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Feb 28


Al Museo Nazionale del Risorgimento di piazza Carlo Alberto è stata inaugurata la mostra fotografica “Arma il prossimo tuo. Storie di uomini, conflitti, religioni”, un racconto in centodieci scatti realizzati dai fotoreporter Roberto Travan e Paolo Siccardi che svela un aspetto finora poco indagato: la fede in Dio e il dovere di combattere in suo nome, oggi come ieri.
La mostra è organizzata dal Museo Nazionale del Risorgimento Italiano con il supporto di Fujifilm Italia.
Le foto di Siccardi e Travan catturano l’attenzione e generano forti emozioni. A condurre il visitatore le parole del giornalista e inviato Domenico Quirico: “Queste foto sono lampi di crudo dolore. La guerra e i segni di Dio: piccoli e grandi, pendagli e lapidi, chiese e moschee, segni tracciati sui muri e scritte che gridano dio come documentano queste fotografie strazianti che grondano ancora dolore. La fede ottiene dall’essere umano ciò che nessun’altra dottrina ha mai ottenuto. Nel bene e nel male”.

Roberto Travan, giornalista professionista e fotografo indipendente si è specializzato inreportage di guerra e sociale. I suoi lavori sono stati pubblicati principalmente da La Stampa – giornale in cui lavora dal 1989 – e tradotti in diverse lingue.
Paolo Siccardi, giornalista e fotoreporter free-lance, è autore di diversi libri e mostre fotografiche e collabora da anni con il settore Esteri del settimanale Famiglia Cristiana. I suoi reportage, prevalentemente a carattere sociale, sono stati pubblicati dalle più importanti testate giornalistiche: il Venerdì di Repubblica, Time International, Der Spiegel, Geo Japan, The Guardian, Courrier International.

I due fotoreporter hanno selezionato tra le centinaia di fotografie scattate in conflitti sovente lontani dai riflettori dell’informazione: le vittime nei campi di battaglia, i villaggi depredati, i profughi in fuga. Repubblica Centraficana, Sud Sudan, Kosovo, Siria, Afghanistan, Israele, Ucraina: sono solo alcuni dei luoghi del mondo devastati negli anni più recenti e ancora oggi da guerre. Conflitti innescati da motivi diversi (politici, economici, etnici), ma tutti accomunati da una sottile linea rossa, non sempre visibile, capace però di alimentare tensioni e drammi che per questo paiono non poter finire: la religione, il dovere di combattere in nome di Dio.
Nasce da qui “Arma il prossimo tuo. Storie di uomini, conflitti, religioni”, con foto che raccontano le testimonianze raccolte nelle trincee, nelle chiese e nelle moschee distrutte, tra le popolazioni ridotte in miseria e disperazione. Un progetto ambizioso e innovativo, teso a  fare emergere i modi in cui la fede viene vissuta nelle zone teatro di conflitti. Un’idea originale che sfrutta appieno il potere delle immagini rispetto ad altri mezzi di comunicazione. Il linguaggio scelto infatti è quello della fotografia di reportage, genere che coniuga ricerca personale e rigore giornalistico e garantisce una narrazione omogenea e profonda, in linea con la tradizione del  fotogiornalismo di guerra. L’esposizione è suddivisa in quattro macro aree,luoghi in cui si continua a pregare. E a uccidere – e morire – in nome di Dio: i Balcani (Bosnia, Serbia, Kosovo, Albania); l’Europa e il Caucaso (Ucraina, Nagorno-Karabakh); il Medio Oriente (Afghanistan, Iraq, Cisgiordania, Golan, Siria, Isreale,) e l’ Africa (Repubblica Centraficana, Sud Sudan).

La mostra è visitabile dal 1 marzo al 1 maggio 2018, dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17.00), lunedì chiuso. Biglietto unico mostra + museo: 10 euro, ridotto 8 euro. Gratis con abbonamento Musei e altre card.
Info: www.museorisorgimentotorino.it

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Dic 14


Si è svolta questa mattina nella Caserma “Morelli di Popolo” la cerimonia di commemorazione del 74° anniversario dalla battaglia di Montelungo.
Nella struttura militare di corso Unione Sovietica si trova un cippo che ricorda i caduti di questa battaglia del dicembre del ’43 che fu il primo episodio che vide in combattimento unità militari italiane organizzate a fianco degli Alleati dopo l’armistizio di Cassibile. La battaglia di Montelungo segnò la rinascita dell’Esercito Italiano dopo lo sfaldamento legato all’8 settembre. Alla cerimonia di ricordo di quell’evento bellico erano presenti le autorità militari, l’ex combattente reduce della battaglia, Alberto Orlandini e per la Città di Torino il Presidente del Consiglio Comunale, Fabio Versaci.

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Gen 27


Oggi è la Giornata della Memoria. Celebrazioni ufficiali, letture, incontri, spettacoli riportano l’attenzione sui giorni dello sterminio, per mantenere viva l’attenzione sugli insegnamenti della storia e scongiurare il ritorno delle condizioni per il sorgere di sentimenti razzisti nella società. La Città di Torino ha ricordato le vittime dell’Olocausto al Cimitero Monumentale, dove è stato reso omaggio a tutti i deportati nei campi nazisti. Alla Stazione Porta Nuova il ricordo dei deportati e la deposizione di una corona presso la lapide Aned, di fronte al binario 17.
Alle 10,15 in Sala Rossa la celebrazione ufficiale. Presenti la sindaca Chiara Appendino, il Presidente del Consiglio Comunale Fabio Versaci e le autorità cittadine. Tra gli interventi, quelli di Barbara Berruti, vicedirettore dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea, e Franco Segre della Comunità Ebraica di Torino.
Altre iniziative animeranno il fine settimana e poi ancora fino a giovedì 2 febbraio.
Qui si può scaricare il programma completo.

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