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Ott 30


“Dopo 50 anni di presenza incisiva in città abbiamo ritenuto che fosse giusto concedere la Cittadinanza onoraria a una struttura internazionale come l’ILO che mette al centro i principi della dignità e della tutela del lavoro. Salvaguardare il lavoro è una questione di estrema importanza e di stretta attualità. Un lavoro è degno quando sono riconosciute le professionalità, è adeguatamente protetto, è correttamente remunerato ed è svolto in piena sicurezza. Il lavoro deve essere tutelato ovunque, anche nei Paesi in via di sviluppo dove le normative in materia sono carenti, e quindi di grande importanza assume la funzione di un’Organizzazione internazionale come l’ILOâ€. Lo ha detto il Sindaco di Torino, Piero Fassino, durante la cerimonia nella Sala Rossa di Palazzo civico per il conferimento della Cittadinanza onoraria all’ILO, International Labour Organization, Agenzia specializzata dell’ONU.

All’evento in Municipio erano presenti, tra gli altri, il Presidente del Consiglio comunale, Giovanni Porcino, il Direttore Generale dell’ILO Guy Ryder, la Direttrice dell’ILO di Torino, Patricia O’Donovan e il Direttore Aggiunto, Dario Arrigotti.

“Si tratta di un’occasione molto coinvolgente per me e per l’Organizzazione, – ha dichiarato il Direttore ILO Generale Ryder- , perché dopo Ginevra, dove l’ILO ha il suo quartier generale da quasi 100 anni, Torino è la nostra seconda ‘casa’. La decisione dell’ILO, del Governo Italiano e della Città di Torino di creare qui, esattamente 50 anni fa, il Centro Internazionale di Formazione dell’ILO è stata una delle decisioni più significative prese dall’Organizzazione nella sua lunga esistenza”

Questo riconoscimento, che segna anche il 50° anniversario della firma dell’Accordo fra il Comune di Torino e l’ILO, afferma il ruolo dell’ILO e del Centro quale strumento per la promozione di Torino come città internazionale. Con la sua presenza ogni anno migliaia di persone provenienti da tutto il mondo seguono i corsi e i meeting dell’ILO nella sfera del sociale e della tutela dei diritti e hanno la possibilità di conoscere e apprezzare Torino. “L’attenzione alla dignità dell’uomo e ai diritti del lavoro, ha continuato Fassino – hanno portato la Città di Torino a conferire la cittadinanza onoraria a Premi Nobel per la Pace, a personalità come Lech Walesa, Rigoberta Menchù e ad Aung San Suu Kyiâ€.

Successivamente al Campus, sede dell’ILO in corso Unità d‘Italia, si è svolta la cerimonia di inaugurazione del nuovo Padiglione Europa completamente ristrutturato, con il contributo della Compagnia SanPaolo.

Ott 29


L’officina dove lavora è un poco come la bottega delle meraviglie. Per carità, nulla a che vedere con l’opulenza e lo sfarzo che trabocca dalle riprese e dalla scenografia di qualche film hollywoodiano, ma la magia e i sogni che riesce a ricreare quelli sì, sono gli stessi. Anzi, di più.
Lui è Rudy, all’anagrafe Rodolfo Marasciuolo, e lavora per la Città di Torino. Giardiniere, ripara tosaerba e decespugliatori, ma quando l’attrezzatura del Servizio Gestione Verde non ha bisogno di sistemazioni, revisioni o controlli, si dedica a quella che è l’attività più ammirata: sono infatti sue le sculture che arredano tanti spazi verdi torinesi. Farfalle, gatti e grilli, biciclette e velocipedi, libri e rose, innamorati di altri tempi con bombetta e cloche, gilet e collane di perle che modella dando una nuova vita a oggetti che altri hanno gettato o abbandonato lungo una strada, in un parco o scaraventato nei fiumi. Vere e proprie opere d’arte.
Marasciuolo però si schernisce :â€No, non mi considero un artista – racconta – piuttosto una persona con una buona manualità a cui piacciono le cose belle: i fiori e la natura su tutteâ€. E sottolinea che la funzione delle sue creazioni vuole essere proprio quella di “attirare l’attenzione sulla bellezza che ci circonda: fioriture, alberi, scorci di città e giardini che troppo spesso attraversiamo senza quasi più accorgerci delle meraviglie che abbiamo intorno. Perché se la bellezza è condivisa – prosegue – si amplifica, come accade quando in una sala cinematografica partecipiamo insieme con gli altri spettatori delle emozioni che ci dà un filmâ€. Per lo stesso motivo Rudy ama le panchine – “Un gesto di gentilezza per tuttiâ€, le definisce – che riprende spesso nelle sue sculture e dove, a volte, come al Parco del Valentino, fa sedere abbracciati in un’immagine fantastica due lampioni, mentre altre, come ai giardini Lamarmora, in una sorta di omaggio a un mondo scandito da altri ritmi, sosta con una rosa in mano l’innamorato in attesa della sua amata.
Coltivata fin da bambino – “un po’ esuberante faticavo a essere costretto in un’aula, fosse alla scuola materna o elementare, e preferivo sperimentare altre abilitàâ€, racconta – la bravura di Rudy si concretizza con le prime realizzazioni in occasione dei Giochi Olimpici del 2006, e oggi è divenuta una presenza costante e attesa dai cittadini torinesi che si affezionano alle sue creazioni e cercano di difenderle dalle manomissioni, fino a protestare quando vengono sostituite o localizzate altrove. “Mi piace spostare le sculture in diversi punti della città e sorprendere i passanti – spiega Marasciuolo – : lo faccio perché non voglio che la gente si abituiâ€.
Poi, tra una riparazione e l’altra, c’è il tempo per nuovi “progettiâ€: “inizio e porto avanti più lavori in contemporanea, altrimenti mi sembra quasi che le idee che ho perdano smalto, che la mia inventiva possa finire appannataâ€. L’ultimo lo ha visto ritagliare a mano 1637 farfalle dai flaconi di detersivo. “Una sorta di esercizio zenâ€, commenta sorridendo. Non solo per la pazienza occorsa nell’operazione, ma pure nella ricerca dei tanti contenitori di plastica che, una volta esaurita la loro funzione primaria, erano avviati allo smaltimento.
“C’è voluta molta tenacia e passioneâ€, sottolinea Rudy, caratteristiche che accomunano un po’ tutti gli uomini e le donne del settore Verde Gestione, che con impegno e tanta dedizione si occupano del grande patrimonio costituito dai parchi e dai giardini della Città di Torino. Una parte di quel welfare urbano che, anche se non ce ne accorgiamo o finiamo per dimenticarcelo, è così importante per chi abita o trascorre gran parte del proprio tempo in città e che, malgrado i tagli di risorse e al personale, grazie al lavoro di Rudy o di altri come lui, può continuare a meravigliarci riservandoci sempre nuove sorprese.

Le opere di Rodolfo Marasciolo nel fotoblog del 1 luglio 2014

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Ott 28


“La Città di Torino è orgogliosa di presentare questa mostra che è un’occasione straordinaria e unica per i visitatori e gli appassionati d’arte di tutto il mondo: rarissime, sino a oggi, le possibilità di godere della bellezza espressa dal genio vinciano in alcune delle sue opere mirabili, o di apprezzare altri tesori custoditi alla Biblioteca Reale di Torino – ha sottolineato il sindaco Piero Fassino durante la presentazione dell’imperdibile mostra “Leonardo e i tesori del re†aperta al pubblico dal 30 ottobre al 15 gennaio 2015 nei caveaux della Biblioteca reale di Torino -. Mecenatismo, amore per la cultura, capacità di prospettiva di molti rendono oggi possibile l’apertura di questa esposizione unica e guidata dal pensiero che ‘la cultura – per usar le parole di un grande maestro come Claudio Abbado – è un bene comune primario proprio come l’acqua… i teatri, le biblioteche, i cinema sono come tanti acquedotti. Una convinzione profonda, che guida le scelte della nostra Città’.

Un’esposizione di livello mondiale quella che la Biblioteca Reale ospita nei suoi spazi di piazza Castello. Lavori incredibili come l’Autoritratto, il Ritratto di fanciulla, il Codice sul volo degli uccelli e altri dieci fogli di Leonardo da Vinci, i disegni di Raffaello, Carracci, Perugino, Van Dyck, Rembrandt, Tiepolo, il Theatrum Sabaudiae, codici miniati, carte nautiche e altre opere grafiche e oggetti provenienti dalle preziose collezioni della Biblioteca – sono allestiti sia nello straordinario Salone realizzato nel 1837 dall’architetto di corte Pelagio Palagi, sia nei due spazi espositivi del piano interrato. Si tratta della Sala Leonardo – realizzata nel 1998 dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino – e del nuovo spazio espositivo che è stato inaugurato oggi e che la mostra intende valorizzare. La realizzazione del nuovo spazio è stata finanziata pariteticamente da Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Consulta. Si inquadra nel più vasto progetto del Polo Reale di Torino, promosso dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che riunisce in un unico complesso architettonico cinque musei precedentemente divisi (Palazzo Reale, Armeria Reale, Galleria Sabauda, Museo Archeologico, Biblioteca Reale), per consentire di ripercorrere l’intera storia della città e dell’Italia, dagli insediamenti romani all’Unità d’Italia. La Biblioteca Reale di Torino è il luogo della memoria del Polo Reale e della storia d’Europa; conserva 200.000 volumi, 4.500 manoscritti, 5.000 cinquecentine, 1.500 pergamene, 1.112 periodici, oltre 3.000 disegni, 187 incunaboli – testi del XVI secolo – , 400 album fotografici e carte geografiche, incisioni e stampe. La mostra, gestita da Città di Torino e Turismo Torino e Provincia, è aperta dal lunedì alla domenica dalle 9 alle 18; il costo del biglietto è di 12.00 €, ridotto a 8.00 € per i possessori della Torino+Piemonte Card, Abbonamento Musei, ragazzi dai 6 ai 12 anni. Gratuità per i disabili, gli accompagnatori, i bambini sino ai 5 anni, guide turistiche patentate (non sono previste tariffe nette per operatori, tariffe speciali per gruppi e famiglie). L’ingresso è esclusivamente su prenotazione (25 persone massimo ogni 30 minuti) acquistabile con carta di credito su www.turismotorino.org o alla Biglietteria della mostra alla Biblioteca Reale, con pagamento in contanti, pos e carte di credito, secondo disponibilità. Per maggiori informazioni è possibile chiamare in numero 011.535181 attivo dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18 o mandare una mail a biglietteria@turismotorino.org

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