricordare. Questa giornata vuole essere una presa di coscienza collettiva del fatto che l’uomo è stato capace di compiere questi crimini efferati contro l’umanità”.

Alla celebrazione, che ha avuto un prologo in mattinata al Cimitero monumentale, sono anche intervenuti Roberto Placido, Sergio Bisacca, Ferruccio Maruffi, Claudia De Benedetti e Thomas Geve.

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Gen 25



“Dare modo ai torinesi di meditare di fronte alle immagini realizzate nel 1945 dall’adolescente Thomas Geve, appena liberato da Buchenwald, con l’animo di raccontare la tremenda realtà del Lager, è un’encomiabile iniziativa del Museo della Resistenza e della Deportazione, in occasione del Giorno della Memoria. Le cinquanta illustrazioni raccolte nella mostra ‘Qui non ci sono bambini’, copie della collezione dei 79 preziosi originali conservati nel Museo Yad Vashem di Gerusalemme, rappresentano un vivido ricordo della Shoah, la testimonianza di una spaventosa tragedia del Novecento e un monito affinché quelle atrocità non si ripetano mai più” – scrivono il Sindaco Piero Fassino e l’assessore alla Cultura, Maurizio Braccialarghe – in una nota a margine della conferenza stampa che si è svolta questa mattina nella struttura museale di corso Valdocco, 4.

“Thomas Geve, nel giugno 1943, poco più che tredicenne, fu internato insieme alla madre ad Auschiwitz, poi trasferito a Gross-Rosen e infine a Buchenwald; subito dopo la Liberazione, per fermarne il ricordo, disegnò sul retro dei formulari delle SS con pastelli e acquerelli colorati, l’esperienza nel campo di concentramento. Soffermarsi davanti a queste ‘cartoline’ dai tratti miniaturizzati suscita in ciascuno di noi il ricordo della deportazione e dello sterminio di milioni di persone. La macchina dello sterminio messa in funzione dai nazisti coinvolse tutta l’Europa. Le leggi razziali fasciste dall’autunno del 1938, estromisero dalla vita del nostro Paese cittadini che fino a quel momento erano compagni di scuola, colleghi di lavoro, stimati professionisti, amici e uomini pubblici. Migliaia di cittadini italiani ebrei a cui prima si tolse la dignità e poi la vita stessa. Per questo la memoria della Shoah riguarda tutti”.

Come riconoscimento dell’alto valore civile dell’iniziativa, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito alla mostra una propria medaglia di rappresentanza: “Ringraziamo di cuore Thomas Geve per avere accettato l’invito a lasciare per qualche giorno Israele, dove oggi vive. I lettori hanno già apprezzato, grazie alla pubblicazione lo scorso anno da Einaudi, la sua testimonianza”.

Nella nostra città Thomas Geve incontrerà ragazzi, terrà conferenze e assisterà oggi alle 18 al cinema Nazionale all’anteprima italiana del documentario-intervista di Wilhelm Roesing, Nicht’s als das Leben (‘Nient’altro che la vita’). Alla proiezione sarà presente il Vicesindaco, Tom Dealessandri: “Lo sguardo su quel tempo è uno strumento di lettura essenziale della nostra condizione presente. Perché l’orrore di allora non accada mai più”, concludono Fassino e Braccialarghe”.

Informazioni:
Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà
telefono: 011 4420780
mail: info@museodiffusotorino.it
prezzo: intero € 5,00; ridotto € 3,00

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Gen 27



ll 27 gennaio 1945 vennero abbattuti i cancelli di Auschwitz.
Simbolicamente, in questa data è stato istituito il Giorno della Memoria, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
Le vittime dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi di concentramento sono state commemorate con una breve funzione religiosa alla Cappella del Cimitero Monumentale in corso Novara.
Alla cerimonia erano presenti l’assessore Maria Grazia Sestero, le autorità civili e militari, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e della Resistenza.
Il corteo è proseguito all’interno del Cimitero per l’omaggio alle lapidi dei caduti – Cippo ex Internati, Cippo della Deportazione e alla Lapide in memoria degli Ebrei.

Alle 11.00 nella sala del Consiglio Comunale a Palazzo Civico si è svolta la celebrazione ufficiale con gli interventi della storica Anna Bravo e del Presidente della Comunità ebraica di Torino, Tullio Levi. Alla cerimonia hanno partecipato l’assessore Fiorenzo Alfieri e il Presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Castronovo.

In serata la presso la Comunità Ebraica di Torino in piazzetta Primo Levi è stata inaugurata “ Il popolo del silenzio”, installazione di sculture di Antonio Catalano.
L’installazione di 36 sculture-contenitori di varie dimensioni e materiali: legno, foglie, semi, oggetti. Custodi silenziosi della memoria dei 36, “Lamed Vav”, i Giusti che secondo la tradizione ebraica sono presenti in ogni generazione.
Un gruppo unito di sculture silenziose e solitarie, simbolo di più di 400 italiani insigniti della medaglia di Giusto tra le nazioni. I loro corpi, cassette di legno, potranno essere riempiti dai visitatori e dalle scolaresche con oggetti, scritti, bigliettini, libri che svelano le nostre emozioni, sogni e pensieri che riguardano il Giorno della Memoria.
“Il popolo del silenzio” sarà testimone delle parole di Primo Levi sull’uomo, sui sommersi e sui salvati.

Nella fredda serata nel cuore di San Salvario erano presenti oltre a Tullio Levi diverse autorità cittadine tra cui Fiorenzo Alfieri, Michele Coppola, Ugo Perone e Piero Fassino.

La cerimonia è poi proseguita all’interno della Sinagoga per un momento di riflessione, preghiera e recitazione del Kaddish. Presenti la scrittrice Lia Levi e la rappresentante dell’associazione Idea Rom, Vesna Vuletic.

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